mercoledì 3 aprile 2013

Arretrati

Mi rendo conto di avere un po' di arretrati. Del resto, la consapevolezza è il primo passo verso la guarigione, per cui andiamo avanti.
Che cosa ci siamo persi in queste ultime settimane? Dunque, innanzitutto un governo, mi pare. Poi, pure in assenza di quello, abbiamo perso l'occasione di avere qualche saggia che ci spiegasse come arrivare a comporlo, quel governo. Avete presente quando vengono fuori i risultati delle indagini ISTAT? Quelle che dicono cose tipo "L'Italia è un paese sempre più vecchio" oppure "Le donne italiane fanno 1,39 figli a testa". Ecco, non serve spendere milioni di euro per pagare le indagini ISTAT: lo vediamo già da noi come stanno le cose. E le cose stanno che se il Presidente della Repubblica deve chiedere a qualcuno come si può uscire dalla merda, beh, lo chiede a una serie di vecchi uomini. Mentre, scusate la prosaicità, fino a prova contraria chi ha dimestichezza con la merda quotidiana sono proprio le giovani donne. Fatto sta che a vecchi e uomini viene dato il compito di portarci al cambiamento. Molto bene.
A questo proposito mi capita a fagiuolo il nuovo film di animazione DreamWorks, che i miei figli hanno molto apprezzato. Parla di una famiglia di cavernicoli, I Croods, che sopravvivono tra i mille pericoli della preistoria, finché incontrano un homo sapiens giovane e più evoluto di loro, che usa il cervello alla ricerca di soluzioni creative per i problemi quotidiani. Mentre il papà cavernicolo si rinchiuderebbe per sempre in una caverna, il giovane sapiens si avventura con curiosità nel mondo. Che storiella banale eh? Eppure...

Un altro arretrato è la storia della campagna Clendy:

Me l'avete segnalata in tanti, e in tanti ne hanno discusso sul web. Che fa Clendy? Fa, banalmente, stracci. Okay, si chiamano panni in microfibra.
Stracci.
E come si fa pubblicità Clendy? Mette un cadavere di una donna nuda su un letto e un baldo giovine con il panno in microfibra in mano e un titolo che dice: "Elimina tutte le tracce". Per sottolineare ancora di più l'allusione, nel caso non l'avessimo ancora capita, sulla parete si vede l'ombra di un braccio che impugna un coltello.
Ovviamente si sono subito levati mille cori di disgusto, per esempio dei famigliari delle vittime di femminicidio, tanto per dirne una. Dei centri antiviolenza. Delle associazioni per le pari opportunità. In generale di chiunque abbia un minimo di sensibilità umana.
L'azienda cade dalle nuvole e dice: "Perché? Che ho detto?" Qualcuno glielo spiega e il responsabile della comunicazione ribatte divertito che la campagna è assolutamente in linea con i principi della parità. E infatti c'è pure questa:

Ho letto molti dibattiti su questi due annunci e devo dire che resto sempre un po' perplessa quando si dice che una pubblicità ha successo se fa parlare di sé, bene o male che sia. Ho letto di gente che citava Oliviero Toscani, tipo. Sì, proprio quello che due anni fa ha fatto il calendario con le foto delle gnocche (in senso letterale). Allora, a questo proposito avrei due sole cose da dire:
1) la storia che una pubblicità funziona anche se fa parlare male di sé è roba che poteva andare bene negli anni Ottanta, forse. Anni in cui, appunto, Oliviero Toscani ci ha fracicato le palle con qualsiasi cosa facesse orrore. Oggi, far uscire una cosa del genere è dimostrare di essere dei dilettanti della comunicazione, oltre che del buon gusto.
2) Se vogliamo far passare il concetto di parità tra i due annunci, nel secondo, esigo di vedere un uomo nudo. Oppure, per cortesia, eliminiamo tutte le tracce di questa campagna.

11 commenti:

  1. lo ammetto: la pubblicità tende a non impensierirmi mai troppo... mi chiedo se la gente se ne faccia davvero influenzare negativamente come dicono...
    certo, è comprovato l'interesse che smuove, ma la questione violenta o cose così non la tirerei tanto in ballo

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    1. Dillo a me che faccio questo di mestiere...In questo caso però, il problema non è tanto influenzare un comportamento, ma banalizzarne uno negativo. In questo preciso momento storico e sociale, quando la questione della violenza sulle donne e dei femminicidi è di drammatica attualità, mi sembra di pessimo gusto scherzarci sopra. Se dovessi pubblicizzare una marca di ombrelli, non tappezzerei le città con manifesti di inondazioni, per esempio. Allo stesso modo, se dovessi pubblicizzare accessori per il fai da te, non sceglierei immagini di macerie dopo un terremoto. Ecco, su questi due ultimi esempi, la gente si scandalizzerebbe molto di più. Per la questione delle donne no. Possiamo riderci sopra.

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    2. Sono d'accordo.
      Io per esempio trovo insopportabile quello spot, mi sembra sia di Rai News, in cui si vede un tale che si alza al mattino per andare al lavoro come niente fosse, apre la porta di casa e...c'è la guerra. Il succo è: se guardi Rai News non ti perdi niente di quello che succede nel mondo. Ma, sinceramente, penso che sulla guerra non si possa ironizzare.
      C'erano altri tanti modi per rendere l'idea.

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  2. Ciao, ti seguo da un po' e apprezzo molto i tuoi post.
    Che dire? Sono totalmente d'accordo sia con la questione della pubblicità ma soprattutto per quanto scrivi riguardo alla difficoltà di "uscire della merda" con una manica di vecchi uomini. Che tristezza infinita.

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    1. Ti ringrazio. Sai, a proposito dei vecchi saggi, discuto spesso con luminari dell'organizzazione aziendale, i quali si ostinano a piazzare decrepiti consulenti per gestire i progetti più importanti, sostenendo che i giovani non sono mai abbastanza preparati e non hanno mai abbastanza esperienza. Tutto evidentemente vero. Come poterli contraddire? Peccato però che di innovazione non parli mai nessuno. E senza innovazione oggi, domani non ci sarà più alcuna esperienza.

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    2. Ma forse i giovani hanno altre qualità, intuizione, visione diversa del mondo. D'altra parte in un Paese come il nostro è difficile anche solo concepire la parola INNOVAZIONE.
      Comunque, passa da me che c'è una cosa per te.

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  3. Ciao a tutte. Non mi piacciono gli stereotipi, poi questa pubblicità la trovo veramente di pessimo gusto. Basta usare le donne come degli oggetti anche se si tratta di manichini! Perchè in vetrina non vengono messi anche gli uomini? Vi ricordate la pubblicità degli slip Roberta? dove c'era il alto b della Hunzicher? Voglio la stessa pubblicità ma di un uomo vediamo se fa altrettanto effetto! Oliviero Toscani a memoria affrontava dei temi sociali ma era contro un qualchecosa non a favore, e poi basta con questo senso del macabro per far vendere il prodotto potevano usare tranquillamente la casetta dei sette nani che mi pare di sporco ce n'era abbastanza anche là!

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  4. sono arrivata qui per caso e la tua ironia mi ha conquistata. il "di che parliamo", poi, lo trovo geniale. complimenti!

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