lunedì 5 marzo 2012

Mi sono distratta un attimo

Ieri pomeriggio ho accompagnato il mio primogenito all'evento mondano dell'anno: la festa di compleanno della sua compagna di asilo Alice, che ha compiuto 6 anni. La cosa bella delle feste dei bambini è ricordarsi di quando eravamo bambini noi e riempirci di tenerezza per noi stessi. E per come siamo finiti: dall'altra parte, da quella dei vecchioni, di mamma e papà, di gente strana. Ho guardato mio figlio giocare al gioco della sedia sulle note di Gioca Jouer e non ho potuto fare a meno di pensare che questa canzone è uscita quando io avevo la sua età, e mentre questo pensiero mi trafiggeva il cuore, sono stata distratta da un altro accadimento importante.
Sì, le feste dei bambini sono come una puntata di Lost: succede sempre qualcosa che ti fa trasalire mettendoti in violento contatto con il tuo subconscio.
Era arrivata Matilde. Erano giorni che non veniva in asilo perché è stata male, e poi era anche in ferie. Ma adesso eccola qui, con i jeans e la cintura argentata e la maglietta rosa con il cuore stampato. Matilde è la fidanzata ufficiale di Lorenzo. Matilde è la prova che la storia per cui gli uomini si scelgono sempre le compagne che assomigliano alla propria madre è falsa. La bambina è gentile, delicata, esile e accondiscendente nei confronti di Lorenzo. Voi non avete idea di ciò che è capace mio figlio in fase di corteggiamento, e fra l'altro non saprei nemmeno dire da dove l'abbia appreso, visto che vi garantisco che in casa non ne ha mai visto uno. Alla festa era tutto un prenderle la mano, allontanare chiunque tentasse di distrarla, sussurrarle nell'orecchio, guardarla fisso negli occhi. Sono stata anche tentata d'intervenire, temendo una denuncia del padre per stalking, ma poi per fortuna la festa volgeva al termine e ho potuto lecitamente interrompere tutto quel rituale. Ero anche un po' emozionata, vi confesso. Vedere mio figlio così preso, così sicuro dei propri sentimenti, così fiducioso di essere ricambiato, mi ha fatto stare un po' sulle spine. "Speriamo che anche per lei sia così, speriamo che non gli spezzi il cuore" pensavo.
"Mamma, aspetta, devo dire un'ultima cosa a Matilde! MATILDE, VIENI PRESTO IN ASILO DOMANI!"
E Matilde, galvanizzata, corre da sua madre dicendole che il giorno dopo avrebbero dovuto fare presto.
Ancora un po' emozionata, racconto tutta la storia alla mia migliore amica, che con il dovuto distacco mi fa notare come io mi sia rincoglionita dietro a mio figlio, perdendo qualsiasi obiettività. Con ben poca delicatezza e un linguaggio diretto e scurrile il giusto, mi si fa notare che sono appena alla fase del corteggiamento e già lui le fa pressioni sull'orario in cui dovrebbe presentarsi in asilo. Non solo, ma lei, invece di rispondergli "Vengo quando mi pare" va dalla madre assicurandosi la puntualità.
Stamattina, rinsavita, non ho potuto esimermi dal dire a Lorenzo: "Matilde verrà quando potrà e secondo quelli che sono i suoi orari e non i tuoi, capito?"
"..."
"..."
"Ho capito."
Mai, mai abbassare la guardia.

6 commenti:

  1. sei troppo una grande!!! io pure faccio di queste cose con il mio figlioletto maschio!!! :)

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  2. tu sappi che un giorno una donna ti ringrazierà di questi piccoli accorgimenti!!!

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  3. Vi ringrazio per il supporto, ma certe volte è veramente difficile mantenere uno sguardo critico sul mondo :)

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    1. non lo so... io fossi stata Matilde sarei stata onorata di ricevere una richiesta di "venire presto" perchè era sottinteso un "se arrivi tardi perdo minuti preziosi per prendermi cura di te". alla nostra età cambia... il "vieni presto" sottintende un "vieni presto che non ho voglia di aspettarti"... rimango perplessa... ciao ciao :-))))

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