lunedì 28 febbraio 2011

La semplicità dell'uomo. Prima parte: l'abbigliamento

Ci sono situazioni nella vita, in cui gli uomini ti guardano con un’espressione chiara in volto, un’espressione che sembra dirti: “Perché?”. Quest’aria di smarrimento compare come per incanto tutte le volte in cui noi donne ci avventuriamo in elucubrazioni che anche se hai una laurea in filosofia, difficilmente riuscirai a comprendere.
Penso alla banale scelta dei vestiti, per esempio. Se per la mattina è programmata una riunione importante in ufficio, l’uomo medio avrà, come unica difficoltà, quella di abbinare la cravatta all’abito. La donna invece, dopo aver controllato il meteo su internet, per sapere se pioverà o meno, se ci sarà vento o farà caldo, aprirà l’armadio e verrà assalita da un irrazionale horror vacui. Cioè, lei avrà di fronte a sé decine e decine di vestiti, ma non li vedrà. È come se avesse aperto, che so, il ripostiglio, o un’anta della libreria. È comprensibile, se ci pensate: scegliere tra più di un milione di combinazioni statistiche, è come misurarsi con il concetto di infinito. Il ragionamento dovrà procedere per gradi. Gonna o pantaloni? Vestito o tailleur? Colore? Accessori? Umore? E poi, visto che siamo su un blog che parla di discriminazioni, specifico che in vista di una riunione di lavoro, una donna si domanderà sempre se quello che indossa sarà troppo provocante, o troppo serioso, o troppo sciatto. E già questo ci dà la dimensione della quantità di pressioni a cui, ogni giorno, una donna è sottoposta. L’uomo invece, è una creatura semplice. Ti guarda interrogativo mentre componi sul letto i vari abbinamenti tra cui scegliere, ma non osa parlare, perché secoli di evoluzione gli hanno insegnato a percepire il pericolo. E quella, la situazione della donna che sceglie l’abbigliamento prima di uscire di casa con i minuti contati, È una situazione di pericolo. Adesso, qualcuno di voi starà sorridendo, pensando ai classici luoghi comuni che differenziano uomini e donne. Ma io non rido. Perché mi domando come mai una donna, nei millenni, si sia ridotta in questi stati. Voglio dire, quando eravamo delle scimmie, sia il maschio sia la femmina avevano ognuno il suo pelo (oddio, anche adesso, in assenza di ceretta), e non si facevano grossi problemi di abbinamento. Cioè, la scimmia femmina, passeggiando nella giungla, non si domandava “Che cosa penseranno le altre scimmie di me?” L’uomo è semplice perché è tranquillo. La società non ce l’ha con lui. E nemmeno la biologia.
Insomma, questa riflessione ve la butto là così. Poi ognuno tragga le conclusioni che vuole. Da parte mia, credo che la famosa semplicità dell’uomo non sia sempre da condannare. Anzi, spesso dovremmo trarne insegnamento. Magari non sempre, magari è meglio che qualcuno nella coppia si faccia ogni tanto delle domande che vadano oltre a “Cosa c’è per cena?”. Però con parsimonia, senza esagerare. Perché poi ci sono dei casi in cui troppe domande causano sofferenza, una sofferenza a cui non c’è soluzione. E allora è meglio tirare un respiro profondo e recitare questo mantra: “Sono un uomo, sono un uomo, sono un uomo”.
Fine prima parte.

11 commenti:

  1. Ricordo sempre una cosa che mi disse il mio capo (donna) in Olanda. Mi disse che se lei e il marito (co-capo) andavano da clienti o ad un ricevimento in Olanda, lei stava tranquilla, ma se vedevano clienti in Spagna, Grecia o Italia, lei si metteva sempre un tailleur nero giacca-pantaloni perche' - diceva - era l'unico modo di sembrare anche lei il capo, o quantomeno di venir percepita come tale.

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  2. ahah! sai, sto leggendo un bellissimo libro di lucia extebarria che ti consiglio vivamente: si chiama "eva futura" e individua negli anni 50-60 la nascita del concetto di "ornamentale" applicato alla donna. non c'è un cavolo da fare: dobbiamo essere ornamentali, loro no (il chè non è un vantaggio per nessuno, perchè anche loro a volte vorrebbero farsi belli).

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  3. "Ornamentale"! Mi piace come termine. Rende molto l'idea della donna che si veste... Anche per questo spero di rinascere uomo.

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  4. Per gli animali è diverso. Prendi le anatre: sono i maschi ad essere "ornamentali", con un piumaggio bello e colorato per attirare le femmine mentre le femmine che convano sono tutte dimesse e marroncine per mimetizzarsi.
    effettivamente c'è da chiedersi perchè l'homo sapiens si è evoluto in questo modo.

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  5. ... riflettevo leggendo .. e mi è venuto in mente che ci sono almeno 2 categorie di donne ( mentre si vestono) quelle con la taglia dalla 38 alla 46 e quelle che vestono le taglie comode . quest'ultime davanti al oro armadio vivono un' ulteriore frustrazione per loro c'è una scelta molto limitata di vestiti ( solitamente molto cari )e spesso poco giovanili!
    Ma noi domme fuori taglia abbiamo un vantaggio in queste occasioni "speciali" prendiamo il nostro tailleur, solitamente nero e risolviamo così. semplicamente come gli uomini ! ma non altrettanto serene!

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  6. A proposito di "ornamentale", poco fa ero alla Rinascente di Milano e al piano terra, reparto "trucco e parrucco", la MAC offriva un maquillage gratuito alle signore. Credo per via del carnevale, c'era un tema: Wonderwoman. E al centro, appollaiata su uno sgabello, svettava una modellain mutande rosse e maglietta aderente dorata. Mentre mi domandavo se queste iniziative imbarazzanti riescono ancora ad attirare l'attenzione, ecco che arrivano nugoli di uomini con l'occhio porcino che fanno a gara per farsi immortalare col telefonino dell'amico assieme alla stangona. Poi arrivo in stazione centrale e vedo due insospettabili giovani professionisti che stavano fotografando il cartellone pubblicitario dell'ultima campagna Triumph, con una modella in completo intimo come se ne vedono a migliaia. Pensandoci bene, non so se conviene rinascere uomo.

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  7. Hai risposto alla domanda che si fa ogni giorno la mia giacca scamosciata arancione che giace con etichetta nell'armadio. Essa è molto bella ma inabbinabile.

    Ecco cosa succede quando si vuole essere sofisticate.

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  8. Dopo anni di convivenza e scenate in pieno stile esorcista quando si tratta di scegliere il mio look, ormai mio marito è rimasto abbastanza contagiato poverino: prima di uscire di casa mi chiede sempre se il suo abito è adatto alla situazione, se l'abbinamento è accettabile...le volte che boccio la scelta comincia a dannarsi anche lui...

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  9. Bravo. Raggiungerà la perfezione quando ti chiederà se il suo abbigliamento è abbinato al tuo :)

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  10. Massimo è convinto che questo post tu l'abbia scritto sotto mia dettatura. O che ti sia apparsa in sogno e ti abbia detto di scrivere quelle cose sull'armadio aperto e l'impossibile scelta ("La devi smettere di suggerire post alla Gargiulo!" Ti chiama Gargiulo quando scrivi qualcosa che lo punzecchia in qualche modo :D).
    Grazie. Dopo questo post (come dopo molti altri) posso ancora dire: "Vedi? Non sono solo io! Siamo tutte così, non hai scampo!"

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