giovedì 7 febbraio 2013

Chuck Norris Ministro degli Interni


Le cose sono andate così: stavo discutendo su Facebook con alcuni candidati per il Movimento 5 Stelle sul fatto che mi sembrava strano che un movimento nuovo e per molti versi rivoluzionario come il loro fosse così tanto a corto di candidate donne per Camera e Senato. Addirittura a zero, nel caso della mia regione. Cioè, SOLO uomini. 100%. Mi è stato risposto che ci sono molte donne che partecipano alle loro assemblee e che danno un grandissimo contributo di idee e che in realtà i candidati sono solo dei portavoce di quelle assemblee. Come dire: "Dietro a ogni grande uomo...". L'altra cosa che mi viene detta è che l'impegno richiesto dal movimento è veramente tanto, per cui in genere le donne non ce la fanno a starci dietro. Comprensibile in effetti. Lo sappiamo bene che è un gran casino in Italia per le donne. Ma allora che facciamo? Prendiamo atto e ci adeguiamo? Oppure ci sforziamo, e se siamo un movimento politico facciamo in modo di portarcele quelle donne in Parlamento? Proviamo a farle decidere, anziché solo suggerire a un portavoce? Sarà difficile certo, ma vediamo che è comunque possibile farlo, visto che il PD lo sta facendo, raggiungendo quasi la parità tra candidati uomini e candidate donne. Quindi, che cosa ne devo desumere? Che le donne del PD non hanno un cazzo da fare tutto il giorno?

E mentre si stava discutendo di questo, mi arriva questa email:

vedo i cartelloni elettorali dello tsunmai tour e penso: ma non credi 
che sia una delle affermazioni più sessiste ascoltate quella che 
indica il probabile prossimo inquilino del dicastero dell'economia in 
una mamma di tre figli? è l'unico valore aggiunto indicabile?

E scopro che Grillo dice di volere "una donna che non ha fatto fallire la sua famiglia, che sa cos'è l'economia." E che magari tenga anche più puliti gli uffici, aggiungerei. Apprezzo lo sforzo di Grillo, di coinvolgere anche il sesso femminile nel suo movimento. Forse qualcuno gli ha detto che la questione delle pari opportunità era stata un po' presa sottogamba. E mi sa che ha voluto un po' strafare, gridando che lui la donna la vuole alle Finanze! Benissimo! Ma perché vuoi una donna alle Finanze? Perché lo stereotipo ti dice che le donne stanno a casa a far crescere i figli e gestire il budget per fare la spesa al mercato e se un calzino si buca, non si butta ma si rammenda. Tutto sicuramente molto ecologico, in linea con il programma del M5S. Ma io avevo in mente un'idea di ecologia un po' più progressista. E in effetti in quell'email che ho ricevuto mi si chiede proprio questo: ma una donna può essere adatta a quel Ministero solo per il fatto di stare a casa a fare le faccende domestiche? Potrebbe essere una prospettiva originale in effetti. Anche un po' pericolosa però. Perché poi agli Interni chi metti? Chuck Norris?

Che poi a me dispiace veramente un casino fare questi discorsi. Perché l'ultimo barlume di giovinezza che mi è rimasto preme per fare una vera rivoluzione, perché mi pulsa l'ormone di buttare giù tutto per poi ricostruire qualcosa che abbia un senso. Insomma, mi affascina il M5S. Credo sia l'ultima occasione prima di scendere in piazza armati. Però, se pure questa rivoluzione la devono fare solo gli uomini, allora anche no! La rivoluzione la dobbiamo fare tutti: uomini, donne che stanno a casa e donne che lavorano.


7 commenti:

  1. Nel M5S Lombardia la percentuale uomini-donne è ben diversa: la candidata alla presidenza è donna e 8 capoliste su 12 pure.
    Sono d'accordo sulla questione, ma non sulle deduzioni. Madre di famiglia non vuol dire casalinga, forse abbiamo addosso più stereotipi noi di quanto vorremmo, con o senza il M5S che in ogni caso rispecchierà la società nuda e cruda che ci piaccia o meno (poi il pd può pure cendidare il 40%, ma voglio vedere dove le mette e quali sono le "qualità" feminili valorizzate).
    E.

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  2. Su numeri e percentuali nelle liste: http://www.ilsole24ore.com/art/notizie/2013-01-28/sulle-quote-rosa-centrosinistra-063730.shtml?uuid=AbxMFlOH&fromSearch

    "Madre di famiglia non vuol dire casalinga". Ok, allora perché Grillo non candida un "Padre di famiglia"? Non dovrebbe avere le stesse qualità? No, perché alla donna, per stereotipo, si attribuiscono competenze di gestione domestica che un uomo non può avere.

    Quanto al resto, se il M5S volesse "rispecchiare la società nuda e cruda" non avrebbe motivo di esistere. Io avevo capito che la società la voleva cambiare (migliorandola).

    Poi, al di là delle provocazioni, credo che queste istanze che vogliono innalzare il nostro livello di civiltà,dovrebbero essere prese in considerazione da un movimento che si batte così tanto per la modernità e la libertà e i giovani e le innovazioni e la vita sana e il rispetto.

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  3. Brava Benedetta! Come se esser madre ti qualificasse automaticamente a mille altri impegni. Quest'immagine della mamma automaticamente "superdonna" anche a me sembra molto sessista. Non uno studio, una conoscenza approfondita, un successo lavorativo, ma la gestione personale della busta paga - cosa che fra l'altro fanno anche tanti altri uomini e tante donne, con o senza figli. Che visioni ci presenta? A parte il sessismo, come meccanismo argomentativo mi ricorda vagamente Berlusconi che giustificava la presenza politica della Minetti dicendo che ha studiato (igiene dentale!) e sa l'inglese (??).
    M.

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  4. Con il senno di poi, e cioè del giorno dopo, mi sento di dire ancora una cosa. Proprio ieri pomeriggio Grillo è stato a Trieste, ribadendo il dato che dice E. qui sopra, e cioè che nelle liste del M5S ci sono poche donne ma quasi tutte capolista, a differenza del PD che le donne le ha messe per fare numero. Dice che alla fine il 55% di eletti nel M5S saranno donne. Lo prendo per buono e spero che non sia l'equivalente di Berlusconi "restituirò l'IMU".
    Se da un lato mi sono sentita rassicurata, dall'altro ho continuato a sentire ragionamenti stereotipati che non fanno altro che rafforzare un'immagine distorta della donna. Grillo dice che vuole le donne, che le donne sono mitiche, che tengono la casa, la famiglia, che lavorano, che si fanno un culo così. Il mito della donna che fa il triplo del lavoro di un uomo insomma. Il che è vero, ma non è una cosa da applaudire, ma da combattere. Non è un vanto, ma un handicap. Le donne hanno il diritto di poter fare in santa pace le loro scelte, senza dover per forza accettare tutto quello che la società ha imposto loro per secoli. Mi sarebbe piaciuto sentire da Grillo che le donne hanno il diritto di farsi la metà del culo che si fanno adesso.

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    1. su questo mi trovi d'accordo: staremo a vedere...certo ministre che vanno a lavoro il giorno dopo il parto non voglio vederne più: gli uomini ci marciano un po' a farci sentire "superdonne" e ottenere il max risultato (il doppio del lavoro) con il minimo sforzo (qualche complimento...neanche un'incentivo in denaro)...

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