venerdì 26 ottobre 2012

Menù rosa, sul Freccia Rosa, ovvero, quando essere uomo garantisce la sopravvivenza


È passato troppo tempo dall'ultima volta che ho parlato (male) di treni. Sono quindi lieta adesso di riprendere quei vecchi discorsi.
Ricordo con grande commozione il mio primo post su Trenitalia. Era il 1 ottobre 2010 ed era appena stata lanciata la campagna Freccia Rosa per le donne, una surreale promozione che prevedeva sconti alle donne purché viaggiassero accompagnate. Non a caso il titolo di quel mio post era Mille splendidi treni.
Sono passati due anni, ma il Frecciarosa (con una esse) continua a esistere, con tutto il suo contorno di fittizio mondo creato apposta per le donne, come se le donne avessero sempre bisogno di un universo "a parte". Che poi da "a parte" ad "apartheid" il passo è breve.
Ieri parto all'alba da Trieste e trovo ad accogliermi in stazione un Freccia Bianca truccato da Freccia Rosa: 

Ho molto riso per l'ironia involontaria di tutto questo. Le donne viaggiano ad alta velocità. Non lo trovate esilarante? E dove stiamo andando così veloci? Forse a fare la spesa prima che chiuda il supermercato. Non lo so. Ma poi mi fa sempre ridere il concetto di alta velocità applicato ai nostri treni. Soprattutto sul QUEL treno, che per arrivare a Milano ci mette un'eternità.
Ma insomma andiamo avanti.
Parto da sola. Come sempre del resto, quindi niente promozione. Faccio le mie cose a Milano. Riprendo un altro Freccia Bianca truccato.
Stanca morta.
Sento l'impellente necessità di un caffè.
E qui devo dire che una cosa buona Trenitalia l'ha fatta, siglando una partnership con illy. No, non mi pagano per questa affermazione. Lo faccio con piacere per promuovere l'economia della mia città. E anche perché illy è l'unico brand a cui sono veramente fedele. No, ho detto che non mi pagano!
Comunque mi bevo questo caffè nella carrozza bar e inizio a rinascere.
Ma poi muoio di nuovo, perché trovo su uno dei tavolini il menù dedicato alle clienti Freccia Rosa.

E quali prelibatezze hanno deciso di dedicarci questi campioni del marketing? Mmm, una succulenta colazione con Yogurt, bevanda calda e succo. La fiera dell'acido a una modica cifra di 5,50 Euro. E poi un pranzo a 11 Euro. E che mangio per pranzo? Un'insalata (che per darle un senso chiamano insalatONA) e una macedonia. Ah sì, e l'acqua, nel caso non fossi ancora sazia. MENU LIGHT lo chiamano. Anche se il nome più appropriato sarebbe MENU ZERO.
Ma non ero ancora completamente inorridita, perché non so se lo sapete, ma io in realtà sono un'inguaribile romantica. Io ci credo sempre. Sono ottimista. Penso sempre bene. E quindi d'istinto ho girato il menù per leggere le altre proposte sul retro. Magari c'era il menù carne, il menù pesce, il menù wannabe-fat. Non so, magari qualcosa di etnico anche. E invece, come per ogni inguaribile romantica, la commedia si trasforma in tragedia. Dietro non c'era niente. I menù "dedicati a tutte le donne" implicano una colazione da gastrite e un pranzo da fame. Che nemmeno in ospedale ti fanno mangiare così.
Tralasciamo il fatto che 11 euro per fare la fame mi sembrano eccessivi, ma che cazzo di pranzo è? No, okay, magari c'è veramente qualche donna che è a dieta. Ma le altre? Le altre che non sono a dieta, che stanno bene così, che amano le fettuccine al ragù o il filetto in crosta di pane e che l'insalata la mangiano come contorno e non come primo? Le altre, che sono la maggioranza, non sono evidentemente donne. Perché il menù parla chiaro: è dedicato a TUTTE le donne. Per cui se non ti ci ritrovi, vuol dire che sei un uomo. E se sei un uomo non hai bisogno di un menù light, anche se ti esplodono le coronarie dal colesterolo.
Ma a parte gli scherzi, se io fossi un'associazione che si occupa di prevenire e curare problemi legati all'alimentazione tipo anoressia e bulimia, qualcosa direi.
Ecco, io ve l'ho detto. Che non sembri sempre tutto una barzelletta.

11 commenti:

  1. Stupendo questo post! Mi è venuta fame solo a leggerlo il menù :D!

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  2. ma l'accompagnatore può essere un uomo? magari il poveretto sentirà minacciata la sua mascolinità a viaggiare e mangiare fra tanto rosa.
    e poi, esiste anche la freccia azzurra? perchè anche gli uomini vorranno viaggiare veloci e mangiare da uomini :D
    così, per la par condicio.

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  3. se fanno il freccia azzurra ve lo dico, così finalmente ci facciamo pure una birra

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  4. Aspettavo di leggere questo post che avevi annunciato ieri. Cosa dire che non è stato già detto? Se oggi ci fanno credere che la taglia 42 è la 46 di 10 anni fa e che la magrezza patologica apre i cancelli dell'approvazione...non so.
    Dovrebbero tutti ascoltare le mille storie delle donne giovani, e meno giovani, che lottano contro i disturbi alimentari e una cultura che esalta il disagio.
    Sì certo una segnalazione all'Ordine Medici e all'Ordine Psicologi sarebbe da fare...provvederò per l'Ordine che mi compete. Ma forse il Ministero della Salute sarebbe l'Ente più idoneo. E poi anche le realtà private, anche se credo che un'Istituzione pubblica avrebbe più voce in capitolo.
    Comunque il vergognoso menù esiste, qualcuno ha pensato fosse "furbo" realizzarlo, proporlo e protestare appare comunque una "magra" consolazione...

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    1. condivido il discorso sulla questione alimentare, ma secondo me il problema è più ampio: si considerano le donne per vendere un prodotto (treno rosa, conto corrente rosa, poliza rosa etc...) sfruttando stereotipi più o meno consolidati nell'immaginario collettivo (la donna a dieta). Marketing travestito da innovazione, o forse solo marketing fatto male.
      E poi nel quotidiano tutto uguale.

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    2. Io la chiamerei "regressione travestita da marketing".

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  5. post frizzante e molto divertente. Sono d'accordo su tutto, Tranitalia dimostra veramente di "essere avanti" nell'attenzione al pubblico femminile. Non dimentichiamoci però le tantissime donne che per sopravvivere hanno davvero bisogno di un uomo. Sono contenta di aver trovato il tuo blog :)

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    1. Beh, credo che prima di avere bisogno di un uomo, direi che per sopravvivere avrebbero prima bisogno di mangiare :)

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  6. Maledetti, è mezz'ora che cerco di accedere alla pagina degli orari Trenitalia e che si dichiara indisponibile: si fossero offesi per quello che mi leggono nel pensiero virtuale? Questo incubo Frecciarosa è da denuncia al/alla garante per le pari opportunità: ci manca l'apartheid sui mezzi pubblici e siamo a posto. Solidarietà gastronomica :)

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    1. Ma hai notato che stanno disperatamente cercando di far coesistere due siti in uno? Quello nuovo delle frecce, che però se devi prendere un regionale o un ICN ti manda a quello vecchio :)
      Però le donne viaggiano ad alta velocità eh...

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