Qualcuno sembra essersi fatto la stessa mia domanda. E sono arrivate le risposte: per esempio qui.
Volevo solo rilevare (e poi la smetto, prometto) che non ho dati statistici ufficiali ovviamente, ma dalle immagini degli scontri sembra evidente che le donne siano comunque sempre una minoranza. Qualcuno dirà "E meno male". Ma io non so. Facendo uno sforzo per sospendere ogni giudizio negativo sull'accaduto, per tenere solo una fredda statistica, resta sempre il solito dato: il grosso lo fanno sempre gli uomini. Anche in contesti dove si predica la distruzione di tutto ciò che è rigido, vecchio, conservatore, discriminante. Sì, vabbè, si dice che le donne abbiano sempre contribuito a fare la guerra (e anche l'amore). Ma in che percentuale (per entrambe le cose)?
Non so cosa mi sia preso. Eppure la matematica l'ho sempre detestata.
Benedetta, ti posso rispondere solo facendo un po' di storia: il movimento femminista degli anni '70 in Italia è nato con una esplicita opzione per le modalità non violente, proprio in risposta a quanto di violento (non sto parlando delle BR ancora di là da venire) c'era nelle modalità, interne e di piazza, del movimento studentesco dell'inizio anni '70. E non perché si pensasse che le donne fossero biologicamente non violente, ma per scelta politica e culturale. Dalla viva voce di donne più grandi di me che quel movimento lo hanno guidato:"Quando facevamo i nostri cortei, le donne dell'Autonomia (alla fine dei '70)tentavano di inserirsi, con il loro segno della P38, e noi le tenevamo indietro, in modo che non inquinassero la nostra manifestazione". Come vedi, niente di nuovo, pur nella diversità dei tempi (sabato, non solo secondo me, ha agito la dottrina Cossiga) solo che un tempo, anche le donne avevano una sorta di servizio d'ordine, se erano in grado di filtrare e separare.
RispondiEliminaE sì, anch'io farei le percentuali.
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