tag:blogger.com,1999:blog-84140961863906021292024-03-19T08:58:01.562+01:00Donne in ritardo.Blog sui piccoli dettagli quotidiani che rendono grande la disparità di trattamento delle donne rispetto agli uomini.Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.comBlogger237125tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-18744871898046821332015-01-19T11:26:00.000+01:002015-01-19T11:26:49.596+01:00Donne in ritardo che traslocano<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpGTRhyfWvxqPoSncv8E8DSx5z4dzdLfHbNPs1TyPoIzjuDm_RHzDp1g_HQIuokGQllHL3lqDsXXOJqnjMGro33P-6vh5nBiRSJW0w4wY5rFA1LHY77YdRXuB4i2pt_TX5PWhLnWx7his/s1600/laby.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhpGTRhyfWvxqPoSncv8E8DSx5z4dzdLfHbNPs1TyPoIzjuDm_RHzDp1g_HQIuokGQllHL3lqDsXXOJqnjMGro33P-6vh5nBiRSJW0w4wY5rFA1LHY77YdRXuB4i2pt_TX5PWhLnWx7his/s1600/laby.jpg" height="183" width="400" /></a></div>
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Cari e care, dopo quasi un anno di silenzio su questo URL (ma di infinite parole su altri), vi comunico che si è finalmente compiuta quella transizione tra il dire e il fare, tra il parlare dei ritardi delle donne e il fare qualcosa per accelerare il loro cammino verso una società finalmente paritaria. L'avevo già annunciato qui: <a href="http://donneinritardo.blogspot.it/2014/01/la-nuova-creatura.html"><span style="color: magenta;">La nuova creatura</span></a>.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma il confronto verbale e teorico resta sempre importante, per cui da oggi possiamo continuare a parlarne sul <a href="http://www.laby.trieste.it/laby-coworking-i-bambini-vita/"><span style="color: magenta;">blog di LABY</span></a>, che inizia da una domanda di tipo lessicale: "Perché in Italia si fa così tanta fatica a parlare di padri? Talmente tanta che alla fine ci siamo dovuti perfino inventare un nome nuovo e cioè 'mammi'?"</div>
<div style="text-align: justify;">
Il blog "Donne in ritardo" finisce qui e inizia qui.</div>
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Buona continuazione!</div>
<div style="text-align: justify;">
Benedetta</div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-70256558902449044642014-03-11T08:57:00.004+01:002014-03-11T08:57:52.278+01:00Meno moderazione e più rivoluzione<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtBh0nlDcsZTeBDps5zGJ9_2oUu0ooKrylVCsDoL2C8EI0m1KtHmbXEpp2uXSk_PoyTpf1uMg2horoVwW5tYEnTpdr-K6hKfZgY48OqLXXjJOLvQrLLfXBsSu1evIuEIJARUAQ9Z-_F1s/s1600/a5d0a3df78e6c1e59d75d1969493eff0-kw8-U103015940970vkB-568x320@LaStampa.it.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjtBh0nlDcsZTeBDps5zGJ9_2oUu0ooKrylVCsDoL2C8EI0m1KtHmbXEpp2uXSk_PoyTpf1uMg2horoVwW5tYEnTpdr-K6hKfZgY48OqLXXjJOLvQrLLfXBsSu1evIuEIJARUAQ9Z-_F1s/s1600/a5d0a3df78e6c1e59d75d1969493eff0-kw8-U103015940970vkB-568x320@LaStampa.it.jpg" height="180" width="320" /></a></div>
<div style="text-align: left;">
<span style="text-align: justify;">Sulla faccenda delle quote rosa ho poco da dire, ma quel poco lo dico con tanta rabbia e poca moderazione.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
Trovo incredibile tutta questa grandissima attenzione alla reale preparazione e competenza delle donne che devono entrare in Parlamento. Questa fobia collettiva nei confronti delle donne poco preparate che dovrebbero andare a sedersi in numero pari agli uomini. Perché tutta la questione sulle quote rosa gira attorno a questo principio: obbligare il Paese ad avere la metà delle donne in Parlamento significa esporci all'impreparazione. Significa correre il rischio che vengano fatte eleggere donne "tanto per fare numero".</div>
<div style="text-align: justify;">
Ed è QUESTO il ragionamento che trovo più offensivo. Sì, perché alla base delle obiezioni che si travestono da ragionamento moderato al di là di maschilismi e femminismi, c'è in realtà un grandissimo pregiudizio. Un pregiudizio che associa alle quote rosa l'automatica impreparazione e inadeguatezza delle donne. Ancora una volta, chi dice "donna" dice "pericolo".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E quindi adesso vorrei chiedere a tutte queste persone e anche a molti di voi, da cui ho sentito questo tipo di discorso, QUANDO avete mai fatto un ragionamento del genere per le quote maschili, che di fatto sono invece radicate nel nostro Parlamento da secoli. Quand'è che vi siete preoccupati così tanto dell'eventuale impreparazione di un candidato? Quand'è che vi siete fatti lo scrupolo di impedire a certi candidati di essere eletti "solo per fare numero"? Da quando queste questioni lodevolissime sono parte dei vostri ragionamenti?</div>
<div style="text-align: justify;">
Da quando si ipotizza di rendere accessibile anche alle donne il sistema di potere. Ecco da quando.</div>
<div style="text-align: justify;">
E a me, scusate, non sembra proprio una coincidenza e la dimostrazione sta nel fatto che da oggi, archiviato il pericolo, la reale competenza e preparazione di un candidato non sarà più oggetto di dibattito.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-48842479004881125952014-03-05T22:14:00.003+01:002014-03-06T20:26:35.579+01:00La leadership spiegata da una madre<div style="text-align: justify;">
Esiste un assioma, una legge scolpita nella pietra immaginaria di cui sono fatti i cervelli di molti, secondo cui una donna che rientra al lavoro dopo la maternità non può più essere una risorsa, ma solo un inutile - e stupido - peso.</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi vi spiego perché invece una donna, proprio dopo la maternità, acquisisce poteri sovrannaturali che qualsiasi top manager, per eguagliarli, si deve fare minimo dieci anni di training nell'esercito russo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Questa settimana ero in montagna da sola coi miei figli. 4 e 7 anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAUP2eHzI_awk6EbB9ojXh_mRO840389MnHE3tthlz2Xmx1_jPhp8pURgb3gVpVH2I6tQpS7wFs8ml-7WVmE7HByQ3W8pF-CoIx9CvdD0oXcQn8Zo1jvVrm24Hjc0CVw9IqQ2eHNVHZf4/s1600/sci.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjAUP2eHzI_awk6EbB9ojXh_mRO840389MnHE3tthlz2Xmx1_jPhp8pURgb3gVpVH2I6tQpS7wFs8ml-7WVmE7HByQ3W8pF-CoIx9CvdD0oXcQn8Zo1jvVrm24Hjc0CVw9IqQ2eHNVHZf4/s1600/sci.jpg" height="320" width="245" /></a>Sapete cosa implica in termini organizzativi, una settimana bianca con due bambini?</div>
<div style="text-align: justify;">
A) Pianificazione strategica con definizione degli obiettivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quali sono gli obiettivi? Analizziamoli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Riposarmi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Irrealistico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sciare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Secondario.</div>
<div style="text-align: justify;">
Far divertire i bambini.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fattibile a seconda delle attività pianificate. In caso di fallimento anche di una sola di queste attività, vanno calcolati i danni sul sistema nervoso (mio) ed economico per l'attivazione di esosissimi incentivi a compensazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per questa ragione tutte le attività vanno pianificate prevedendo la propensione che ogni bambino avrà, in uno specifico momento, per il loro svolgimento. Può essere utile disegnare una curva di gradimento per ogni attività, che a seconda dell'orario della giornata sarà ascendente o discendente. Per esempio, pianificare l'ora di sci con il maestro ha una curva ascendente dalle 11 alle 13, ma fortemente decrescente dopo pranzo.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Signora ho un'ora libera con il maestro Aldo alle 14:30"</div>
<div style="text-align: justify;">
Escluso.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Dalle 9 alle 10?"</div>
<div style="text-align: justify;">
Escluso (prevedere risveglio, colazione, pipì, denti, capricci per chi si deve lavare per primo, vestizione con mutanda, calzamaglia, calzettoni, maglietta, pile, pantaloni da sci, scaldacollo, casco, guanti, mascherina con intermezzi di "Mi va stretto, mi da fastidio, mi stringe, ho sete, mi cola il naso", per finire a vestizione conclusa, scarponi compresi con "mi scappa la cacca". Il tutto, ENTRO le 8:30 di mattina).</div>
<div style="text-align: justify;">
B) Gestione del budget collegandolo a un numero impressionante di variabili.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per esempio, quante ore di skipass dovrei calcolare al giorno? È verosimile ipotizzare mattina e pomeriggio. Solo mattina? Se sì, quante ore? Due? Tre? La fluttuazione dell'umore dei miei figli nei confronti di qualsiasi tipo di attività sportiva è molto simile a quella dei mercati dei paesi asiatici. Il lunedì potrebbero voler sciare tutto il giorno, ma la visione di un cucciolo di cane in un bar potrebbe far cambiare radicalmente lo scenario.</div>
<div style="text-align: justify;">
Evitare i bar affollati.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quando si vedono animali, cambiare marciapiede.</div>
<div style="text-align: justify;">
C) Analisi del rischio e problem solving.</div>
<div style="text-align: justify;">
Compilare una scaletta dei bisogni primari.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cibo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Fare spesa per menu differenziati per 7 giorni. Bilanciare verdura, proteine e carboidrati. Prevedere merende trasportabili in zaino e mangiabili nel più breve tempo possibile per evitare che il calo ipoglicemico si trasformi in un bagno di sangue.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quindi, NO yogurt, che implicherebbe cucchiaino sporco, pezzi di carta argentata impiastricciati e crisi di nervi nel tentativo di aprirlo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mi sto informando sulle pillole che usano gli astronauti in missione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Bisogni.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mappare tutti i bar vicini alle piste da sci e fare un calcolo mentale della strada più breve, ma anche meno faticosa per arrivarci. Per esempio, non è detto che il rifugio più vicino sia anche quello migliore, perché potrebbe avere un numero eccessivo di scalini da fare.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
In ogni caso, spalare sempre la neve attorno alla macchina, prevedendo fughe in qualsiasi momento verso il pediatra più vicino.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Potrei andare avanti per ore. Anzi, per una settimana esatta.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ma la competenza migliore che sviluppa una madre è quella della leadership. Ma non della leadership vecchio-modello, del capo che sanziona e terrorizza. No, della leadership moderna. Del capo autorevole, che tutto sa e tutto può, ma che condivide, che motiva i collaboratori e che lavora perché tutto il team raggiunga gli obiettivi comuni. Questa, cari miei, è la vera ragione per cui chi licenzia una donna perché è diventata madre fa una grandissima cazzata, perché si priva di una risorsa che improvvisamente è in grado di traghettare tutta l'azienda verso qualsiasi obiettivo di crescita.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Tratto da uno mio speech:</div>
<div style="text-align: justify;">
"Guardate che sciare non è obbligatorio. C'è un sacco di gente che non scia e sta tranquilla e beata a casa in questo momento. Tipo quel tuo compagno lì, che non scia. Quello oggi è a casa e fa i compiti in serenità. Ma chi scia, chi vuole divertirsi e scendere per le piste come un missile, SI DEVE PORTARE GLI SCI DA SOLO, CHIARO?"</div>
<div style="text-align: justify;">
Il secondogenito mi guarda con le lacrime agli occhi mentre uno sci gli scivola da una parte e l'altro si incastra tra i lacci del doposci destro. Il primogenito con aria di sfida si incammina portando gli sci come le tavole della legge.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Dai, che siete bravi." Incoraggiamento della squadra.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Guardate me, che mi porto i miei sci e anche le vostre racchette". Buon esempio e condivisione degli obiettivi.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Quando arriviamo, mettiamo giù gli sci e ci scartiamo un pangocciolo". Tecnica della visualizzazione e incentivo al raggiungimento dell'obiettivo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sempre il secondogenito ha un cedimento psicologico: "SONOTROPPOPESANTI!"</div>
<div style="text-align: justify;">
"No no no. Non voglio sentire storie. Perché Lorenzo si sta portando i suoi sci senza fiatare…" innescare la competizione "…e comunque non c'è alternativa, altrimenti giro la macchina e torniamo a casa, e sai che lo faccio" (e quasi quasi ci spero).</div>
<div style="text-align: justify;">
Il piccolo, punto nell'orgoglio, ricomincia a camminare.</div>
<div style="text-align: justify;">
E quindi attacca il primogenito: "Ma mamma, ma quando arriviamo? Uffa…"</div>
<div style="text-align: justify;">
"Dai, arriviamo a quel cassonetto e poi ci riposiamo, ok? Lo so che siete stanchi, ma è solo abitudine. Vedrete poi come andrà meglio prossimi giorni". Capacità di entrare in empatia con il team. Comprenderlo, motivarlo, fare concessioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
E infatti i due, al cassonetto, non si sono fermati.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
All'arrivo, grande riconoscimento per lo sforzo fatto: "Bravi! Avete visto? Ce l'abbiamo fatta! E domani???" Presi dall'entusiasmo promettono: "Mamma, domani non faremo neanche una protesta!".</div>
<div style="text-align: justify;">
Perché una madre è perfetta pure per le vertenze sindacali.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com15tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-6830519488354144752014-03-02T20:37:00.000+01:002014-03-02T20:41:04.632+01:00Le cattive ragazze vanno dappertutto. E poi muoiono.<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioR7Ap6e8r_vHmiPU5gWsKnUfXo85QPRk-YkhrbWJHeEMqSP2EuGziGxS0svDSyDUSOmQFznG6Hs0aqy6wS4AKJe6oj5exQGpmRoyxJAfHyeCKB2vu9JKvLq5o5umRjlkhxli8uI8S9cU/s1600/Unknown.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEioR7Ap6e8r_vHmiPU5gWsKnUfXo85QPRk-YkhrbWJHeEMqSP2EuGziGxS0svDSyDUSOmQFznG6Hs0aqy6wS4AKJe6oj5exQGpmRoyxJAfHyeCKB2vu9JKvLq5o5umRjlkhxli8uI8S9cU/s1600/Unknown.jpeg" /></a></div>
“Incensurata e disoccupata. Una propensione alle relazioni
pericolose. Da giovanissima aveva avuto una lunga convivenza con un albanese da
cui aveva avuto due figli.”<br />
<o:p></o:p></div>
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<!--EndFragment--><br />
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
Grazie TG1, per queste note biografiche su Lidia, la donna trovata
morta accoltellata in un sottopasso della stazione di Mozzate. Grazie per averci suggerito con
dovizia giornalistica la ragione per cui una donna possa finire ragionevolmente
ammazzata. Grazie per la funzione educativa verso tutte le altre cattive
ragazze: siamo tutte avvisate. <o:p></o:p></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="MsoNormal" style="text-align: justify;">
<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com7tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-4308253836159571492014-02-24T10:50:00.000+01:002014-02-24T10:50:42.392+01:00Che orrore quella Ministra!<div class="separator" style="clear: both; text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEgDZDNks1w2L5z24DZ_pxerU7xZVvCt1eC7U5oZUBsKYy5ijRQzX9BTRcIu7PXFRdoDNzjF22QD4erXxrudkqaDtwphEIsLHpgL0XQcMXYXKTrUiVHfHTJ4zlnwiXXdm9GO1DrJAtpeo/s1600/Marianna-Madia.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhEgDZDNks1w2L5z24DZ_pxerU7xZVvCt1eC7U5oZUBsKYy5ijRQzX9BTRcIu7PXFRdoDNzjF22QD4erXxrudkqaDtwphEIsLHpgL0XQcMXYXKTrUiVHfHTJ4zlnwiXXdm9GO1DrJAtpeo/s1600/Marianna-Madia.jpg" height="225" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Una donna all'ottavo mese di gravidanza è diventata Ministra della Pubblica amministrazione e semplificazione. Si chiama Marianna Madia e prima di oggi nessuno si era preoccupato molto di lei. Ma quel pancione...sì, quella cosa così grande che ti impedisce di vedere tutto il resto, ha monopolizzato ogni conversazione. Marianna Madia ha smesso di essere una donna, una professionista, una politica, una Ministra e infine, una persona, da quando ci siamo accorti che è incinta. Adesso è "solo" mamma, con tutto ciò che ne consegue: una mamma fa la mamma, non fa altro. Una mamma non lavora, non va in giro, non può e non deve fare altro che pensare alla sua maternità e soprattutto, ma che lo dico a fare, non può fare la Ministra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che orrore Marianna Madia che fa la Ministra!</div>
<div style="text-align: justify;">
"Come farà a lavorare seriamente con un figlio appena nato?" Dicono quelli che pensano che la maternità sia una malattia che ti fa diventare improvvisamente cretina.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Come farà a prendersi cura del bambino se fa un lavoro di responsabilità?" Dicono quelli che pensano che il lavoro sia un ostacolo per il corretto allevamento dei figli.</div>
<div style="text-align: justify;">
"Come farà ad andare avanti in mezzo a tutta questa gente che si fa i cazzi suoi?" Dico io.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E dico anche: "Nella storia istituzionale italiana ci saranno pur stati altri ministri che hanno iniziato il loro incarico pochi mesi prima di diventare padri. Eppure nessuno si è mai preso la briga di farne argomento di conversazione. Evidentemente non fa così orrore che un uomo che sta per diventare padre accetti un impegno istituzionale. In sostanza non fa orrore che un padre stia lontano dai suoi figli. A me invece, un ministro così farebbe orrore. Ma magari quel padre-ministro si è organizzato. Magari la moglie si trasferisce a Roma per i primi mesi. E magari, anche per una donna può essere così. Magari Marianna Madia ha un compagno presente che la aiuterà nella gestione del figlio. Magari, per una volta, siamo di fronte a due genitori, anziché soltanto davanti a una madre che si deve smazzare da sola ogni singolo aspetto che riguarda il figlio. O magari si è semplicemente organizzata con delle brave tate. Perché no, se se lo può permettere? Ogni donna dovrebbe essere messa in grado di 'potersi organizzare', a prescindere dal lavoro che fa. Ogni donna ma anche ogni uomo."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sulla vicenda, che per me non è una vicenda, non ho altro da dire. Discutiamo un po' meno della vita familiare dei Ministri e un po' più di quella professionale.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com17tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-57041025897533466392014-01-07T17:07:00.000+01:002014-01-07T20:36:24.862+01:00P&G pensa alle madri separate<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Ho già parlato <a href="http://donneinritardo.blogspot.it/2012/05/lo-sport-piu-duro-del-mondo.html"><span style="color: magenta;">qui del rapporto che P&G vorrebbe avere con tutte le mamme del mondo</span></a>. Ho già protestato contro l'immagine della mamma che DA SOLA si sobbarca tutti i lavori domestici, DA SOLA cresce i figli e sempre DA SOLA li fa pure diventare campioni olimpici. Ho protestato anche a nome di tutti quei padri che dicono: "Hey! Ma non è così!!! Anche io porto mio figlio ad allenamento, gli preparo la cena e carico la lavatrice!" Ma niente, a P&G l'opzione che esistano anche i padri e che questi padri possano essere attivi nelle famiglie proprio non piace. Meglio insistere sullo stereotipo della donna/mamma che fa tutto da sola. Perché si sa, le donne sono multitasking e i fustini di detersivo si vendono meglio a loro.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Adesso esce il sequel di quello spot che in molte, troppe, ha suscitato lacrime di commozione.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div style="text-align: center;">
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<br />
<div style="text-align: justify;">
E mi è venuta l'illuminazione. Non avevo capito niente. Pensavo che P&G fosse la classica multinazionale che si nutre del marketing più conservatore e generalista. Pensavo che la sua comunicazione fosse un ostacolo culturale al lento e difficile processo verso la parità di genere, verso il superamento degli stereotipi. E invece mi sbagliavo: P&G in realtà promuove un reale cambiamento della società verso nuovi modelli di famiglia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sì, perché finalmente si parla a una categoria di donne che non sono mai considerate nella comunicazione italiana e forse nemmeno in quella estera: le donne separate.</div>
<div style="text-align: justify;">
E allora sì! Essere una donna separata non ti emargina dalla società! Guarda donna separata: sei forte anche se sei da sola! Insegni ai tuoi figli che si può anche cadere ma che l'importante è rialzarsi! Un bellissimo messaggio di coraggio. Pensate che rivoluzione: non è più la famiglia tradizionale al centro di una comunicazione di una delle multinazionali che investono di più al mondo in comunicazione, ma è un modello nuovo, indipendente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Le donne, che in caso di separazione sono in genere quelle più svantaggiate, adesso hanno uno sponsor importante. Uno sponsor che le incoraggia e dice loro che possono sempre farcela, che possono sempre rialzarsi, esattamente come insegnano loro ai figli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Vabbè dai, la smetto, che quasi quasi mi convinco da sola.<br />
<br />
P.S.: aggiungo un chiarimento "postumo". Siccome mi stanno arrivando commenti entusiastici su questa cosa delle mamme separate, sono costretta a specificare che si tratta di una mia personale provocazione e che non c'è evidentemente alcuna intenzione da parte dell'azienda di fare un salto così audace. Purtroppo le cose restano come sono sempre state: l'azienda inscena le mamme nel loro ruolo più classico, che è quello di donne che si occupano dei figli e della cura della casa e comprano i prodotti P&G. I padri probabilmente sono tutti al lavoro.<br />
<br />
<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com3tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-62080269225832949762014-01-02T13:45:00.000+01:002014-01-02T13:45:06.916+01:00La nuova creatura<div style="text-align: justify;">
Cari uomini e care donne in ritardo,</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
ho aspettato l'anno nuovo - e il primo momento vagamente libero - per raccontarvi il secondo progetto per la serie "bando alle ciance: passiamo ai fatti" che mi sta tenendo lontana da questo blog e da tutto quello che stavo facendo prima.</div>
<div style="text-align: justify;">
Accanto al progetto "Pari o dispari? Il gioco del rispetto" che vuole diffondere attraverso il gioco, la cultura della parità di genere ai bambini delle scuole dell'infanzia (ne ho parlato <a href="http://donneinritardo.blogspot.it/2013/08/ragazze-ininterrotte.html"><span style="color: magenta;">qui</span></a>), ho avuto l'impellenza di fare ancora un'altra cosa. E questa cosa si chiama "LABY - coworking & life".</div>
<div style="text-align: justify;">
È uno spazio di coworking, dove donne e uomini hanno a disposizione aree di lavoro, scrivanie, sale riunioni, connessione internet, fotocopie, ma anche spazio per il loro tempo libero, dove farsi un'ora di pilates, yoga, o massaggi oppure seguire dei corsi di formazione (dalla cucina all'aggiornamento professionale), tutto questo senza mai dover scegliere tra vita personale e figli. Sì, perché i figli si possono portare e affidare agli educatori e alle educatrici di un'area dedicata, dove i piccoli vengono seguiti e intrattenuti con attività di vario genere.</div>
<div style="text-align: justify;">
In Italia ci sono molti posti dove si può lavorare, altrettanti posti dove, chi ha ancora tempo, può dedicarsi alla cura del proprio corpo e del proprio spirito e poi ci sono ancora diversi posti (pochi a dire il vero), dove i bambini possono divertirsi. Ecco, noi abbiamo pensato di riunire in un posto solo, bello e grande, tutti questi momenti della vita di ognuno di noi.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<table align="center" cellpadding="0" cellspacing="0" class="tr-caption-container" style="margin-left: auto; margin-right: auto; text-align: center;"><tbody>
<tr><td style="text-align: center;"><a href="http://www.slideshare.net/motherbrave/presentazione-laby"><img border="0" height="282" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgiMhyphenhyphencUvpNJG3Xy6QoDnJc0zH-GMuOXMn-VgEFPA25MQVJwCOhDYlfFt_cp3wJzyUcK2JgBxGynefjMDb1LRYcJQ9snRTDNcnVSiFiPh7M5Xz6Q1m-4426CumWK-LrVQVWTPfUw18cKtY/s400/laby+printscr.tiff" style="margin-left: auto; margin-right: auto;" width="400" /></a></td></tr>
<tr><td class="tr-caption" style="text-align: center;"><span style="color: magenta;"><a href="http://www.slideshare.net/motherbrave/presentazione-laby">Presentazione LABY - coworking & life</a></span></td></tr>
</tbody></table>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il cuore di LABY ovviamente batte per le pari opportunità, cercando di ridurre lo svantaggio che sul lavoro le donne hanno soprattutto al rientro dalla maternità. Perché più che rientro, si tratta spesso di fuoriuscita definitiva. Le donne che fino a pochi mesi prima avevano responsabilità, chi piccole, chi grandi, improvvisamente dopo i figli, diventano handicappate. Come se avessero avuto una malattia debilitante. E io mi dico sempre, va bene, magari è stata pure una malattia debilitante, ma poi si fa riabilitazione e si può tornare come prima. Voglio dire: Umberto Bossi, dopo l'infarto o l'ictus, o quello che è stato, ha fatto riabilitazione. E adesso lo vedi sempre lì che parla, che lavora per il suo partito. Ma le donne no. C'è più probabilità che Umberto Bossi torni a fare politica dopo essere quasi morto, che una donna torni a svolgere il suo lavoro dopo aver avuto un figlio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Allora ci siamo detti: "Ci vorrebbe un posto dove per la prima volta non si debba scegliere tra lavoro e figli. O tra tempo libero e figli. Un posto dove vive e pulsa una community di persone che condividono competenze ed esperienze professionali e dove non ci sia più isolamento né sociale, né professionale." Ed ecco LABY.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Nel 2013 <a href="http://www.stefaniaboleso.com/"><span style="color: magenta;">Stefania Boleso</span></a>, Silvia Mazzolin e io ci siamo fatte il culo a tarallo per costruire questa cosa. Abbiamo lavorato con il Comune di Trieste, con la Provincia, abbiamo vinto un bando della Regione Friuli Venezia Giulia, abbiamo parlato con le aziende e con le persone. Adesso stiamo allestendo lo spazio e contiamo di inaugurare a primavera.</div>
<div style="text-align: justify;">
Io ovviamente non dormo più. Ma non sono mai stata così felice, perché questo è veramente il coronamento di anni di ragionamenti fatti qui e fatti altrove ed è finalmente l'occasione pratica e non più virtuale per fare qualcosa di concreto in tema di politiche femminili.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Il primo esperimento di questo tipo, anche se con le dovute differenze di "mercato", è partito a Milano e ha da poco compiuto un anno di attività. Si chiama <a href="http://www.pianoc.it/"><span style="color: magenta;">Piano C</span></a>. Poi abbiamo notizia di un altro progetto simile a Mestre, che si chiama <a href="https://www.facebook.com/lab.altobello"><span style="color: magenta;">Lab Altobello</span></a>. E sarebbe fantastico che ogni città italiana ne avesse uno, che le Istituzioni supportassero un reale cambio del nostro modo di lavorare e di vivere, che nonostante tutti gli strumenti tecnologici a disposizione si regge ancora su scelte manichee tra lavoro e famiglia, tra quello di cui si occupano gli uomini e quello di cui si occupano le donne. Ancora oggi, non c'è tolleranza per chi non accetta queste scelte.</div>
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<br /></div>
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Io invece sono molto tollerante.</div>
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W il 2014!</div>
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<span style="color: magenta;"><a href="http://www.laby.trieste.it/"><span style="color: magenta;">Sito web LABY (in costruzione)</span></a></span></div>
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<a href="https://www.facebook.com/labytrieste"><span style="color: magenta;">Pagina facebook LABY</span></a></div>
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Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-57148843633203065142013-09-27T15:12:00.000+02:002013-09-27T15:38:57.853+02:00La buona vecchia tradizione del rogo<div style="text-align: justify;">
Negli ultimi anni in Italia, ogni pubblicitario che si rispetti ha dovuto misurarsi con il più celebre dei binomi, quello che deve assolutamente accompagnare la filosofia di ogni prodotto, di ogni servizio, di ogni azienda, piccola, media, grande, nuova o vecchia che sia. Un binomio che può accomunare un produttore di gelati con un designer di bidet. Un binomio che sta bene su tutto, come una donna nuda per intenderci.</div>
<div style="text-align: justify;">
Il binomio "tradizione e innovazione".</div>
<div style="text-align: justify;">
Ora, sono sicura che nella vostra vita anche voi avrete i vostri bei grattacapi sul lavoro e non voglio di certo sminuirli adesso, ma veramente: non avete idea di che cosa significhi per un creativo che lavora in pubblicità dover tradurre in parole e immagini il concetto "tradizione e innovazione". Una volta ho lavorato per un'azienda che fa tappi di sughero e non vi dico tutte le idee che ci sono venute in mente per "sistemare" quei tappi in maniera tradizionale ma innovativa. Nessuna di queste era pubblicabile, ovviamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Per fortuna ultimamente le cose stanno migliorando: questo pauroso senso di bilico tra passato e futuro sta scomparendo. Gli imprenditori italiani e con loro molti responsabili marketing hanno capito che era molto pericoloso tenere la gente in sospeso tra ieri e domani. E così, il concetto di innovazione è stato soppresso e ci siamo tenuti quello di tradizione. Vuoi mettere la sicurezza? La stabilità? Solidità, certezza? I valori? Dove sono i valori di un tempo? Un tempo, quando si stava veramente bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
Ed ecco che negli ultimi tre giorni abbiamo assistito alla santificazione della Tradizione. La Tradizione è salvezza, la Tradizione è vita. Ci siamo ridotti così perché per un attimo ci siamo dimenticati del nostro passato, abbiamo ceduto all'innovazione e guarda adesso come siamo combinati!</div>
<div style="text-align: justify;">
Tutti, intellettuali, giornalisti, menti illuminate, hanno per un attimo abbracciato la sicurezza della tradizione quando la Presidente della Camera ha sollevato il caso della pubblicità italiana. Che, diciamocelo, anche se è contro i miei interessi, fa veramente cagare. E che cosa ha detto Laura Boldrini di tanto scandaloso? Qual è stato il suo odioso attacco alla Tradizione?</div>
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<object class="BLOGGER-youtube-video" classid="clsid:D27CDB6E-AE6D-11cf-96B8-444553540000" codebase="http://download.macromedia.com/pub/shockwave/cabs/flash/swflash.cab#version=6,0,40,0" data-thumbnail-src="http://img.youtube.com/vi/js4h_5QrZWo/0.jpg" height="266" style="clear: left; float: left;" width="320"><param name="movie" value="http://youtube.googleapis.com/v/js4h_5QrZWo&source=uds" /><param name="bgcolor" value="#FFFFFF" /><param name="allowFullScreen" value="true" /><embed width="320" height="266" src="http://youtube.googleapis.com/v/js4h_5QrZWo&source=uds" type="application/x-shockwave-flash" allowfullscreen="true"></embed></object></div>
Ha detto che quando una donna, negli spot televisivi, viene rappresentata sempre e solo come una mamma che serve la cena a tavola oppure come corpo da associare a qualsiasi prodotto, beh, c'è qualche domanda da farsi.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ommioddio.</div>
<div style="text-align: justify;">
La Presidente della Camera ha raccontato una verità che sfido chiunque a contestare: la donna nella pubblicità italiana viene rappresentata principalmente in due modi: madre/casalinga oppure tigre del materasso. Questo è parte di un problema culturale enorme che tocca tantissimi aspetti della nostra società, dal fatto che le donne guadagnano meno degli uomini, che non riescono a fare carriera, che devono scegliere tra figli e lavoro, che devono firmare dimissioni in bianco, al fatto che vengono molestate, stuprate e uccise quando vogliono semplicemente farsi i beati cavoli loro. Il modo in cui si rappresentano le donne sui media e il modo in cui se ne parla è un problema serio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Però è la Tradizione, baby. Insomma, si è sempre fatto così. Ma cosa vuole la Boldrini? Le mamme cucinano da sempre, perché "servire è amore" ha detto qualcuno su Twitter. Perché tutti abbiamo una nonna o una mamma che hanno preparato dei piatti prelibatissimi di cui andavano orgogliose. Qual è il problema? Non vorrete mica toglierci i pilastri della società italiana? Mamma mia che paura: la Boldrini lancia messaggi troppo innovativi per essere compresi. L'innovazione è morta, resta solo la Tradizione. E alla Tradizione non piace che si parli male degli spot con le mamme che servono a tavola. Alla Tradizione non piace che negli spot possano essere rappresentate donne che lavorano o che studiano. Cosa sono queste diavolerie?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E arriva pure l'industria italiana a dare manforte all'esercito dei portatori dei sani valori di un tempo, e lo fa parlando della TRADIZIONALE famiglia italiana, quella in cui le donne servono a tavola e sono tutti eterosessuali. Grazie a <a href="http://www.radio24.ilsole24ore.com/notizie/lazanzara/2013-09-26/guido-barilla-spot-famiglia-122352.php"><span style="color: magenta;">Guido Barilla</span></a>, noi pubblicitari siamo finalmente e definitivamente salvi dall'orrido binomio "tradizione e innovazione". Grazie a lui e a tutti quelli che si battono per difendere tutto il nostro passato remoto - per lo più onirico, a dire la verità - possiamo dimenticarci della parola "innovazione". Oh, quant'è rassicurante sapere che si torna a casa e ci sarà la televisione accesa sul TG1 e la mamma che ci serve la pasta al sugo e tutti i problemi del mondo restano fuori: froci, negri, puttane, disoccupati, musulmani e zingari.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Sì, è vero, ogni azienda deve scegliersi bene il suo target. Barilla è liberissima di scegliere quello ariano. Non discuto su questo. Discuto però sullo sbandieramento di un nuovo, terrificante binomio, un binomio che è emerso fortissimo in questi ultimi giorni e che ci fa rimpiangere quello vecchio. È il binomio Tradizione e orgoglio. Perché la Tradizione, rimasta senza l'innovazione, adesso incarna il bene assoluto. Il nostro passato è il bene assoluto. Ma prima di gioire, guarderei bene di cosa è fatto questo passato e soprattutto a quale presente ci ha condotti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ora scusate, ma prima che io venga bruciata al rogo secondo tradizione, torno a lavorare, finché quei pochi innovatori rimasti me ne danno la possibilità.</div>
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<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com13tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-63509722621745683382013-09-18T13:12:00.001+02:002013-09-18T13:12:27.948+02:00La rivoluzione delle penne<div style="text-align: justify;">
Ho parlato altre volte dei geni del marketing che spesso allietano la nostra vita con scelte originali. BIC non ha voluto essere da meno e si è sentita in dovere di regalare al mercato un nuovo, rivoluzionario prodotto: la penna per le donne.</div>
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Questa volta farò parlare chi ha sollevato il caso prima di me: Ellen DeGeneres. Io non avrei saputo dirlo meglio:</div>
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<br /><iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/zcG5GKDtwJs?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
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Ora che possiamo finalmente scrivere a nostro agio, non ci manca più niente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Corro a comprarle!</div>
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<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-20825084974135968792013-08-30T15:18:00.000+02:002013-08-30T15:18:51.951+02:00"Non piangere"<div style="text-align: justify;">
Avete presente quel fenomeno strano per cui, quando siete a piedi per strada odiate tutte le macchine che vi passano a destra e sinistra e quando invece siete seduti voi in macchina, nel preciso istante in cui mettete in moto, il pedone diventa il vostro peggior nemico? Ecco, la stessa cosa a me succede coi bambini.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che sia chiaro, io amo i miei figli. Adoro passare le vacanze con loro. Quest'anno ci siamo divertiti un sacco al mare: abbiamo riso come matti, abbiamo guidato i quad come i re dei tamarri, abbiamo fatto casino insieme e ci siamo voluti un gran bene, la sera, facendoci le coccole prima di dormire. Adoro le mie creature, veramente. Ma poi, capita magari un weekend con le amiche, o una trasferta di lavoro da sola e mi trasformo immediatamente in Crudelia De Mon. Odio i bambini che piangono in treno, quelli che piangono al ristorante, che piangono in spiaggia, al bar, al supermercato, che piangono ovunque! Confesso che se sono sola al mare, scelgo il posto più lontano possibile dalle tracce di presenza infantile. Quando prendo un treno, trasalisco quando vedo un passeggino nel mio scompartimento. E guardo con orrore quelle madri (perché nel nostro paese sono sempre ancora le madri che stanno coi figli) che si affannano a inseguire quei bambini, a pulirli, a dare loro da mangiare, a farli giocare, a farli smettere di piangere. Le guardo e penso a tutte le volte che vengo guardata anch'io così, mentre il mio primogenito vomita nel sacchetto per il mal di mare e il secondogenito grida perché vorrebbe essere a letto da tre ore. E penso che le donne che mi guardano con disappunto sono altre madri che a loro volta si prendono i loro 5 minuti di soddisfazione. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Insomma, sono un mostro, lo so. E in mezzo a questa mia mostruosità, ci sono i bambini, poveri esseri inconsapevoli e innocenti che non possono fare altro che piangere di fronte alle brutture di questo mondo, compresa la mia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Sì, perché i bambini piangono. Che scoperta, eh? I bambini non ti dicono: "Guarda, sono rimasto molto deluso dal fatto che non ci fosse il budget per il nuovo Trenino Thomas". No, i bambini piangono. Non ti dicono: "Vorrei schedulare la nostra giornata in maniera diversa dall'asilo". Non ti dicono nemmeno "Questi spaghetti hanno un retrogusto esotico". Piangono, piangono e basta. È l'unico modo che hanno per esprimersi, per manifestare i loro sentimenti, per sfogarsi. E invece noi che facciamo? Qual è la frase più ricorrente di un genitore medio? "Dai, non piangere (tantomeno in treno, o in un luogo pubblico)". Questa cosa poi, prosegue in maniera differenziata per maschi e femmine. Il maschio è bene che non parli dei propri sentimenti, che non li esprima. Il maschio dovrebbe smettere presto di piangere. Per le femmine invece c'è più indulgenza. Anzi, le femmine sono così, sempre un po' isteriche, perché ci hanno gli ormoni e non ragionano e ce le teniamo così. E molte femmine quando crescono, tengono un diario, chiuso con un lucchetto, che le madri più smaliziate imparano a rintracciare e a scassinare senza lasciare traccia dell'effrazione. Sul diario si incanalano emozioni, paure, lacrime, gioie. Nei diari delle femmine ci sono pezzi autentici di vita vissuta, sentimenti allo stato puro. </div>
<div style="text-align: justify;">
E i maschi? I maschi non tengono diari. L'ho scoperto quando mia madre ha deciso di regalare al mio primogenito un diario su cui lui potesse appuntare i suoi pensieri. "Così si esercita a scrivere" mi ha detto, coerentemente con il suo ruolo di professoressa d'italiano e latino in pensione (e con il ruolo di rompiballe). Mia madre quel diario ha fatto fatica a trovarlo. Dice che ci sono solo diari di Barbie, Winx, Hello Kitty, dice che sono tutti rosa e parlano alle bambine. Alla fine ne ha trovato solo uno unisex, e l'ha preso:</div>
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<br /></div>
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<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhii93Y32dm_18TuawfXyQACxUkivm4JELwfLHWEcVHZFbXg9Qt66kA5pQuqKY_qCeC6VrPPOjvRH2ve5wdNGzlahG8HueS2lGYv-18AfbSXvuWDaKgGYUJk9aGPmOFlpVA6R6X9waVDd4/s1600/IMG_2109.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhii93Y32dm_18TuawfXyQACxUkivm4JELwfLHWEcVHZFbXg9Qt66kA5pQuqKY_qCeC6VrPPOjvRH2ve5wdNGzlahG8HueS2lGYv-18AfbSXvuWDaKgGYUJk9aGPmOFlpVA6R6X9waVDd4/s400/IMG_2109.jpg" width="300" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Il diario del Piccolo principe. Carino eh. Con lucchetto. Ovviamente è importato dalla Francia, dove evidentemente i maschi sono liberi di tenere un diario.</div>
<div style="text-align: justify;">
E allora penso che se i bambini maschi fossero liberi e magari anche incoraggiati a esprimere i loro sentimenti, anziché a reprimerli o far finta che non esistano, magari la futura generazione di adulti potrebbe essere un pelo migliore di quella attuale. Magari ci sarebbero meno uomini tristi e frustrati. Magari ci sarebbero uomini più consapevoli perché hanno imparato a verbalizzare per iscritto i loro sentimenti. Magari ci sarebbero meno omofobi, meno misogini, in generale meno stronzi in giro. Chissà. Magari un diario può contribuire a fare la differenza. </div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Lorenzo ha iniziato a scrivere. A matita, perché dice che così quando finisce lo spazio, può cancellare e scrivere di nuovo. Perché oltre alle pari opportunità gli stiamo insegnando anche l'ecologia.</div>
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<br /></div>
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Povera creatura.</div>
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<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com14tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-5786338916347854202013-08-23T15:55:00.001+02:002013-08-23T15:55:42.451+02:00Ragazze ininterrotte<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipXrY2Ql1VKTPdyMgxND2-fLb2nSL6JpEM27ThaoPvarWjXxst3mTfNiVdWXvsOOmVtSRCM5_FzQMSD0ltGzV7qFQuORRWEhnvFFB_J4Fr0aT414gZMO7sX_cp3UxFWa_vkyV9MdkOmeo/s1600/xl_lisa-rowe.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="213" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEipXrY2Ql1VKTPdyMgxND2-fLb2nSL6JpEM27ThaoPvarWjXxst3mTfNiVdWXvsOOmVtSRCM5_FzQMSD0ltGzV7qFQuORRWEhnvFFB_J4Fr0aT414gZMO7sX_cp3UxFWa_vkyV9MdkOmeo/s400/xl_lisa-rowe.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Sono passati quasi due mesi dall'ultimo mio post, il che farebbe inorridire qualsiasi analista di social strategy, ma siccome non devo vendere niente, posso permettermi di dire "chissenefrega". Però un attimo, "chissenefrega" fino a un certo punto, perché in realtà non sto attraversando un periodo di perdita di interesse o di scarsa motivazione. Non mi sono stufata di scrivere su temi legati alle questioni di genere, né ho smesso di occuparmene. In realtà, la causa del mio recente silenzio è proprio l'opposto (sì, vabbè, ho fatto tre settimane di ferie, ma che c'entra). In realtà sono stata meno a scrivere e più ad agire. Perché arriva un momento nella vita di ognuno di noi, in cui, dopo aver segnalato un problema, bisogna fare qualcosa per risolverlo. Cioè, non si può mica stare a segnalare per tutta la vita, no?</div>
<div style="text-align: justify;">
Posto che credo comunque molto nell'attività di denuncia di questo e di altri blog e che quindi non smetterò mai di parlarne, ho avuto voglia di realizzare alcune idee che mi sono venute strada facendo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi vi parlo della prima idea, che adesso si è concretizzata in un vero e proprio progetto.</div>
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Per inquadrare il campo di intervento, vi racconterò un eloquente episodio vacanziero.</div>
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<br /></div>
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Esterno giorno.</div>
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Spiaggia.</div>
<div style="text-align: justify;">
Temperatura esterna: 2000 gradi.</div>
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Temperatura del mare: appena sotto la soglia dell'evaporazione.</div>
<div style="text-align: justify;">
Unica strategia anti caldo vincente: praticare l'immobilismo assoluto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Velocità bioritmo: zero.</div>
<div style="text-align: justify;">
Velocità metabolismo: zero (il che significa quindi assimilazione istantanea anche delle calorie degli esseri viventi circostanti).</div>
<div style="text-align: justify;">
Encefalogramma: piatto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Unica attività intellettuale: costante osservazione sociologica sul campo.</div>
<div style="text-align: justify;">
Soggetti osservati: famiglia italiana media, composta da padre, madre, figlia dodicenne.</div>
<div style="text-align: justify;">
La ragione per cui ho osservato solo questa famiglia è che sono stati anche loro immobili per otto ore di fila e questo per me è stato molto rassicurante.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Evento della giornata: verso le sei e mezza di sera, mentre iniziamo un po' tutti a sbaraccare le nostre postazioni balneari, regalando finalmente a quella spiaggia una parvenza di vitalità, succede qualcosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
Un signore dell'ombrellone vicino, che evidentemente si è dedicato alla mia stessa attività, è andato a congratularsi personalmente con la madre della famiglia italiana media.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
"Guardi, le devo dire che ha una figlia BRA-VIS-SI-MA. L'ho osservata, sa? Braaava, buooona, è stata tutto il giorno tranquilla, ha letto, è stata con voi...Io invece ho un maschio, sa? Ah, i maschi, che invece non stanno fermi un attimo..."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
La signora ha incassato elegantemente, anche con un certo compiacimento. Io a quel punto, vigile come un felino di notte, guardo la ragazza per scrutarne la reazione. Ed eccola lì, l'espressione che mi ha dato la soddisfazione più grande di tutta la vacanza. Che mi ha riempito di orgoglio, che mi ha fatto pensare che sì, sono sulla strada giusta, e sì, è il momento di fare qualcosa di concreto.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'espressione è la stessa che balenava negli occhi di Angelina Jolie in Ragazze interrotte. Per l'esattezza, questa:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-soIjOCG0zZFWgnTKbsXebD6qSZiU3T224yWufKy_GlWOBcBNczTvfrOnLnYoy4f9K0b8vhnY-_iIGCpeGZJ_1CTSey4temumwZr7PKZGAUu7c9S4RqkGPLMus8-mKTtNloUIkwthLvE/s1600/sguardo.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEh-soIjOCG0zZFWgnTKbsXebD6qSZiU3T224yWufKy_GlWOBcBNczTvfrOnLnYoy4f9K0b8vhnY-_iIGCpeGZJ_1CTSey4temumwZr7PKZGAUu7c9S4RqkGPLMus8-mKTtNloUIkwthLvE/s1600/sguardo.jpg" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
È quell'espressione che anche io, da giovane, da piccola, avevo spesso, un'espressione eloquente, che si può tradurre più o meno così: "Attento, che se scopro qual è la tua auto familiare di merda, te la faccio diventare una Panda, facendoci sbattere la tua testa vuota".</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Quell'espressione racconta una realtà molto diversa da quella di cui sembrano compiacersi ancora molte persone oggi. Una realtà che non corrisponde allo stereotipo delle ragazze brave, belle e buone che non danno pensieri ai genitori. La realtà che vuole che le ragazze si comportino in modo decoroso, che restino il più possibile invisibili, che non si facciano sentire. Come un soprammobile per esempio. Come un complemento d'arredo, che si guarda e si ammira per la sua eleganza e il suo abbinamento al resto della casa e che bagnanti qualsiasi si sentono in dovere di elogiare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Quel signore è andato a congratularsi apposta con quella madre, per le virtù della figlia. Ed era un uomo con una certa posizione, si vedeva, con una certa cultura, la cultura italiana. E quel che preoccupa di più è che quell'uomo ha un figlio maschio. "Esuberante" diceva lui. E beato lui, dico io. E deve averlo pensato anche quella ragazza di dodici anni, che magari avrebbe voluto essere libera di lasciarsi andare come un maschio, senza rischiare di essere rinchiusa in un istituto per ragazze interrotte.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E allora penso che quell'idea che mi frullava in testa da tempo, che adesso è diventata un progetto e che vuole iniziare a educare fin da piccoli i bambini (maschi e femmine) a sentirsi liberi di scegliere i propri giochi e il proprio modo di essere, è un'idea sensata. E deve averlo pensato anche la commissione della mia Regione, che ha deciso di finanziare questo progetto, che si chiamerà "Pari o dispari? Il gioco del rispetto" e che partirà quest'anno scolastico, in quattro asili pilota del Friuli Venezia Giulia, con la distribuzione di kit didattici che insegneranno ai bambini, attraverso il gioco, a superare gli stereotipi e a rispettare la differenza di genere. Così che in futuro, se un dodicenne maschio vorrà essere bravo e buono, potrà farlo senza dubitare della sua identità di maschio e allo stesso modo, se una ragazza vorrà giocare a calcetto sulla spiaggia (o spaccare la faccia a chi glielo vorrà impedire), non si sentirà sbagliata.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'ho scritto tante volte su questo blog: bisogna partire dall'educazione, dai bambini. Ma non dalle scuole medie, non dalle elementari, quando sono già tutti divisi tra rosa e azzurro. Bisogna iniziare dagli asili, scardinando in tempo gli stereotipi che vogliono le femminucce brave e i maschietti avventurosi.</div>
<div style="text-align: justify;">
E quindi adesso iniziamo.</div>
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<br /></div>
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P.S.: il progetto ha potuto vedere la luce grazie a Daniela Paci, insegnante della scuola dell'infanzia, e a Lucia Beltramini, psicologa, che supportano scientificamente e professionalmente questa idea.</div>
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<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com16tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-66444850866879597332013-06-07T08:50:00.000+02:002013-06-07T08:50:46.726+02:00"Ho un fucile, una vanga e due ettari dietro casa"<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAFg61P18Gx4mvHy-9iDdjOJLdBd0sj9iAmLtITEoZCDvJgWdlYhNJqzo8bAnjs15cdZaRiqRkFucKKlEmlHIelI5Kcy8kFI04ifeH-tb2UKsPpTUbma6z1zQSWeRKd_eF8Sw0wvxdx2M/s1600/photo.jpeg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="400" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEiAFg61P18Gx4mvHy-9iDdjOJLdBd0sj9iAmLtITEoZCDvJgWdlYhNJqzo8bAnjs15cdZaRiqRkFucKKlEmlHIelI5Kcy8kFI04ifeH-tb2UKsPpTUbma6z1zQSWeRKd_eF8Sw0wvxdx2M/s400/photo.jpeg" width="295" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<i>Ciao Benedetta, </i></div>
<i><br /></i>
<i>gira questa cosa su Facebook. Fa ridere no? Il papà che minaccia di morte il ragazzetto della figlia, che vuole come risposta "presto Signore", che richiede lavori in cambio di un'uscita con la figlia. Fa ridere no? no? no. A me no. Mah, sarà che forse non capisco, ho due bimbi maschi. Ma che è questo attaccamento "protettivo" verso le figlie femmine? Non riesco bene a mettere in parole il fastidio che mi dà. Ho proprio difficoltà. Che cos'è? Un ennesimo tentativo di mostrare la ragazza fragile che ha bisogno dell'uomo (padre o marito)? Che da sola non se la sa cavare. O addirittura il diritto di decidere i termini delle uscite della figlia? per "proteggerla" perché una donna non può essere indipendente, ma sempre protetta... Non so, ho difficoltà. </i><br />
<i><br /></i>
<i>Ma so che la cosa che mi ha infastidito di più sono stati i commenti di miei amici (donne e uomini) che fanno battute, dicono che alla figlia regaleranno il burka, che queste regole saranno appese sulla porta di casa. E mi sei venuta in mente te... Vorrei tanto sapere come la pensi te, e soprattutto vorrei farti una domanda, non ti sembra che anche questo sia un sintomo della donna oggetto? Non solo oggetto di pubblicità volgari e irreali, ma anche oggetto dell'uomo, fidanzato, ex, marito, e stavolta anche padre? </i><br />
<i><br /></i>
<i>Ilaria</i><br />
<i><br /></i>
Lascio a voi la risposta. Che ne pensate?<br />
<br />
<br />Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com19tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-57769104464826057882013-05-20T15:02:00.000+02:002013-05-20T15:23:02.311+02:00#TISALUTO<div style="text-align: left;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqnaB38GV-NRJNgrzOp1xhQX8KiZlZh24l8eG5Zc0eU0RMwzca99cWKPfO8NBEx7sJFPn3L8Vpj6BwEOj0CgQ_f6sONAHVQ-ELrsJaJV-k6Q26i6ylti9ws3kWXNcFCJ9YhCwQB88QU60/s1600/%23tisaluto_grande.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEhqnaB38GV-NRJNgrzOp1xhQX8KiZlZh24l8eG5Zc0eU0RMwzca99cWKPfO8NBEx7sJFPn3L8Vpj6BwEOj0CgQ_f6sONAHVQ-ELrsJaJV-k6Q26i6ylti9ws3kWXNcFCJ9YhCwQB88QU60/s320/%23tisaluto_grande.jpg" width="171" /></a><b>In Italia l'insulto sessista è pratica comune e diffusa</b>. Dalle battute private agli sfottò pubblici, il sessismo si annida in modo più o meno esplicito in innumerevoli conversazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Spesso abbiamo subito commenti misogini</b>, dalle considerazioni sul nostro aspetto fisico allo scopo di intimidirci e di ricondurci alla condizione di oggetto, al violento rifiuto di ogni manifestazione di soggettività e di autonomia di giudizio.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>In Italia l'insulto sessista è pratica comune</b> perché è socialmente accettato e amplificato dai media, che all'umiliazione delle persone, soprattutto delle donne, ci hanno abituato da tempo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Ma il sessismo è una forma di discriminazione</b> e come tale va combattuto.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>A gennaio di quest'anno</b> il calciatore Kevin Prince Boateng, fischiato e insultato da cori razzisti, ha lasciato il campo. E i suoi compagni hanno fatto altrettanto.</div>
<div style="text-align: justify;">
Mario Balotelli minaccia di fare la stessa cosa.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>L'abbandono in massa del campo</b> <b>è un gesto forte</b>. Significa: a queste regole del gioco, noi non ci stiamo. Senza rispetto, noi non ci stiamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'abbandono in massa consapevole può diventare una forma di attivismo che toglie potere ai violenti, isolandoli.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pensate se di fronte a una battuta sessista</b> tutte le donne e gli uomini di buona volontà si alzassero abbandonando programmi, trasmissioni tv o semplici conversazioni.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pensate se donne e uomini di buona volontà</b> non partecipassero a convegni, iniziative e trasmissioni che prevedono solo relatori uomini, o quasi (le occasioni sono quotidiane).</div>
<div style="text-align: justify;">
<b>Pensate se in Rete abbandonassero il dialogo</b>, usando due semplici parole: <b>#tisaluto</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFW_VeX-Pq85n5EKSGVxqdxND2Wcap-5CtP21hePkMHX9QgrH6fnarA8Xle2iS6ov03btnMrxp4p_cV3j-oNGsakh0xQKZtyon3kzaYFCZyYU7Y9o3wvUy0teZD0xeMKtiExm5z__GDNU/s1600/%23tisaluto_m_piccolo.jpg" imageanchor="1" style="clear: right; float: right; margin-bottom: 1em; margin-left: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjFW_VeX-Pq85n5EKSGVxqdxND2Wcap-5CtP21hePkMHX9QgrH6fnarA8Xle2iS6ov03btnMrxp4p_cV3j-oNGsakh0xQKZtyon3kzaYFCZyYU7Y9o3wvUy0teZD0xeMKtiExm5z__GDNU/s320/%23tisaluto_m_piccolo.jpg" width="186" /></a><b>Sarebbe un modo pubblico per dire: noi non ci stiamo</b>. O rispettate le donne o noi, a queste regole del gioco, non ci stiamo.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Se è dai piccoli gesti che si comincia a costruire una società civile, proviamo a farne uno molto semplice.</div>
<div style="text-align: justify;">
Andiamocene. E diciamo <b>#tisaluto</b>.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: left;">
Questo post è pubblicato da <a href="http://vitadastreghe.blogspot.it/2013/05/tisaluto.html"><span style="color: magenta;">Giorgia Vezzoli</span></a> e in contemporanea anche da altre/i blogger: <i style="background-color: white; color: #333333; font-family: inherit; font-size: 15px; line-height: 20px;"><a href="http://blog.iodonna.it/marina-terragni/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Marina Terragni</a>, <a href="http://loredanalipperini.blog.kataweb.it/lipperatura/2013/05/20/due-righe-sul-salone-e-una-proposta/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Loredana Lipperini</a>, <a href="http://www.ilcorpodelledonne.net/?p=15082" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Lorella Zanardo</a>, <a href="http://giovannacosenza.wordpress.com/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Giovanna Cosenza</a>, <a href="http://sabrinaancarola.blogspot.it/2013/05/tisaluto.html" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Sabrina Ancarola</a>, <a href="http://mammamsterdam.net/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Mammamsterdam</a>, <a href="http://www.zeroviolenzadonne.it/index.php?option=com_k2&view=item&id=32788:#tisaluto&Itemid=208" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Zeroviolenzadonne</a>, <a href="http://comunicazionedigenere.wordpress.com/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Un altro genere di comunicazione</a>, I<a href="http://www.ipaziaevviva.com/2013/05/tisaluto.html" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">pazia è(v)viva</a>, <a href="http://ladonnaobsoleta.blogspot.it/2013/05/tisaluto.html" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">La donna obsoleta</a>, <a href="http://laboratoriodonnae.wordpress.com/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Laboratorio Donnae</a>, <a href="http://suddegenere.wordpress.com/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Sud De-Genere</a>,<a href="http://www.ecomestruazioni.it/tisaluto" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Coppette amore e...</a>, <a href="http://politicafemminile-italia.blogspot.it/2013/05/tisaluto-senza-rispetto-nelle-regole.html" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Politica Femminile</a>, <a href="http://secasomai.wordpress.com/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Caso mai</a>, <a href="http://zauberei.blog.kataweb.it/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Zauberei</a>, <a href="http://cosmicmummy.blogspot.it/2013/05/tisaluto.html?spref=tw" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Cosmic Mummy</a>, <a href="http://www.ingenere.it/segnalazioni/tisaluto" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">in genere</a>, <a href="http://newbrixblog.wordpress.com/2013/05/20/tisaluto/" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">the new Brix Blog</a>,<a href="http://mammaeconomia.blogspot.it/2013/05/tisaluto.html" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Mammaeconomia</a></i></div>
</div>
<div class="im" style="background-color: white;">
<br />
<div style="text-align: left;">
<span style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; font-style: italic; line-height: 20px;"><br /></span></div>
<i style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;"><div style="text-align: left;">
<i style="background-color: white;">E nella versione maschile da <a href="http://questouomono.tumblr.com/post/50895822294/questo-uomo-no-33-tisaluto" style="color: #6a44ce; text-decoration: none;">Lorenzo Gasparrini.</a></i></div>
</i><br />
<div style="color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px; text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><i><br /></i></span></div>
</div>
<div class="im" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">
<div style="text-align: left;">
<span style="font-family: inherit;"><i>Se ti va, copincollalo anche tu!</i></span></div>
</div>
<div class="im" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;"><i><br /></i></span></div>
<div class="im" style="background-color: white; color: #333333; font-family: Arial, Tahoma, Helvetica, FreeSans, sans-serif; font-size: 15px; line-height: 20px;">
<span style="font-family: inherit;"><i><br /></i></span></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-85118130903988022712013-05-13T11:19:00.001+02:002013-05-13T11:19:31.103+02:00Finalmente delle belle donne in pubblicità<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Finalmente c'è l'occasione di pubblicare una bella campagna che abbia come soggetto una donna. Ecco, questo è uno di quei casi in cui mi sento orgogliosa di appartenere alla categoria dei professionisti della comunicazione e in particolare dei creativi.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
Lode a Lara Rodriguez e Giorgio Fresi (Tbwa), che hanno dato voce e immagine a questa bella campagna per la petizione dell'<a href="http://blog.adci.it/adci/fermiamo-la-pubblicita-sessista/"><span style="color: magenta;">ADCI - Art Directors Club Italiano</span></a>, per fermare la pubblicità sessista.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
A questo punto non vi resta che firmare <a href="https://www.change.org/petitions/fermiamo-la-pubblicit%C3%A0-sessista"><span style="color: magenta;">qui</span></a>.</div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYPrbBS-UHiqU1YXf8pVX4R7io92XgaHs6iOLLcC3yUCek9jDDd9cY9OQwOjLuC437Xd-zlm2BDMRWTPhhTmZFmkM4Ceo8RTs8Bz4IGvojyKPhXrMpGUYzjWOp6GiEx5y3kLPOTGN5a0Q/s1600/Hillary.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgYPrbBS-UHiqU1YXf8pVX4R7io92XgaHs6iOLLcC3yUCek9jDDd9cY9OQwOjLuC437Xd-zlm2BDMRWTPhhTmZFmkM4Ceo8RTs8Bz4IGvojyKPhXrMpGUYzjWOp6GiEx5y3kLPOTGN5a0Q/s400/Hillary.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm-z9G6qvf23fF-SHb3KE6h_t49gNdJPIohMt49CAzdTOO8K86_VyAwRIqwsQtCjq44LC02UOiUCsF4_1vnYLvueuqNJZlJJ_L5gt6PHX1Ke8IJGkf1AGQmPfjP4JJa9fYw_HrQdFKmv8/s1600/Rita.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjm-z9G6qvf23fF-SHb3KE6h_t49gNdJPIohMt49CAzdTOO8K86_VyAwRIqwsQtCjq44LC02UOiUCsF4_1vnYLvueuqNJZlJJ_L5gt6PHX1Ke8IJGkf1AGQmPfjP4JJa9fYw_HrQdFKmv8/s400/Rita.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMsU9x9Qu2I86inVpj0djx4r1Dc6hiETyKcWoQAa8I9lb1eIUeQfO_FKrHtXb55A5ohZsMMfDl7yi8A2R9LoqJMYfPtqZTsx4Y_scNclnU3R9CEylYOcYgDECDUycKdi2NXMw1ro0chQA/s1600/Margaret.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgMsU9x9Qu2I86inVpj0djx4r1Dc6hiETyKcWoQAa8I9lb1eIUeQfO_FKrHtXb55A5ohZsMMfDl7yi8A2R9LoqJMYfPtqZTsx4Y_scNclnU3R9CEylYOcYgDECDUycKdi2NXMw1ro0chQA/s400/Margaret.jpg" width="400" /></a></div>
<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidydyCpWX4_Ns5azX4NMIuNZN8nkUO2PFYE4VVOYNAfVBahV7pksO8SSdZY-yuJWC7vlLH-7GY4JWG7icBEievdVnReXFlZTjiGNTW3a_1mTG_fLwH5QtRx-vMOwzna5_BxrJNiQr0Czo/s1600/Frida.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="296" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEidydyCpWX4_Ns5azX4NMIuNZN8nkUO2PFYE4VVOYNAfVBahV7pksO8SSdZY-yuJWC7vlLH-7GY4JWG7icBEievdVnReXFlZTjiGNTW3a_1mTG_fLwH5QtRx-vMOwzna5_BxrJNiQr0Czo/s400/Frida.jpg" width="400" /></a></div>
<br />Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com5tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-4916660806404010062013-05-10T17:42:00.001+02:002013-05-13T10:25:52.970+02:00Scoprire che i tuoi figli ti odiano<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">C'è stato un tempo in cui per la festa della mamma curavo i testi delle campagne pubblicitarie per l'AIRC - Associazione Italiana per la Ricerca sul Cancro. Bei tempi quando lavoravo in agenzia e i miei principali strumenti di lavoro erano la carta e la penna. E bei tempi quando la mamma era festeggiata facendo anche un'opera di beneficenza: uscivi la domenica, andavi in piazza, ti compravi un'azalea e facevi commuovere tua madre aiutando contemporaneamente l'AIRC.</span><br />
<div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Attenzione, questa cosa la si può ancora fare eh. Si può ancora comprare una piantina, finanziare la ricerca e fare un bel regalo alla mamma. Informatevi <a href="http://www.airc.it/"><span style="color: magenta;">qui</span></a>. Il problema è che io non lavoro più con carta e penna, ma soprattutto con la mania dei social network e della corsa alla viralità a tutti i costi, ci dobbiamo sorbire anche questo:</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.blogger.com/video.g?token=AD6v5dyt1ArP70O3IkZBq5UgVzXHxPnyrCXb7j4vhRP6Da0kDO35Ad3JaUitnsI1PZ8C8pfp4EfnV4TIxju7gsBf7g' class='b-hbp-video b-uploaded' frameborder='0'></iframe></div>
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;">Cioè, io non è che mi voglia per forza accanire contro P&G. Ma me le servono tutte su un piatto d'argento! Per chi si fosse perso le puntate precedenti, P&G ha iniziato a occuparsi di madri in occasione delle olimpiadi, mandando in circolazione un <a href="http://donneinritardo.blogspot.it/2012/05/lo-sport-piu-duro-del-mondo.html"><span style="color: magenta;">video virale</span></a> in cui si vedevano madri di tutto il mondo che si facevano il mazzo a lavare, stirare, cucinare, pulire la casa e far diventare i loro figli dei campioni olimpionici. La lacrima scattava facile alla fine del video quando queste madri orgogliose vedevano le loro creature cresciute vincere delle medaglie. Il messaggio intrinseco dell'azienda era: cara mamma, noi ti saremo sempre vicini con i nostri prodotti tutte le volte che dovrai pulire il cesso di casa e stirare le magliette dei tuoi figli. Ovviamente in tutto questo i padri non esistevano, e si dava per assodato il fatto che bambini olimpionici e case pulite fossero da statuto questioni di donne.</span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;">
</span><span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;"></span></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;">A confermare la linea di marketing arriva poi la <a href="http://donneinritardo.blogspot.it/2012/05/ve-lavevo-detto.html"><span style="color: magenta;">campagna stampa</span></a> che mostra un uomo che si sbrodola facendo colazione esattamente come quando aveva due anni. E indovinate chi è che pulirà col Dash la macchia? Bravi, una donna.</span></span></div>
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;">
</span></span>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Ed eccoci qui, alla vigilia della festa della mamma. E la solita azienda non manca di ricordarci quale sia il ruolo delle madri di oggi: quello di tenere la casa pulita, fare il bucato, accudire i figli (attenzione: sempre da un punto di vista pratico e di igiene, perché probabilmente il gioco è roba da padri). Ma la cosa che fa orrore è che si usino strumentalmente dei bambini per dire una cosa sostanzialmente sbagliata, perché l'amore che questi bambini hanno per le loro mamme sicuramente non dipende da quanto ben fatti siano i lavori domestici! L'amore dei figli per le mamme è un amore che nasce da ben altri piani e il fatto che si voglia piazzare a tutti i costi un detersivo in mezzo a questo amore lo trovo terribile. Non solo, ma anche qui la donna viene ridotta al solito vecchio ruolo stereotipato della casalinga, e la cosa peggiore è che vi si fa coincidere anche quello della mamma.</span></span></div>
<span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;">
</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Dice la bambina alla fine: "E come potrei smettere di amare la mamma?" Risposta di P&G: per esempio se lei non facesse più il bucato.</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Questa è una gran brutta campagna per le donne e per le mamme. E per me è un gran brutto momento, perché scopro che i miei figli non mi vorranno mai bene.</span></div>
<div style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto; text-align: justify;">
<br />
<br /></div>
<div>
<span style="-webkit-composition-fill-color: rgba(175, 192, 227, 0.230469); -webkit-composition-frame-color: rgba(77, 128, 180, 0.230469); -webkit-tap-highlight-color: rgba(26, 26, 26, 0.292969); -webkit-text-size-adjust: auto;">
</span></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com8tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-21721836972736775682013-05-09T09:31:00.001+02:002013-05-13T18:06:58.839+02:00Come essere felici a prescindere dai risultati<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span>
<br />
<div style="text-align: justify;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://pbs.twimg.com/media/BJvH1keCYAA7tOF.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><img border="0" height="400" src="https://pbs.twimg.com/media/BJvH1keCYAA7tOF.jpg" width="400" /></span></a></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">Un giorno, tra un'email e l'altra, trovo un invito curioso. Mi scrive Claudia, che si occupa di social media in Mondadori e in copia mette pure il responsabile social media in Mondadori. Roba seria, penso. Claudia mi dice che mercoledì 8 maggio avverrà una cosa pazzesca mai vista prima al mondo, e cioè il rilancio contemporaneo di tre, dico tre, periodici femminili di Mondadori. Mi dice che parlerà l'AD di Mondadori e poi le direttrici di Donna Moderna, Tu Style e Grazia e che verrà dato ampio spazio a una chiacchierata tra donne sul loro ruolo oggi, e che questa chiacchierata potrà poi proseguire durante il light lunch che verrà predisposto nello spazio eventi di Mondadori in Duomo.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">Ora, a parte la mia indignazione per l'aggettivo "light" accostato a "lunch", la curiosità per cotanto evento mi ha spinta a rispondere immediatamente, tanto più che proprio quel giorno sarei stata già a Milano.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">E così, carica dei miei consueti e sani pregiudizi, mi sono recata all'appuntamento, dove, come ha rilevato <a href="http://www.valentinamaran.com/"><span style="color: magenta;">Valentina Maran</span></a> "Sembra di stare dentro al 'Diavolo veste Prada' tutte col completo giusto". Tranne noi due, ovviamente, ma questo era scontato.</span></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">Vi dirò, essere seduta lì poteva anche essere un'esperienza professionalmente piacevole, se non fosse per il fatto che ero lì in quanto Benedetta Gargiulo di Donne in ritardo, e quindi in sostanza come la solita rompicoglioni, ruolo al quale non mi sono eticamente sentita di sottrarmi.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">E allora eccolo il mio commento a questa operazione che nemmeno il terzo segreto di Fatima riesce ad eguagliare.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">1) Presentano l'operazione nell'ordine: Ernesto Mauri, AD Mondadori, Carlo Mandelli, direttore generale periodici Italia, Angelo Sajeva, AD Mondadori pubblicità. Tre uomini in posizioni apicali che gestiscono il mondo dei più letti femminili italiani. Uomini. Tre. POI, arrivano le donne, le tre direttrici di Donna Moderna, Tu Style e Grazia. Quelle che stanno sul campo. Quelle che fanno splendere la casa così i mariti fanno bella figura con gli ospiti. Uh, che cattiva. Ma no, è solo per dire che c'è ancora un certo dislivello di genere tra una posizione e l'altra.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">2) Non ho capito perché nella segmentazione di mercato, tra i periodici maschili è annoverato Panorama. Come dire: delle cose serie se ne occupano gli uomini. Che poi mi fa strano perché nella mia vita ho sicuramente letto più Panorama che Donna Moderna. Per dire.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">3) Originalissima battuta sul trovarsi davanti a una platea da sogno e cioè a grande maggioranza di donne. E tutti giù a darsi di gomito. Non so, ma a me, se fossi davanti a una platea pubblica piena di uomini, non verrebbe proprio spontaneo dire "Wow! Ma che bello...è pieno di uomini!" Cioè, certo che magari un occhio ce lo butto, ma insomma, avrei la decenza di non farne un argomento di conversazione. Gli uomini invece lo fanno.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">Ma siccome sono una persona intellettualmente onesta, devo darvi anche una buona notizia: le cose stanno veramente cambiando. Annalisa Monfreda, direttrice di Donna Moderna, viene presentata come una che "fa le cose che la rendono felice a prescindere dai risultati". Punta sull'ironia, ed è perfettamente consapevole della fatica che le donne fanno a "fare le cose che le rendono felici a prescindere dai risultati". Ha 34 anni, due figli e un approccio realistico alle tematiche femminili. Per quanto molto diversa da lei, anche Silvia Grilli, direttrice di Grazia, introduce la bella novità dell'informazione e dell'attualità accanto al corposo lato moda. Come se anche lei sentisse un po' strano che l'informazione venga data solo dai periodici "maschili" come Panorama. Nel numero di lancio di Grazia si parla anche di femminicidio, per esempio. Di famiglie allargate. Di politica.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">Ho chiesto a entrambe se per questo rilancio avessero riflettuto esplicitamente sul modello culturale che volevano rappresentare. No, non ci hanno ragionato, ma è venuto evidentemente spontaneo impostare i contenuti dei loro giornali in linea con la realtà e non con gli stereotipi che tanto male hanno fatto alla nostra cultura. In effetti anche Marina Bigi di Tu Style ha impostato le offerte di moda comprendendo sempre anche la parte low cost, segno di una certa aderenza alla realtà.</span><br />
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0); font-family: Verdana, sans-serif;">Certo, poi fa un po' "unghie sulla lavagna" vedere l'inondazione di inserzioni di creme antiage, prodotti per la cura della casa, pillole dimagranti. Ma è anche bello poter notare finalmente questo contrasto.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;">E comunque alla fine il light lunch era light ma abbondante. Mica come il <a href="http://donneinritardo.blogspot.it/2012/10/menu-rosa-sul-freccia-rosa-ovvero.html"><span style="color: magenta;">menù rosa di Trenitalia</span></a>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<span style="font-family: Verdana, sans-serif;"><br /></span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com4tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-19746435523038389472013-05-02T18:11:00.003+02:002013-05-02T18:22:41.836+02:00(In) camera con Laura<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhsHcVZb-n8gxm9xeZa1ul8tCzVxefz6c__jzDaD25M-fKqW7rwC2CNmSvdAcqNz8d71PsUTsxgGhixddEZa01Q6wnACh7A753TitLgyY1nMflqsfAD7kB71hRVfGo_pJp6Y1GZyYdZQo/s1600/142947320-2b49b51e-fa29-4fce-9f0a-9ce6a9e15fc0.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjhsHcVZb-n8gxm9xeZa1ul8tCzVxefz6c__jzDaD25M-fKqW7rwC2CNmSvdAcqNz8d71PsUTsxgGhixddEZa01Q6wnACh7A753TitLgyY1nMflqsfAD7kB71hRVfGo_pJp6Y1GZyYdZQo/s320/142947320-2b49b51e-fa29-4fce-9f0a-9ce6a9e15fc0.jpg" width="246" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Scusi, Presidente Letta, la sua bellezza l'ha favorita nel lavoro e ora in politica?</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Scusi, Onorevole Bersani, quei suoi occhietti vispi l'hanno aiutata con la dirigenza del PD?</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Onorevole Brunetta, il fatto che lei sia alto come un bambino di dieci anni, suscita tenerezza presso il suo elettorato? Crede che questo la avvantaggi?</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
E lei, Senatore Monti, ritiene che la sua innata eleganza l'abbia favorito nei suoi rapporti con Angela Merkel?</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Queste e infinite altre domande vorremmo porre ai nostri politici.</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Esattamente come è stato fatto nell'<span style="color: magenta;"><a href="http://d.repubblica.it/attualita/2013/04/26/news/laura_boldrini_intervista-1629606/?ref=HREC2-10"><span style="color: magenta;">intervista di D alla Presidente della Camera Laura Boldrini</span></a>.</span></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
Titolo di copertina: Camera con Laura (che secondo me volevano scrivere "In camera con Laura" ma poi sembrava esagerato, hanno tolto "in" e lasciato un titolo senza senso).</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Attendiamo con ansia e per par condicio:</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
- Camera con Enrico</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
- Camera con Luigi</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
- Camera con Renato</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
- Camera con Mario</div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
</div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-28790205564421810672013-04-10T12:06:00.001+02:002013-04-10T12:06:33.487+02:00Ci sono donne<div style="text-align: justify;">
Ci sono donne veramente stronze.</div>
<div style="text-align: justify;">
Tipo che tu ne aiuti una a essere assunta dove lavori tu e questa poi ti fa le scarpe e ti frega il posto tuo. Ci sono quelle che ti dicono che sei un mito e che vorrebbero essere come te e poi ti sputtanano appena giri l'angolo. Poi ci sono quelle che quando diventano dirigenti trattano gli uomini come cuccioli da salvare e le donne come il loro peggior nemico.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono donne che fanno da testimoni al tuo matrimonio e poi si scopano tuo marito. Donne che insultano gli omosessuali, i neri, i disabili. Donne che quando hanno dei figli, il tuo è sempre più cretino del loro. Ci sono donne che pensano di averla solo loro. E di sapere tutto mentre invece non sanno niente. Ci sono donne avide, avare, senza scrupoli. Le donne sono anche capaci di uccidere e di far uccidere. Ti possono ridurre in miseria e calpestarti fino a che non riesci più ad alzarti. Donne che ti rovinano l'esistenza.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ci sono donne che sono capaci delle peggiori cose.</div>
<div style="text-align: justify;">
Margaret Thatcher è stata per molti una di queste donne. Ken Loach non ha mancato di ricordarci che "Margaret Thatcher è stato il primo ministro che ha seminato più divisioni e devastazioni nella storia moderna. Disoccupazione di massa, fabbriche chiuse, comunità distrutte: questo è quello che ci ha lasciato. È stata una combattente e il suo nemico era la classe operaia inglese. Le sue vittorie sono state facilitate dalla corruzione della dirigenza laburista e di gran parte dei sindacati. È grazie alle politiche a cui ha dato il via lei che oggi ci ritroviamo in questo disastro. Altri premier hanno seguito la sua strada, in particolare Tony Blair. Lei era il suonatore di organetto, lui la scimmietta. Non ci dimentichiamo che definì Mandela un terrorista e che prendeva il tè con il torturatore e assassino Pinochet. Come la dovremmo onorare? Privatizziamo il suo funerale. Indiciamo un'asta competitiva e accettiamo l'offerta più bassa. È quello che avrebbe voluto lei."</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Che cosa magnifica però poter parlare male di una donna di potere. Trovo che sia la massima espressione di democrazia. Beato Ken Loach e gli inglesi che lo possono fare.</div>
<div style="text-align: justify;">
Noi possiamo parlare sempre e solo degli uomini.</div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-1081199519424247882013-04-03T09:49:00.000+02:002013-04-03T09:49:55.234+02:00Arretrati<div style="text-align: justify;">
Mi rendo conto di avere un po' di arretrati. Del resto, la consapevolezza è il primo passo verso la guarigione, per cui andiamo avanti.</div>
<div style="text-align: justify;">
Che cosa ci siamo persi in queste ultime settimane? Dunque, innanzitutto un governo, mi pare. Poi, pure in assenza di quello, abbiamo perso l'occasione di avere qualche saggia che ci spiegasse come arrivare a comporlo, quel governo. Avete presente quando vengono fuori i risultati delle indagini ISTAT? Quelle che dicono cose tipo "L'Italia è un paese sempre più vecchio" oppure "Le donne italiane fanno 1,39 figli a testa". Ecco, non serve spendere milioni di euro per pagare le indagini ISTAT: lo vediamo già da noi come stanno le cose. E le cose stanno che se il Presidente della Repubblica deve chiedere a qualcuno come si può uscire dalla merda, beh, lo chiede a una serie di vecchi uomini. Mentre, scusate la prosaicità, fino a prova contraria chi ha dimestichezza con la merda quotidiana sono proprio le giovani donne. Fatto sta che a vecchi e uomini viene dato il compito di portarci al cambiamento. Molto bene.</div>
<div style="text-align: justify;">
A questo proposito mi capita a fagiuolo il nuovo film di animazione DreamWorks, che i miei figli hanno molto apprezzato. Parla di una famiglia di cavernicoli, I Croods, che sopravvivono tra i mille pericoli della preistoria, finché incontrano un homo sapiens giovane e più evoluto di loro, che usa il cervello alla ricerca di soluzioni creative per i problemi quotidiani. Mentre il papà cavernicolo si rinchiuderebbe per sempre in una caverna, il giovane sapiens si avventura con curiosità nel mondo. Che storiella banale eh? Eppure...</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Un altro arretrato è la storia della campagna Clendy:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglnwXSZMNFNmHIkMt_ScsBh3qN9O6156t1QASr-oZWckiZ78wLPbmIO0xvQFdbM97Smi6h1MZPtqgeN1i_cidNIoEekyP2xU1YNdkgdjqYedLLcf-rLNzoLaGq98abnURFYTfQeoTwoNQ/s1600/893642_322281744561532_822868712_o.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="300" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEglnwXSZMNFNmHIkMt_ScsBh3qN9O6156t1QASr-oZWckiZ78wLPbmIO0xvQFdbM97Smi6h1MZPtqgeN1i_cidNIoEekyP2xU1YNdkgdjqYedLLcf-rLNzoLaGq98abnURFYTfQeoTwoNQ/s400/893642_322281744561532_822868712_o.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Me l'avete segnalata in tanti, e in tanti ne hanno discusso sul web. Che fa Clendy? Fa, banalmente, stracci. Okay, si chiamano panni in microfibra.</div>
<div style="text-align: justify;">
Stracci.</div>
<div style="text-align: justify;">
E come si fa pubblicità Clendy? Mette un cadavere di una donna nuda su un letto e un baldo giovine con il panno in microfibra in mano e un titolo che dice: "Elimina tutte le tracce". Per sottolineare ancora di più l'allusione, nel caso non l'avessimo ancora capita, sulla parete si vede l'ombra di un braccio che impugna un coltello.</div>
<div style="text-align: justify;">
Ovviamente si sono subito levati mille cori di disgusto, per esempio dei famigliari delle vittime di femminicidio, tanto per dirne una. Dei centri antiviolenza. Delle associazioni per le pari opportunità. In generale di chiunque abbia un minimo di sensibilità umana.</div>
<div style="text-align: justify;">
L'azienda cade dalle nuvole e dice: "Perché? Che ho detto?" Qualcuno glielo spiega e il responsabile della comunicazione ribatte divertito che la campagna è assolutamente in linea con i principi della parità. E infatti c'è pure questa:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb-FRTiPREP2QVcdSldCKjG_9c1PwN__zlaoeIm6_KvAlksZFI6Eg7WQNY-UFQexnSY21TS7lLZuMuI7Wh2-ZVhBCI1iDx15JIQeE0StOUR7yQ2xZowqa9I6FA-B-H8kJX6VS4cS5ket8/s1600/27128_322289417894098_1427194299_n.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="190" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjb-FRTiPREP2QVcdSldCKjG_9c1PwN__zlaoeIm6_KvAlksZFI6Eg7WQNY-UFQexnSY21TS7lLZuMuI7Wh2-ZVhBCI1iDx15JIQeE0StOUR7yQ2xZowqa9I6FA-B-H8kJX6VS4cS5ket8/s400/27128_322289417894098_1427194299_n.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
Ho letto molti dibattiti su questi due annunci e devo dire che resto sempre un po' perplessa quando si dice che una pubblicità ha successo se fa parlare di sé, bene o male che sia. Ho letto di gente che citava <a href="http://donneinritardo.blogspot.it/2011/01/una-bella-gnocca-sul-calendario.html"><span style="color: magenta;">Oliviero Toscani, tipo. Sì, proprio quello che due anni fa ha fatto il calendario con le foto delle gnocche (in senso letterale)</span></a>. Allora, a questo proposito avrei due sole cose da dire:</div>
<div style="text-align: justify;">
1) la storia che una pubblicità funziona anche se fa parlare male di sé è roba che poteva andare bene negli anni Ottanta, forse. Anni in cui, appunto, Oliviero Toscani ci ha fracicato le palle con qualsiasi cosa facesse orrore. Oggi, far uscire una cosa del genere è dimostrare di essere dei dilettanti della comunicazione, oltre che del buon gusto.</div>
<div style="text-align: justify;">
2) Se vogliamo far passare il concetto di parità tra i due annunci, nel secondo, esigo di vedere un uomo nudo. Oppure, per cortesia, eliminiamo tutte le tracce di questa campagna.</div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com11tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-18228240763323509652013-03-13T12:31:00.000+01:002013-03-13T14:18:53.052+01:00Cronaca esterica<div style="text-align: justify;">
Questa mattina stavo cercando di farmi strada fra le informazioni mainstream di questi giorni (conclave, governo sì-governo no), andando a caccia di qualcosa di diverso. Qualcosa di interessante intendo. E sono stata esaudita da due notizie dagli esteri, che quando cerco pane per i miei denti non mi deludono mai.</div>
<div style="text-align: justify;">
La prima mi annuncia che la candidata favorita a prendere il posto di Bloomberg a New York si chiama Christine Quinn, ed è quindi una donna. Bella notizia. <span style="color: magenta;"><a href="http://www.ilfattoquotidiano.it/2013/03/13/new-york-quinn-prima-candidata-sindaco-lesbica-e-favorita-di-bloomberg/527926/" style="background-color: white;"><span style="color: magenta;">Peccato che i titolisti del giornale tengano a precisare che la suddetta candidata sia lesbica</span></a>.</span></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfzVM-WSzr5U0WBo0RRf6-lL3TYkBAfLEKldeVl2w-cd5gNh9lNtR-rRKdLGJnHv9wVdnkOEvtaL5JjqdHHdcGJ2y-WwooAnmQg8lps2Dnx_HfvqALibkWClWuZ23me4xQpCwxObaEGXQ/s1600/christine-quinn-interna-nuova.jpg" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="125" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgfzVM-WSzr5U0WBo0RRf6-lL3TYkBAfLEKldeVl2w-cd5gNh9lNtR-rRKdLGJnHv9wVdnkOEvtaL5JjqdHHdcGJ2y-WwooAnmQg8lps2Dnx_HfvqALibkWClWuZ23me4xQpCwxObaEGXQ/s400/christine-quinn-interna-nuova.jpg" width="400" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Cavoli però, deve essere veramente un'informazione di vitale importanza, visto che precede addirittura la notizia di chi la sostiene e, soprattutto, che cosa faccia questa donna nella sua vita. L'essere gay evidentemente è una cosa che oscura tutto il resto. Come se non bastasse essere donna. Insomma, cara Christine, ce le hai proprio tutte eh.</div>
<div style="text-align: justify;">
E attenzione, non è l'orientamento sessuale a fare notizia. No, è sono UN TIPO di orientamento sessuale: quello dell'omosessualità. Perché in effetti cerco ovunque una biografia, uno straccio di articolo di giornale, un commento sui social network che mi dica che il sindaco uscente Bloomberg è eterosessuale. Mi ci impegno proprio, ma non riesco. Non trovo niente.</div>
<div style="text-align: justify;">
È pazzesco, nessuno si è mai preoccupato di informarci che Bloomberg è eterosessuale. Com'è potuta sfuggire una notizia del genere ai giornalisti?</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Non è sfuggita invece la notizia di quello che sta accedendo in questi giorni in Arabia ed Emirati Arabi, dove un'azienda ha messo in commercio un tablet per donne. Ora, non sono abbastanza preparata sulla questione femminile nei paesi arabi e per questo motivo non ne ho mai parlato su questo blog, anche perché c'è già sufficiente materiale per l'Italia. In ogni caso, così a naso, mi sembra che le donne in Arabia non se la passino troppo bene. Mi pare di aver letto in più occasioni che le donne non godano di piena libertà. Mi pare che sia vietato loro anche di portare la macchina, per esempio. Beh, questa azienda ha messo in commercio un tablet con le app già installate, dando per scontato che le donne non sappiano farlo da sole, mentre invece le donne di quelle parti, proprio perché non escono un granché sono molto informatizzate. Le altre caratteristiche del prodotto sono: lo sfondo rosa e le tematiche delle app, che spaziano tra ricette di cucina, gestionali per la spesa, esercizi per perdere peso. In pratica, un film dell'orrore per una donna occidentale. Ma, si è scoperto, anche per quelle mediorientali, visto che il pur piccolo movimento femminista del posto ha vivamente protestato. Di tablet ne hanno venduti circa settemila, la maggior parte dei quali erano regali degli uomini alle loro donne. Ovviamente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Questa simpatica storiella succede in un paese molto lontano dal nostro, per storia, per religione, per cultura. Il problema però, sono i commenti degli utenti italiani, che condividono invece la nostra storia, la nostra religione e la nostra cultura:</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
<br />
<div id="box_dlt_article" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0px 0px 35px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: -webkit-auto; vertical-align: baseline;">
<span class="title_dlt" style="border: 0px; display: block; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 16px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">che strano</span><br />
<div class="data_dlt" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
12.03|16:54 <span style="border: 0px; color: #2f5eb1; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 8px; vertical-align: baseline;">Lettore_733517</span></div>
<div style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin-bottom: 15px; margin-top: 1px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
hanno protestato per il gadget della Fiat per agevolare la retromarcia, ora protestano per il tablet con schermo rosa, a quando si lamenteranno che i pomodori sono troppo rossi o le carote troppo gialle e le banane troppo curve ?</div>
</div>
<div id="box_dlt_article" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0px 0px 35px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: -webkit-auto; vertical-align: baseline;">
<span class="title_dlt" style="border: 0px; display: block; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 16px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">@ Lettore_2208539</span><br />
<div class="data_dlt" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
12.03|16:31 <span style="border: 0px; color: #2f5eb1; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 8px; vertical-align: baseline;">giorgiosd</span></div>
<div style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin-bottom: 15px; margin-top: 1px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
e può prendere l'auto per andare in centro a fare shopping? E si, è proprio libertà all'ennesima potenza, quasi quasi da copiare.</div>
</div>
<div id="box_dlt_article" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0px 0px 35px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: -webkit-auto; vertical-align: baseline;">
<span class="title_dlt" style="border: 0px; display: block; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 16px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">flautomagico</span><br />
<div class="data_dlt" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
12.03|14:39 <span style="border: 0px; color: #2f5eb1; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 8px; vertical-align: baseline;">Lettore_2208539</span></div>
<div style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin-bottom: 15px; margin-top: 1px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
Ma mondo precluso di cosa? Una qualsiasi donna saudita ha più mezzi e risorse, economiche, tecnologiche e di qualsiasi tipo di tutte le persone di un quartiere medio italiano messe insieme...</div>
</div>
<div id="box_dlt_article" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0px 0px 35px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: -webkit-auto; vertical-align: baseline;">
<span class="title_dlt" style="border: 0px; display: block; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 16px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">chissà...</span><br />
<div class="data_dlt" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
12.03|12:29 <span style="border: 0px; color: #2f5eb1; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 8px; vertical-align: baseline;">flautomagico</span></div>
<div style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin-bottom: 15px; margin-top: 1px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
magari chi lo ha ricevuto trova finalmente il modo di connettersi ad un mondo che prima le era precluso perché non poteva permettersi un tablet e perché gli uomini non avrebbero mai regalato loro qualcosa che non fosse "per donna". Che le donne riescano a girare questo gesto, che suona piuttosto male, in qualcosa che vada a loro vantaggio? Che le avvicini ancor più alla tecnologia di quanto non lo siano già?</div>
</div>
<div id="box_dlt_article" style="background-color: white; border: 0px; font-family: Arial, Helvetica, sans-serif; font-size: 12px; line-height: 18px; margin: 0px 0px 35px; outline: 0px; padding: 0px; text-align: -webkit-auto; vertical-align: baseline;">
<span class="title_dlt" style="border: 0px; display: block; font-family: Georgia, 'Times New Roman', Times, serif; font-size: 16px; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">.... ma per favore ...</span><br />
<div class="data_dlt" style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
12.03|12:08 <span style="border: 0px; color: #2f5eb1; font-family: inherit; font-style: inherit; margin: 0px; outline: 0px; padding: 0px 0px 0px 8px; vertical-align: baseline;">Ugo Cal</span></div>
<div style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin-bottom: 15px; margin-top: 1px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
.. con ste donne siamo proprio alla frutta ora. A quando l'automobilina rosa, la penna giallo canarino, il cellulare verde pistacchio. Meno male che parlavano di "eguaglianza"!!!!!!</div>
<div style="border: 0px; font-family: inherit; font-style: inherit; margin-bottom: 15px; margin-top: 1px; outline: 0px; padding: 0px; vertical-align: baseline;">
<span style="font-family: Times; font-size: small; line-height: normal; text-align: justify;">Se volete contribuire alla conversazione, questo è il link: <a href="http://www.blogger.com/Se%20volete%20contribuire%20alla%20conversazione,%20questo%20%C3%A8%20il%20link:%20http://www.corriere.it/tecnologia/mobile/13_marzo_12/epad-femme-tablet-solo-donne_9862a7c2-8af4-11e2-b7df-bc394f2fb2ae.shtml"><span style="color: magenta;">http://www.corriere.it/tecnologia/mobile/13_marzo_12/epad-femme-tablet-solo-donne_9862a7c2-8af4-11e2-b7df-bc394f2fb2ae.shtml </span></a></span></div>
</div>
</div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com1tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-80840447663619090852013-03-08T14:37:00.000+01:002013-03-09T23:29:54.000+01:00Dai creatori della Multipla non poteva arrivare niente di buono<div style="text-align: justify;">
<div style="text-align: -webkit-auto;">
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<span style="background-color: rgba(255, 255, 255, 0);"><img alt="fiat-2-10" height="270" original="http://2.citynews-today.stgy.it/~media/65176500912158/fiat-2-10.jpg" src="http://2.citynews-today.stgy.it/~media/65176500912158/fiat-2-10.jpg" style="border: 4px solid rgb(0, 0, 0); height: 433px; margin: 3px 10px 3px 3px; width: 640px;" title="fiat-2-10" width="400" /></span></div>
</div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi non faccio preamboli.</div>
<div style="text-align: justify;">
Vorrei sono mostrarvi come un'azienda ignorante fa comunicazione oggi, nel 2013, per la festa della donna.</div>
<div style="text-align: justify;">
Cari omuncoli FIAT, Fabbrica Italiana Automobili Torino, che già ci avete propinato per anni la Panda come unico elemento innovativo della vostra idea industriale, che ci avete rifilato la Multipla, che avete campato sugli aiuti statali per mantenere stabilimenti da cui uscivano cose invendibili e che quando lo Stato non ha avuto più soldi da darvi avete subito pensato di aprire in Polonia. Cari omuncoli FIAT, che pochi giorni fa vi ho sentiti dire che se l'Italia esce dall'Euro, voi non investirete più in questo paese come se finora ci aveste investito. Cari omuncoli FIAT che pensavate di essere dei simpaticoni cavalcando l'ennesimo stereotipo sulle donne per vendere qualche cesso su quattro ruote in più. Cari omuncoli FIAT, che non avete idea di cosa sia la festa della donna, del motivo per cui esiste e di cosa dovrebbe ricordare, e cioè la difficoltà che ogni donna oggi continua ad avere nella nostra società, e dei sacrifici immani che hanno fatto le donne nel passato, dando anche la vita proprio nei posti di lavoro su cui voi oggi amate contrattare con il nostro Stato. Cari creativi degli omuncoli FIAT, che per due Euro vi siete venduti alla superficialità becera del vostro cliente pensando che sui social network avreste fatto la campagna virale del secolo sulla presunta inettitudine delle donne al volante. Cari omuncoli FIAT e compagnia bella, che avete speculato con un'operazione commerciale a vostro esclusivo vantaggio su un tema attualmente molto caldo e molto delicato, se foste degli uomini veri, se foste un'azienda seria, se voi stessi foste seri, adesso prendereste le vostre macchine coi sensori e ne regalereste una per ogni centro anti violenza presente in Italia.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E infine vi vergognereste.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com21tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-53010805301563875082013-02-24T18:57:00.004+01:002013-02-24T18:57:45.594+01:00Quando uno si perde i momenti storici<div style="text-align: justify;">
Sto passando il fine settimana fuori casa, a Roma. Volevo presenziare all'ultimo angelus del Papa ma sono arrivata in ritardo, perdendomi questo momento storico. Pazienza. Adesso mi riposo un po', perché a Roma ho degli amici che si impegnano sempre molto nel garantirmi alti livelli di entertainment. E fra un po' prenderò un treno domenicale che mi riporterà nella mia città, dove finalmente potrò votare, perché questo invece è un momento storico che proprio non mi voglio perdere.<br />
<br />
No, perché votare è importante. Una volta mica si votava. Una volta erano altri che decidevano per te. Poi hanno iniziato a decidere i cittadini, ma solo gli uomini però. Le donne non decidevano. Adesso, da un po' di tempo, ma nemmeno tanto (67 anni), possono decidere qualcosa pure loro. Beh, domani mi godo questa libertà.<br />
<br />
In Italia circa la metà degli elettori sono uomini e circa l'altra metà sono donne, ma a questa evidenza non corrisponde la stessa proporzione tra i rappresentanti eletti. Quante saranno le donne elette? Poche. Perché poche sono ancora le candidate. Ecco, mi piacerebbe che le donne, oltre alla partecipazione al voto, iniziassero a partecipare anche all'impegno politico. Mi sembra importante. E no, non trovo ingiusta l'imposizione delle quote rosa.<br />
<br />
Penso alla scuola, che una volta non era obbligatoria: chi voleva studiava, chi non voleva restava ignorante. Perché abbiamo sentito la necessità di rendere gli studi obbligatori? E perché abbiamo prolungato il percorso di studi ben oltre la quinta elementare? Perché ne andava del progresso del paese, perché più gente istruita fa crescere la civiltà, l'economia, il benessere collettivo. Ma uno poteva dire: "Eccheccavolo, ma chi mi dice che uno che studia è più in gamba di uno che non studia?" Infatti è vero: non è detto, ma in linea generale l'istruzione migliora un paese, lo rende più solido, più libero, più consapevole, più innovativo.<br />
Beh, la partecipazione delle donne alla vita politica attiva, migliora il rendimento di uno Stato. Le donne, quando partecipano, alzano il PIL. La partecipazione delle donne rappresenta un'opportunità di crescita per tutti. Ecco perché va resa obbligatoria, se questa non si verifica da sola. Come nel caso dell'istruzione: se i giovani non vanno a scuola spontaneamente, vanno obbligati per legge.<br />
<br />
Con questo pensiero talebano (adoro associare questa parola al concetto di parità di genere), vi saluto e torno a casa.</div>
Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com0tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-84116639411556494942013-02-14T11:37:00.000+01:002013-02-14T11:58:42.529+01:00Ridiamo e battiamo le mani<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Io, figlia della televisione, cresciuta assieme alle reti Fininvest, quando il logo di Canale 5 era una specie di lombrico con la testa di drago cinese (poi chiamato "Biscione"), Italia 1 era la rete dei gggiovani e Retequattro quella dei vecchi, sono stata educata, assieme all'intera mia generazione, a pochi ma solidi principi:</div>
<div style="text-align: justify;">
- la RAI non si guarda</div>
<div style="text-align: justify;">
- la felicità è un must assoluto, purché si tenga la TV sempre accesa</div>
<div style="text-align: justify;">
- se non sei felice è perché Tana delle Tigri minaccia i bambini di un orfanotrofio</div>
<div style="text-align: justify;">
- la mitologia greca ha incredibilmente plagiato la trama di Pollon</div>
<div style="text-align: justify;">
- è normale avere una quinta di reggiseno</div>
<div style="text-align: justify;">
- il progresso si sostituisce a Dio, da quando ha creato il telecomando e tu non ti devi più alzare dal divano per cambiare canale</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Faccio queste considerazioni nostalgiche, quando, trent'anni dopo, mi trovo davanti al monitor del mio portatile, guardando un filmato su youtube e vedo il mio educatore, il mio creatore di felicità, che chiede a una giovane signora se viene e quante volte viene. Mi aspetto che da un momento all'altro salga sul palco l'Uomo Tigre facendo una delle sue mosse vincenti, prendendo quell'uomo cattivo alle spalle, stringendo i suoi bicipiti attorno al collo. Ma non succede niente. Allora penso che forse quella donna è in realtà Wonder Woman e adesso lancerà il suo cerchietto di metallo in faccia al suo dileggiatore, ma niente.</div>
<div style="text-align: justify;">
Faccio appello a tutta la mia razionalità e penso che forse potrebbe telefonare almeno la fidanzata di lui, dicendogli di smetterla di fare il porco con qualsiasi cosa respiri. Potrebbe reagire quella donna, vincendo il suo imbarazzo e dirgli di vergognarsi, che c'ha ottant'anni e che è patetico e che è lui che non viene più da duemila anni.</div>
<div style="text-align: justify;">
NON SUCCEDE NIENTE.</div>
<div style="text-align: justify;">
No, una cosa succede: risate e applausi dal pubblico.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<iframe allowfullscreen='allowfullscreen' webkitallowfullscreen='webkitallowfullscreen' mozallowfullscreen='mozallowfullscreen' width='320' height='266' src='https://www.youtube.com/embed/No7OYwolufY?feature=player_embedded' frameborder='0'></iframe></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ed eccoci qui, paralizzati come è paralizzata tutta l'Italia. Paralizzati perché chissà dove abbiamo lasciato la nostra dignità, per cui accettiamo tutto "perché sennò chissà che cosa ci succede, perché potremmo perdere il lavoro, i soldi, l'approvazione della gggente". Allora ridiamo. Ridiamo e battiamo le mani, noi che siamo cresciuti con il concetto dell'applauso a comando. Ridiamo e battiamo le mani come tanti bambini deficienti.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
Ma piangiamo anche. Ci commuoviamo davanti alla tenerezza di quest'uomo che adotta una cagnolina. Non solo, ma quando non siamo tra quelli che lo votano, quest'uomo, quando siamo tra coloro che lo disprezzano, che non lo vorrebbero vedere mai più, perché non gli diamo alcuna fiducia né credibilità, ci comportiamo comunque come lui ci ha insegnato, e allora facciamo le battutacce sul<br />
fatto che lui adotta l'ennesima cagna. Lui è un ladro, un approfittatore, un disonesto, ma le donne che frequenta sono peggio, sono delle cagne. Cagne in calore. Animali. Cose. Non umane. Minus quam. Meno di zero. Meno di lui.</div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnDDYJuBRhn96524DNxXkW3b9JA0LsIYXhHMeZcP2zoq9y-Lhyphenhyphen3Qtc3C1JnocSjE3GaRF3AyXb5KxNuLiM3plvJzqDFDz4Um8H0zxumTKl-om1o0apELQaqkdLEF69m7LIhyIXHKyBTnY/s1600/berlusconi.tiff" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="320" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjnDDYJuBRhn96524DNxXkW3b9JA0LsIYXhHMeZcP2zoq9y-Lhyphenhyphen3Qtc3C1JnocSjE3GaRF3AyXb5KxNuLiM3plvJzqDFDz4Um8H0zxumTKl-om1o0apELQaqkdLEF69m7LIhyIXHKyBTnY/s320/berlusconi.tiff" width="304" /></a></div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
<div style="text-align: justify;">
E quindi vale tutto. Anche <a href="http://video.corriere.it/tv-polemica-marcore-carfagna-ballaro/acb7342a-741c-11e2-b945-c75ed2830f7b"><span style="color: magenta;">Neri Marcorè che dice a Mara Carfagna che almeno con lei qualcosa si tira su.</span></a> Perché la Carfagna è un'altra cagna. L'ennesimo animale che circola in Italia. E le si può dire di tutto, perché lavorava in TV e ha fatto un calendario, per cui, se fai queste cose, lo devi sapere<br />
che diventi cagna e che la gente ti disprezzerà perché non badi a sufficienza alla tua virtù. E trovo ipocriti anche quelli che giustificano i loro insulti dicendo che la Carfagna è una politica inconsistente, perché se è così, dici che è una politica inconsistente e non una cagna.<br />
<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<br /></div>
</div>
<div style="text-align: justify;">
Oggi è San Valentino.</div>
<div style="text-align: justify;">
Umberto Smaila, salvaci tu.</div>
<div>
<div style="text-align: justify;">
<br /></div>
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Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com10tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-51429031275414125112013-02-12T14:26:00.000+01:002013-02-12T14:26:49.407+01:00Lasciamo perdere<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvOqOlyf5SmQ7uURH4jErAbxn5IhkSFS1dneAH_NyKBc2XSmvVtLJJcFOJO9oKLaoVCkZphjfJaiMsDGdZVCzYhyphenhyphenqO4fW7FxSK_WLqfuUnIWdwJyK-EAtZeBmrJyEEvVLW33L-siZlB-c/s1600/sanpietro-fulmine.jpg" imageanchor="1" style="clear: left; float: left; margin-bottom: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="181" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEgvOqOlyf5SmQ7uURH4jErAbxn5IhkSFS1dneAH_NyKBc2XSmvVtLJJcFOJO9oKLaoVCkZphjfJaiMsDGdZVCzYhyphenhyphenqO4fW7FxSK_WLqfuUnIWdwJyK-EAtZeBmrJyEEvVLW33L-siZlB-c/s400/sanpietro-fulmine.jpg" width="400" /></a></div>
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Mi vedo costretta a interrompere il mio flusso di pensiero elettorale per dire una cosa che mi sta particolarmente a cuore. Si tratta di un concetto molto importante. Un concetto filosofico quasi. Il concetto che dice: "Lasciare si può".</div>
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Giusto. Lasciare si può, e a volte si deve.</div>
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Per il rispetto verso noi stessi, per la nostra sopravvivenza, per quella dei nostri cari. Per anni ci siamo uccisi di lavoro, senza vedere le nostre famiglie, ammalandoci per inseguire il mito dell'accumulo di beni materiali, poi ci siamo uccisi perché con la crisi non riuscivamo più a pagare le tasse. Ci siamo uccisi perché non ci sentivamo all'altezza, perché non eravamo abbastanza belli, abbastanza eleganti, abbastanza nel gruppo, abbastanza famosi, abbastanza qualsiasi cosa che non c'entrasse niente con la nostra vera essenza: quella di esseri umani.</div>
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E adesso abbiamo una grande opportunità: possiamo lasciare. Lasciamo che la crisi ci sommerga, smettiamo di dimenarci come nelle sabbie mobili cercando di aggrapparci a quel ramo che ancora sta crescendo. Perché tanto è solo questione di tempo: anche quel ramo farà una brutta fine.</div>
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Lasciamo perdere. Non possiamo permetterci il weekend all'estero? Nemmeno su Groupon, con il volo low cost e nel bed & breakfast? Non importa: inquineremo di meno. Se non potremo più avere una macchina o uno scooterone, porteremo i nostri figli a scuola a piedi. Cammineremo e ci farà bene, così non dovremo iscriverci in palestra. Coltiveremo l'orto, risparmieremo sulla spesa, risuoleremo le scarpe, rammenderemo le giacche. Tanto, prima di consumare completamente tutto quello che già abbiamo negli armadi, passeranno generazioni.</div>
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Lasciamo, lasciamo tutto. Se non ce la facciamo più, lasciamo.</div>
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Torniamo a essere quello che eravamo: uomini e donne che hanno bisogno di poche cose per vivere serenamente. Mangiare, bere, coprirsi, amare. Ok, anche facebook e twitter.</div>
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Questo ce lo insegna il Papa. E io sono d'accordo. Grazie per averci ricordato che non è necessario perdere la vita sul lavoro o su cose che non ci riguardano come persone. Perché il troppo stroppia, perché finiamo per fare del male alle persone che ci stanno vicine a cui non dedichiamo abbastanza di noi stessi. E poi comunque quel lavoro lo faremmo male, troppo stanchi, troppo distratti, troppo arrabbiati.</div>
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È vero: il Papa ha fatto una cosa rivoluzionaria. Ha lasciato.</div>
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È una cosa bellissima, un atto d'amore e di consapevolezza verso tutti gli esseri umani, che sono stati creati con dei limiti precisi, perché si abbandonassero a Dio con fiducia. Ora, con il gesto del Papa siamo tutti più liberi di lasciare. E qui, su questo blog, penso ovviamente a tutte le donne cattoliche e credenti, che si sono sposate in Chiesa convinte che il loro matrimonio sarebbe stato per sempre, e poi hanno iniziato a subire violenza dai loro mariti, hanno sopportato anni di botte, di insulti, di minacce. Molte sono morte. Perché lasciare non si poteva. No. I preti consigliavano loro di pregare Dio e di essere forti, perché "lasciare non si può".</div>
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Beh, adesso si può. Ce lo dice il Papa. Ce lo dicono tutti i commentatori e i vaticanisti: è una rivoluzione che farà impallidire Marco Pannella e la Bonino insieme. Dice che quando non ce la fai più a portare avanti il tuo lavoro, la missione che ti ha dato Dio, quando il peso del tuo incarico è troppo e rischi di fare del male ai tuoi figli, beh, allora devi lasciare. Lasci per il bene dei tuoi figli, perché non eri più in grado di seguirli come avresti dovuto.</div>
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Donne, adesso potete lasciare, e avrete la benedizione della Chiesa. Potete abbandonare i vostri mariti violenti e la Chiesa sarà dalla vostra parte. Divorziate! E a messa troverete solo sguardi di solidarietà e approvazione. Potrete continuare a fare la comunione e sedervi in prima fila, davanti al parroco.</div>
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Sì, sono sicura, fidatevi.</div>
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Mica è possibile che il Papa lasci pensando che può farlo solo lui, no? Voleva che lo facessimo tutti, no? Era un gesto che voleva mostrarci la nuova via, vero? Era il buon esempio da seguire, no?</div>
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No?</div>
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No?!?</div>
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No.</div>
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Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com9tag:blogger.com,1999:blog-8414096186390602129.post-2718807697648042722013-02-07T11:50:00.000+01:002013-02-07T13:58:48.609+01:00Chuck Norris Ministro degli Interni<div class="separator" style="clear: both; text-align: center;">
<a href="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB1-VE5Bz1AkMNvxfQs3OlDfFlq4OH0618HKDnTOTmXSLg-oaNzkxPiqbp-SF-V9oOWECIGeGNRIa5PXepWri9en3TE6-anIk4zOSk7KeNQ5YwU5GK3YaQa0ZVBR-Hx-Zl12vk1YCDWao/s1600/grillo.tiff" imageanchor="1" style="margin-left: 1em; margin-right: 1em;"><img border="0" height="137" src="https://blogger.googleusercontent.com/img/b/R29vZ2xl/AVvXsEjB1-VE5Bz1AkMNvxfQs3OlDfFlq4OH0618HKDnTOTmXSLg-oaNzkxPiqbp-SF-V9oOWECIGeGNRIa5PXepWri9en3TE6-anIk4zOSk7KeNQ5YwU5GK3YaQa0ZVBR-Hx-Zl12vk1YCDWao/s400/grillo.tiff" width="400" /></a></div>
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Le cose sono andate così: stavo discutendo su Facebook con alcuni candidati per il Movimento 5 Stelle sul fatto che mi sembrava strano che un movimento nuovo e per molti versi rivoluzionario come il loro fosse così tanto a corto di candidate donne per Camera e Senato. Addirittura a zero, nel caso della mia regione. Cioè, SOLO uomini. 100%. Mi è stato risposto che ci sono molte donne che partecipano alle loro assemblee e che danno un grandissimo contributo di idee e che in realtà i candidati sono solo dei portavoce di quelle assemblee. Come dire: "Dietro a ogni grande uomo...". L'altra cosa che mi viene detta è che l'impegno richiesto dal movimento è veramente tanto, per cui in genere le donne non ce la fanno a starci dietro. Comprensibile in effetti. Lo sappiamo bene che è un gran casino in Italia per le donne. Ma allora che facciamo? Prendiamo atto e ci adeguiamo? Oppure ci sforziamo, e se siamo un movimento politico facciamo in modo di portarcele quelle donne in Parlamento? Proviamo a farle decidere, anziché solo suggerire a un portavoce? Sarà difficile certo, ma vediamo che è comunque possibile farlo, visto che il PD lo sta facendo, raggiungendo quasi la parità tra candidati uomini e candidate donne. Quindi, che cosa ne devo desumere? Che le donne del PD non hanno un cazzo da fare tutto il giorno?</div>
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E mentre si stava discutendo di questo, mi arriva questa email:</div>
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<i>vedo i cartelloni elettorali dello tsunmai tour e penso: ma non credi </i><br />
<i>che sia una delle affermazioni più sessiste ascoltate quella che </i><br />
<i>indica il probabile prossimo inquilino del dicastero dell'economia in </i><br />
<i>una mamma di tre figli? è l'unico valore aggiunto indicabile?</i><br />
<i><br /></i>
E scopro che Grillo dice di volere "una donna che non ha fatto fallire la sua famiglia, che sa cos'è l'economia." E che magari tenga anche più puliti gli uffici, aggiungerei. Apprezzo lo sforzo di Grillo, di coinvolgere anche il sesso femminile nel suo movimento. Forse qualcuno gli ha detto che la questione delle pari opportunità era stata un po' presa sottogamba. E mi sa che ha voluto un po' strafare, gridando che lui la donna la vuole alle Finanze! Benissimo! Ma perché vuoi una donna alle Finanze? Perché lo stereotipo ti dice che le donne stanno a casa a far crescere i figli e gestire il budget per fare la spesa al mercato e se un calzino si buca, non si butta ma si rammenda. Tutto sicuramente molto ecologico, in linea con il programma del M5S. Ma io avevo in mente un'idea di ecologia un po' più progressista. E in effetti in quell'email che ho ricevuto mi si chiede proprio questo: ma una donna può essere adatta a quel Ministero solo per il fatto di stare a casa a fare le faccende domestiche? Potrebbe essere una prospettiva originale in effetti. Anche un po' pericolosa però. Perché poi agli Interni chi metti? Chuck Norris?<br />
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Che poi a me dispiace veramente un casino fare questi discorsi. Perché l'ultimo barlume di giovinezza che mi è rimasto preme per fare una vera rivoluzione, perché mi pulsa l'ormone di buttare giù tutto per poi ricostruire qualcosa che abbia un senso. Insomma, mi affascina il M5S. Credo sia l'ultima occasione prima di scendere in piazza armati. Però, se pure questa rivoluzione la devono fare solo gli uomini, allora anche no! La rivoluzione la dobbiamo fare tutti: uomini, donne che stanno a casa e donne che lavorano.<br />
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<br />Benedetta Gargiulohttp://www.blogger.com/profile/16290150886360968438noreply@blogger.com7