lunedì 22 ottobre 2012

Lo scarrafone

Questa mattina sono un po' inquieta. Apro cassetti, consulto schedari, ravano in libreria. No, perché qua bisogna stare attenti, che più che temere un controllo della Guardia di Finanza, che tutto sommato male non fa, dovremmo temere quello di qualche ex fidanzato, che potrebbe ritenersi oltraggiato dal fatto che, per esempio, io abbia fatto due figli con un altro. Potrebbe pensare che l'ho tradito. E di conseguenza potrebbe accoltellarmi nell'androne del palazzo. Nulla di più semplice, direi.
No, perché non so se avete letto le dichiarazioni di tale Samuele Caruso dopo che ha ammazzato Carmela Petrucci, la sorella della sua ex ragazza Lucia. Dice Samuele che lui e Lucia si sono conosciuti nell'aprile 2011 su facebook e che dopo un mese si sono messi insieme. Carini. Dice che poi non stavano più insieme, da tipo sei mesi, e che siccome un giorno ha visto su facebook che Lucia era ritornata con il suo ex fidanzato, lui si è sentito tradito. Dice che è stata Lucia a lasciarlo perché lui era troppo geloso. Ma no, non è vero che lui era geloso, dice Samuele. Anzi, era Lucia che lo escludeva sempre e che non lo portava mai alle feste, dove invece andava con la sorella.
Quindi che fa Samuele? Dice che voleva chiarire la situazione. Che, voglio dire, è una lodevole iniziativa se c'è qualcosa da chiarire. Ma in questo caso forse era solo lui che doveva chiarire a se stesso che la sua ex non lo sopportava più e che stava felicemente con un altro. Ma lui vuole chiarire con Lucia. E quindi che fa? Prende un coltello ed esce di casa.
Ora, vi confesso che anch'io purtroppo nel mio passato ho dovuto chiarire alcune spiacevoli vicende personali, ma uscendo di casa prendevo tipo le chiavi della macchina, le sigarette, il telefono, ah sì, le chiavi di casa. Forse anche un panino al prosciutto. Coltelli, mai.
Samuele Caruso invece prende un coltello ed esce di casa. "Mamma, io esco" Avrà detto alla mamma, che oggi tiene a precisare che suo figlio non è un mostro e che loro sono una famiglia perbene.
Samuele va a casa di Lucia, suona il campanello dicendo "pubblicità", entra in androne e aspetta. Quando arriva Lucia assieme alla sorella Carmela, lui le aggredisce entrambe e Carmela muore. Lucia oggi è in ospedale, dove la stanno curando per le 20 coltellate che si è presa da Samuele.
In sintesi, una ragazza muore e un'altra rimarrà sfigurata per colpa di un "bravo ragazzo", come dice la madre. Samuele ha detto al giudice che lui ha preso il coltello proprio per uccidere Lucia, nel caso il tradimento fosse vero. Cioè: è uscito di casa con un coltello, per uccidere la sua ex. Però è un bravo ragazzo, eh. Questi media fanno un gran baccano per niente. E poi viene da una famiglia perbene eh. Che non si pensi male!
Nooo, ma noi non pensiamo male, cara signora Caruso (perché immagino che ci tenga a portare il cognome di suo marito). Per carità, la vostra è una famiglia rispettabilissima, dove i valori vengono trasmessi ai figli in maniera ineccepibile. Immagino che lei, signora Caruso, adesso sia molto in difficoltà per la sciagura che si è abbattuta sulla sua famiglia. Probabilmente sarà molto difficile ora farsi vedere al circolo del bridge. Sarà un incubo. Suo marito che cosa dice a riguardo? No, perché non l'ho sentito. Ho capito solo che ogni scarrafone è bello a mamma sua, ma la sua posizione qual è? Perché questi valori che tanto decanta sua moglie li avrà trasmessi anche lei no? I valori del rispetto della libertà di una donna. Il valore che una donna ha il diritto anche di essere stronza, se vuole e di non portarti a una festa. Il valore che una donna è libera anche di tradirti, se vuole, ma sul serio, non dopo 6 mesi che non state più insieme. Il valore che non si mandano sms minatori quando qualcuno non vuole avere a che fare con te. Il valore che non si esce di casa con un coltello. Il valore che se uccidi a coltellate una persona non puoi essere definito "un bravo ragazzo".
Ecco, cari signori Caruso, sento della resistenza da parte vostra. Una resistenza nel rendervi conto di quello che è successo veramente. Una resistenza nel capire cosa rende veramente "bravo" un ragazzo. Che non è il successo scolastico, o lo stipendio, o la carriera, o fare la raccolta differenziata, andare a messa e aiutare la vecchina ad attraversare la strada. No. "Bravo" è il ragazzo che porta rispetto per tutti gli esseri viventi. "Bravo" è il ragazzo che riesce a distinguere un essere vivente da un oggetto. E comunque io in genere ho rispetto anche per gli oggetti.

Vi lascio con la foto dello scarrafone, tratta da Repubblica.it:


3 commenti:

  1. Non avresti potuto spiegarlo meglio.

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  2. Tutto tristemente così. Dalle famiglie di questi mostri arriva solo una grande complicità, segno che il problema è culturale, endemico e diffuso. Forse bisognerebbe partire dall'educazione.
    Daria

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  3. Finchè le famiglie li difendonono....e prendono posizione...saremo in pericolo noi donne, come lo sono io.

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