Rispetto al mio piccolo sfogo di ieri, cade a fagiolo la pubblicazione ufficiale di questa iniziativa:
Si tratta di una raccolta di pensieri, di storie, di biografie di persone che hanno qualcosa da raccontare, anzi no, che si vogliono proprio sfogare. L'idea è venuta alla mia amica Marta, già autrice del libro Milano da bare, che partendo proprio dalla sua esperienza personale, ha sentito la necessità (l'impulso?) di sfogarsi. Ma non solo. Proprio in virtù di quello che si diceva nel post di ieri, ha sentito anche la necessità di condividere lo sfogo con altri, di non restare come al solito una della tante voci nel coro, ma di ESSERE il coro. Perché si sa: l'unione fa la forza.
Più volte ho sottolineato le storture della comunicazione sui social network. Facebook è molto divertente e obiettivamente fa quello che promette: ti permette di restare in contatto con quella parte della tua rete sociale che altrimenti avresti perso di vista. Ma fa anche un'altra cosa: ti illude di essere parte di una grande comunità, perché condividi assieme ad altri centomila la stessa richiesta di eliminare i privilegi della politica. Ma in realtà non esiste nessuna comunità. Ci sono solo centomila individui singoli che postano la stessa cosa. Far parte di una comunità è diverso. Per questo serpeggia una grande insoddisfazione. Abbiamo canali di informazione e una velocità di circolazione di notizie e iniziative che anche solo cinquant'anni fa sarebbe stato impensabile. Ogni giorno leggiamo e inoltriamo messaggi di protesta, di rivolta in certi casi. Ma poi non succede niente e non succede perché siamo superficiali. Ne parliamo soltanto e possibilmente cercando di perdere meno tempo possibile.
Ed ecco qui l'iniziativa di Marta: smettiamo di essere tanti individui ed entriamo a far parte di un gruppo che ha qualcosa da dire. Un gruppo composto da persone che non trovano più sufficiente lanciare una provocazione su facebook, ma che vogliono dedicare del tempo (minimo, per altro) a scrivere una storia, per altre persone che vorranno dedicare del tempo a leggerla.
Insomma, è ora di riappriopiarci dei nostri contenuti. La crisi del nostro sistema inaridito e impoverito di tante cose, va combattuta anche ritornando all'approfondimento, alla documentazione, all'informazione, alla cultura. Impariamo a conoscere le mille realtà che ci circondano, impariamo a essere solidali fra di noi. Donne con donne, uomini con uomini e donne con uomini.
Quindi scrivete, sfogatevi, lasciate il vostro contributo. Sf(ò)gati diventerà un libro, online e offline, anzi, non un libro, una raccolta, magari un'enciclopedia della nostra realtà attuale, un testo di sociologia adottato tra duecento anni per capire il nostro tempo. Ed è gratis. E senza fini di lucro perché eventuali entrate andranno in beneficenza.
Questo è il link dell'iniziativa. Sfogatevi.
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