martedì 16 agosto 2011

Mueve la colita

Metaponto. Ove un tempo sorgeva un florido centro della Magna Grecia, che ancora oggi ci regala dei magnifici resti del tempio di Hera del VI secolo a.C., ove nasceva e si sviluppava la civiltà classica, la filosofia e la matematica, ove l'uomo, circondato dalla bellezza della natura, dal mare e dal calore del sole traeva ispirazione per ragionare sul senso della vita, oggi sorge il parco acquatico Acquazzurra. E ho detto tutto.
Il parco acquatico incarna tutto ciò che io odio di più in tema di intrattenimento e vacanza. È quanto di più distante ci sia dal mio ideale di perfezione: mare a perdita d'occhio, silenzio, solitudine, cicale (ma non troppe), profumo di fiori, assenza di elettricità e zero campo dei telefonini. Invece, in quest'inno al progresso, al trend, all'iperattività umana, ci si cala in un girone infernale che Dante non avrebbe mai potuto lontanamente immaginare. Piscine enormi, scivoli d'acqua di tutti i tipi, di cui uno porta il rassicurante nome di Kamikaze, duemila persone che gridano da una parte all'altra del parco per chiedere quante focacce devono portare dal bar, quattro casse che nemmeno a Woodstock avrebbero osato mettere e un vocalist che anima la folla a colpi di "Welcome! Su le mani! Fatemi sentire un urlo!". Ma non è nemmeno questo a tramortirmi fino a farmi svenire. No. La cosa più imperdonabile è il ballo di gruppo. Cioè, già l'espressione "ballo di gruppo" ha qualcosa di perverso. Io non ho niente contro il ballo, eh. Sia chiaro. Da soli va bene, in coppia va bene. Anche quel paio di mossette dei Village People vanno bene. Ma senza esagerare però, ché si fa subito a cadere nel patetico. E invece, dalla Lambada in poi, tutti questi centri del divertimento matto e disperatissimo sembrano non poter fare a meno dell'influsso latinoamericano. E la rumba, e la bachata, e la salsa, ma tutto imbastardito con un UNTZ UNTZ commerciale e da coreografie che non arriveranno mai al genio di Cecchetto col suo Gioca Jouer. "Tutti a Cubaaa!" grida il vocalist. E io mi immagino tra le vie di L'Avana ad ammirare i bambini che ballano con tutta la loro spontaneità senza nessuno che mostri loro i passi da un palco.
Parentesi: che cosa ci faccio io al parco acquatico Acquazzurra? Espio il senso di colpa di essere una madre lavoratrice che sta 8 ore al giorno lontana dai suoi figli. Per cui, appena il primogenito mi ha chiesto: "Andiamo agli scivoli d'acqua?" ho prontamente risposto: "Ma certo, volevo proportelo io stessa". Per cui, siate indulgenti con me.
Insomma, in quest'orgia di inquinamento acustico e visivo, a causa della quale - ne sono certa - il tempio di Hera si sgretola giorno dopo giorno, così come il ricordo dei pensatori greci, ho avuto la forza di girare una breve dimostrazione. Eccola.


"Mueve la colita", si chiama il pezzo. E come avrete notato, riscuote un grandissimo successo. Tutti lì, a muovere la "colita" in questa sorta di gara dove, a detta del vocalist, le donne escono vincenti. E che donne! Bambine, adolescenti, madri, nonne, cognate, magre, grasse, alte, basse. TUTTE. Le stesse che poi hanno accolto con un'ovazione il pezzo successivo: il Bunga Bunga dance. Ma non l'ho ripreso, mi dispiace: mi stavo lanciando dallo scivolo Kamikaze, tra gli applausi di mio figlio.

3 commenti:

  1. Ma sei bravissima... Mi sembrava d'esser lì... "Mueve la colitaaa!"
    Mary

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  2. Oddio, l'anno scorso ho fatto in auto il percorso da Sibari a Taranto, e ho intravisto dalla litoranea, gli scenari che descrivi: un litorale costellato di villaggi turistici. Solo, esclusivamente. E verso l'entroterra la strada litoranea, che divide la fascia dei villaggi dal territorio pianeggiante (oggi scarsamete) abitato dagli indigeni. Questi ultimi sembrano per lo più impermeabili al turismo di massa, che rimane confinato negli splendidi villaggi di ogni tipo per ogni target. Non mi sono fermata, dopo Sibari, e potrei aver riportato un'impressione superficiale, ma il tuo post mi sembra perfetto per descriverla! Però i musei sono bellissimi, andateli a vedere, e pure le montagne, e perché non il Salento? Be, insomma, buone vacanze, io viaggio con l'immaginazione...

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  3. mi pare di averti intravista, brava, como mueves bien la colita-lita-lita

    miss r

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