venerdì 23 novembre 2012

Come la mamma!

Ammetto che ultimamente sto diventando piuttosto talebana su tutto ciò che concerne il lato "educazione dei bambini". Mi accorgo di non essere mai completamente rilassata quando entro in un negozio di giocattoli. Non mi diverto a comprare regali per bambini. Voi direte perché sono diventata vecchia, e in effetti potrebbe essere. Ma credo si tratti proprio di una presa di coscienza più amara, che mi fa guardare sempre più spesso a come siamo e, soprattutto, a come continueremo a essere.
Questo ragionamento mi porta alla consapevolezza che forse è arrivato il momento di FARE, dopo aver tanto, ma tanto parlato. E quindi mi sono ritrovata, nelle ultime due settimane, a dover comprare dei regali di compleanno per delle amiche dei miei figli. Una di 4 e una di 6 anni. E ho comprato dei giochi che implicassero lo sviluppo della creatività, in maniera del tutto neutra dal punto di vista del genere. Niente bambole, niente cicciobelli da accudire, niente kit da perfetta casalinga, niente rosa. Ne sono stata molto soddisfatta io e anche le bambine, quando hanno aperto i pacchetti.
Questa mattina invece, entro di nuovo nello stesso negozio per prendere altri due regali, questa volta per bambini maschi, molto piccoli. Ero già incattivita perché uscivo da una conferenza stampa del centro antiviolenza della mia città, di cui vi parlerò lunedì, con più freschezza. Ho accarezzato l'idea di prendere qualcosa per la cura della casa. A uno dei due avevo già regalato un ferro da stiro, forse adesso avrebbe gradito un aspirapolvere o un set di pentole. Entro ovviamente nell'area ROSA, dove tutto è rosa e dove ti si cariano istantaneamente i denti per la stucchevolezza dei messaggi. 

Mi avvicino agli scaffali "casalinghe in erba" e resto colpita da un chiaro segno di progresso: i due ferri da stiro che vedo non sono rosa, ma azzurri! Non solo, ma su una delle due confezioni, campeggia la foto di un bambino con una maglietta azzurra! NON CI POSSO CREDERE.
Cioè, guardate! Non siamo in grado di connotarlo chiaramente come maschio o femmina. Può essere sia uno sia l'altra. Qui c'è stato uno sforzo verso il progresso, è evidente. Okay, la scatola è rosa, ma il prodotto è azzurro. Il testimonial è transgender. Poi però hanno dovuto svaccare, come al solito. Hanno avuto un pentimento, una fatale esitazione. Non se la sono sentita di andare avanti. E hanno voluto subito mettere in chiaro qual era il modello da seguire: "come la mamma!"
E fra l'altro hanno anche commesso un errore di valutazione: se i miei figli dovessero prendere esempio da me, quel ferro da stiro sarebbe usato come fermo in libreria.

Niente da fare invece per la testimonial della scatola delle pentole: inequivocabilmente femmina, e quindi spacciata. 
Cara bambina, ridi ridi finché puoi. No, la scatola non è rosa, è rosso Ferrari, ma questo non ti esonera dall'occuparti della cucina. "Come la mamma", del resto. La Ferrari è per il papà, che se la guarda sdraiato in divano, al Gran Premio in tivvù.
Alla fine ho optato per due regali neutri, ma non ve li dico per non rovinare la sorpresa ai loro genitori.
Buon fine settimana a tutti. E cercate di non fare troppe cose come la vostra mamma!

10 commenti:

  1. ci indirizzano fin da piccoli

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  2. già, perché avevi dubbi? I giocattoli sono strumenti di condizionamento mentali ipertecnologici e supersofisticati... e poi ci lamentiamo dei pregiudizi!

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  3. Al mio piccolo, di 21 mesi, a Natale, data la sua passione per pentole e mestoli, vorremmo regalare una cucina giocattolo. Dici che ne troviamo che non siano rosa?

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    1. Come no! Guarda qui: http://donneinritardo.blogspot.it/2010/12/domanda-esistenziale-ovvero-come-strano.html

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    2. anche se fosse rosa che male ci sarebbe? io penso che non ci siano colori da maschio e colori da femmina così come non ci sono giochi da maschio e giochi da femmina.
      più che altro voglio crederlo perchè mi da fastidio pensare a un gioco come uno strumento di condizionamento mentale, colore compreso.

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    3. Anche al mio più piccolo (l'anno scorso di 19 mesi) avevamo regalato una cucina, ma non rosa (tra l'altro io odierei il rosa anche avessi due femmine). Quest'anno di nuovo attrezzi per la cucina. Ma non per fare "come la mamma", ma per imparare ad aiutare la mamma "come il papà" ;-)

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  4. è arrivato il momento di fare. questa è la frase chiave.
    se noi mamme tariamo il nostro comportamento su questi concetti può darsi che la prossima generazione sia diversa da questa.
    ieri mio figlio (5 anni) mi ha chiesto di comprargli gli attrezzi da pizzaiolo perchè le pentoline che aveva erano troppo poche. gliele ho comprate, ci gioca. per ora semino e spero :)

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  5. Sì, la questione principale è poi molto semplice: "Ma perché questi bambini non possono fare in pace i giochi che vogliono loro?" Se mio figlio vuole per Natale un bazooka con cui ridurre in polvere il fratello, va bene. Ma va bene anche se vuole il Cicciobello bua a cui somministrare litri di sciroppo. Idem se avessi delle femmine. Io per esempio, un bazooka l'avrei voluto da piccola.

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    1. Mia sorella ha sempre giocato con animali e macchinine da piccola. Mia nipote non ha mai avuto una bambola. Embé? Che male c'è?

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  6. ah ah ah !!! a me regalarono un arco, che era stato di mio fratello, e io lo presi molto sul serio, per cui qualche anno dopo me ne regalarono un altro più grande e più bello che pria, e son certa che esso ha contribuito, al di là delle intenzioni genitoriali, a rinforzare la mia incerta autostima :)

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