lunedì 21 gennaio 2013

Domanda


Ricevo e riporto integralmente.


Cara Benedetta, 

ti racconto questa storia oggi:

http://roma.corriere.it/roma/notizie/cronaca/13_gennaio_16/uccide-padre-violento-cisterna-adotta-giovane-2113567195916.shtml

Lui è un ragazzo con problemi a scuola, non andava molto bene ma aveva appena chiesto un aiuto per provare ad impegnarsi per la promozione. Mio papà è il suo insegnante. Adesso non può finire la scuola perché è in prigione. Certo, la violenza non è MAI giustificata. MAI MAI MAI. E le conseguenze servono per imparare a vivere. Ma a chi toccava proteggere quella mamma dal marito violento? Perché nessuno ha fatto niente e ci ha dovuto pensare il figlio? 

Con tanta tanta stima

Ilaria


Qualche risposta?

lunedì 14 gennaio 2013

Storiella di Natale a posteriori

Un Natale qualunque, in una casa qualunque, arriva Babbo Natale, che deposita i regali sotto l'albero e riparte con la sua slitta. La mattina, il risveglio è emozionante.
"Vieni a scartare i regali! Guarda! Qui c'è scritto il tuo nome."
"MAMMA! GUARDA! MI HA PORTATO LA BAMBOLA CHE VOLEVO! IL CICCIOBELLO BUA!"
"Bene! Apriamo allora."
"Ha il ciuccio."
"Sì, proviamo a toglierlo."
"PIANGE!"
"Forse gli devi misurare la febbre."
"Sì, dovrò dargli anche lo sciroppo."
"Così guarisce."
"Mamma, ma anche tu avevi le bambole da piccola?"
"Qualcuna, sì."
"E le portavi in passeggino?"
"Non avevo il passeggino, però mi prendevo cura di loro. Mi esercitavo per quando avrei avuto dei figli."
"Anche io avrò dei figli."
"Se vorrai."
"Mi devo esercitare allora, così poi saprò fare tutto."
"Bene."
"E sarò bravo come papà."
"Speriamo."

venerdì 11 gennaio 2013

Soggetto, verbo e complemento d'arredo.

Perdonate il titolo, che è abbastanza demenziale, ma quello che sto per raccontarvi sarà in linea, non vi preoccupate.
L'altro ieri stavo leggendo il giornale locale online, prendendomi una meritata pausa dalla realtà. Non vedevo l'ora di entrare un po' nel regno della fantasia come farebbe Geronimo Stilton e vagare tra un articolo che mi parla dell'outfit dei vigili urbani, un altro che mi spiega che le due statuette che suonano i rintocchi sull'orologio del Comune sono in ritardo per un guasto nell'ingranaggio, un reportage fotografico su un tetto di un palazzo della mia città ricoperto di erba, e via dicendo.


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di Gabriella Ziani
Per la vestizione della polizia municipale il Comune ha preparato un bando da 121.478 euro che scade il 30 gennaio. Pantaloni di lana anche d’estate


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Le due statuette (una copia) che battono le ore dell’orologio fanno le bizze Prima andavano di fretta, ora sono in ritardo. L’esperto: ingranaggio guasto




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Originale inquadratura aerea del tetto di uno storico edificio del centro di Trieste, dove mancano solo le mucche che brucano...






Ma, colpo di scena, mi imbatto in una notizia. Sì, era proprio una notizia! E per questo motivo non poteva godere delle lunghe argomentazioni degli altri articoli: il testo era molto stringato, essenziale direi. Più simile a una velina, che a un articolo. Qui c'è il link: Trieste: aggredisce convivente e agenti, arrestato nella notte.
Vi prego, leggetelo, non vi porterà via più di 70 secondi.

Ora facciamo un test: qual è la cosa che in assoluto vi resta più impressa nella mente? Al di là del caso, ovviamente. A me la rottura dell'orologio dell'agente. Quest'uomo ha opposto resistenza perché era ubriaco e ha rotto perfino l'orologio di un agente! Me lo visualizzo lì, quell'orologio tipo Sector con cronografo, caduto a terra col cinturino spezzato. Si sarà rotto anche il quadrante? Mah, non saprei, oggigiorno li fanno così resistenti: waterproof, shockproof, forse anche criminalproof. Un poliziotto sicuramente non indossa un orologio delicato. Sicuro era il cinturino a essersi rotto.
E mentre leggevo tutte queste cose, la colluttazione, l'orologio, l'agente incazzato per via dell'orologio, arrivo al gran finale: l'uomo è stato messo ai domiciliari. Ben gli sta. Chiuso a casa. Così non rompe più gli orologi a nessuno.

Bella storia. Se fossimo a scuola la maestra direbbe: "Bene bambini, adesso chiudete il giornale e fate un riassunto di quello che avete letto". E scriveremmo tutti: un uomo ubriaco fa resistenza ai poliziotti, rompendo l'orologio di uno di questi e poi finisce agli arresti domiciliari.

Mentre in realtà, il sunto nella vita reale sarebbe: una donna (soggetto), chiama la polizia sperando che arrivi in tempo prima che il compagno la ammazzi di botte. La polizia per fortuna interviene presto e porta via quell'uomo, salvo poi riportarlo in casa obbligandolo a restare lì e obbligando quindi la donna ad andare a dormire sotto un ponte, immagino. Perché come cazzo ti viene in mente di mettere un uomo ai domiciliari dopo che ha bastonato la convivente? Quando ti arrestano per furto dove ti mettono, dentro un cavò di una banca?

Ma il mio riassunto è evidentemente avulso dal sistema media e temo anche da quello culturale attuale, oltreché da quello legale.

Sarò una purista della lingua, ma per me le questioni grammaticali, logiche e sintattiche hanno un'importanza esistenziale e ci insegnano come interpretare il mondo. Fino a quando le donne continueranno a essere complemento oggetto, o complemento d'arredo, anziché soggetto con tanto di predicato verbale, sarà difficile risolvere la questione della discriminazione di genere. Fino a quando ci sarà discriminazione grammaticale, non avremo mai nemmeno lo strumento per parlarne.
Punto e a capo.





    mercoledì 9 gennaio 2013

    Sposata o sfigata 2

    Buongiorno cari, avevo in mente un inizio anno scoppiettante, volevo scrivervi di cose incredibili, volevo lanciare un messaggio di speranza. Volevo fare come fa la Gabanelli quando ci racconta delle eccezioni che confermano la regola: volevo parlarvi delle eccellenze. Ero veramente entusiasta, propositiva, positiva.

    Poi ho visto questa:



    L'ho vista per strada, girato l'angolo con la macchina. Era lì, che aspettava proprio me. Bersani mi ha guardata. Mi ha guardata con quei suoi occhietti vispi e pieni di energia. Mi manda un messaggio nuovo, Bersani. Mi comunica entusiasmo. No, veramente. Quel grigetto così rivoluzionario. Quell'appello all'ideale di giustizia. Giustizia sociale, giustizia economica, giustizia legale. E come non riconoscersi in questo messaggio? Come faccio io, che scrivo su Donne in ritardo, a non essere in sintonia con lui? Giustizia anche per le donne. Parità, equità.
    Ma c'è quel particolare stridente. Quella scelta paraculo che fa tanto elezioni americane anni Ottanta. Quella fede al dito della mano sinistra, schiaffato così in primo piano, come dire: "Ehi, dopo tutte queste sordide storie di puttane e puttanieri, di orge, di divorzi e starlettine, ci vuole un po' di giustizia anche in famiglia. Ci vuole un matrimonio stabile. Io ho un matrimonio stabile vedi? Io porto la fede. Io sono sposato, mica single. Perché io alla famiglia ci tengo, e per questo dovresti votarmi".

    Bersani l'ha detto a me. Giravo l'angolo e lui mi ha parlato.

    E io non ho potuto fare a meno di pensare che ancora oggi costituisce un plusvalore, un segno di maggiore rispettabilità l'essere sposati. E avere figli. E tutte le altre cose. I buoni valori di una volta. Il Mulino Bianco. Perché è questo il matrimonio: un valore a sé, non una bella cosa che capita a due persone che si amano. Bersani non mi dice: guarda che culo ho avuto a incontrare una donna fantastica che mi ama e che io amo. Perché dovrebbe dirmelo in campagna elettorale? No. Lui mi dice: guarda che affidabile che sono perché sono sposato. E quindi, io penso, se non lo fossi saresti meno affidabile?

    E perciò mi è passata la voglia di parlare di un luminoso futuro. Perché ho pensato che sarà difficile uscire dal medioevo sociale in cui siamo precipitati, facendo appello al binomio serietà-matrimonio. Non che io sia contraria al matrimonio eh, ma non credo che questo abbia molto a che fare con le capacità di un politico.
    E mi torna in mente quel post che scrissi tanto tempo fa, sul matrimonio delle donne: sposata o sfigata. La ragione di vita di una donna deve passare attraverso il matrimonio. Te lo suggeriscono da ogni angolo: sui giornali, negli oroscopi, nei film, nelle pubblicità. E poi arriva Bersani e sembra dire: "Eh già, anche io sono sposato".
    Parità o medioevo sociale?