Anche se con qualche giorno di ritardo rispetto alla Pasqua, risorgo anch'io a nuova vita e torno a scrivere. In quest'ultima settimana ho ricevuto molte segnalazioni da parte vostra, segno che siete sempre molto caldi sull'argomento. Bravi. Ora ci lavoro su e poi ne parliamo.
Intanto non posso far passare questo venerdì 29 aprile sotto silenzio, perché secondo stime attendibili, oggi circa due miliardi di persone, vuoi dal vivo, vuoi attraverso i media, assisteranno al matrimonio del secolo. Che ovviamente non è il mio, ma quello di Kate e William d'Inghilterra. Non chiediamoci perché due miliardi di persone ritengano così imperdibile questo evento. Finiremmo per deprimerci. Chiediamoci piuttosto come, nel 2011, tiri ancora così tanto la favola principesca. Ho profuso fiumi di parole, ragionamenti, invettive sull'argomento Cenerentola-Barbie-Biancaneve. E poi? Poi due miliardi di persone staranno incollate alla TV o su Internet a commuoversi per questa favola. C'è gente che è informatissima sulla lista di nozze, sugli invitati, sul menu del pranzo, sul vestito di Kate, su chi ha confezionato la camicia di William (questo lo so anche io: è un sarto di Ginosa di Puglia, località dove trascorro spesso le ferie estive con la famiglia e dove per protesta non andrò più). È tutto magnifico, è tutto un sogno, è tutto eccezionale. È tutto come quando si sono sposati Carlo e Diana. Ma poi nessuno si ricorda di com'è andata a finire (e ben prima che Lady D morisse). È come il parto, che passato un po' di tempo non ti ricordi più quanto hai bestemmiato in quei momenti. È la stessa storia che si ripete da secoli: la favola del principe e di quella fortunata che diventerà sua consorte. Perché, diciamocelo, la fortunata è Kate, mica William. La fortunata era Diana, mica Carlo. La fortunata era Cenerentola. Avete mai sentito qualcuno dire: "Certo che William ha avuto veramente un gran culo a trovare una come Kate che accettasse di sobbarcarsi tutta la sua famiglia ingombrante con regole, regolette, invidie e pettegolezzi. Che accettasse di firmare un accordo per cui, in caso di divorzio, rinuncerebbe a figli e denaro". Eh già, proprio fortunata questa Kate, che fra l'altro, di suo è già ricca e bella.
E allora, per cortesia, celebriamo oggi il grande amore di Kate per William. Lasciamo perdere la storia del regno e dei fasti di corte. Riflettiamo su quanto questa donna è disposta a rischiare di perdere pur di stare con la persona che ama. E questa cosa, più che farmi sognare, mi fa un po' preoccupare. Ecco sì, sono un po' in apprensione. Speriamo che vada bene. Speriamo, sì, che lei sia veramente fortunata e che William la ami nello stesso modo, e che anche lui sia disposto a rinunciare a tanto per lei.
E infine gioiamo anche per la volontà della regina Elisabetta, che ha dichiarato di voler modificare la legge che impedisce alle figlie femmine di salire al trono, anche se primogenite, quando è presente un fratello. Pare che sia veramente complesso modificare questa regola, perché ci vuole l'approvazione di tutti i membri del Commonwealth. Ma sembra che regina e Parlamento siano del tutto intenzionati a farlo, costi quel che costi. God save the Queen (e anche Kate).
Intanto non posso far passare questo venerdì 29 aprile sotto silenzio, perché secondo stime attendibili, oggi circa due miliardi di persone, vuoi dal vivo, vuoi attraverso i media, assisteranno al matrimonio del secolo. Che ovviamente non è il mio, ma quello di Kate e William d'Inghilterra. Non chiediamoci perché due miliardi di persone ritengano così imperdibile questo evento. Finiremmo per deprimerci. Chiediamoci piuttosto come, nel 2011, tiri ancora così tanto la favola principesca. Ho profuso fiumi di parole, ragionamenti, invettive sull'argomento Cenerentola-Barbie-Biancaneve. E poi? Poi due miliardi di persone staranno incollate alla TV o su Internet a commuoversi per questa favola. C'è gente che è informatissima sulla lista di nozze, sugli invitati, sul menu del pranzo, sul vestito di Kate, su chi ha confezionato la camicia di William (questo lo so anche io: è un sarto di Ginosa di Puglia, località dove trascorro spesso le ferie estive con la famiglia e dove per protesta non andrò più). È tutto magnifico, è tutto un sogno, è tutto eccezionale. È tutto come quando si sono sposati Carlo e Diana. Ma poi nessuno si ricorda di com'è andata a finire (e ben prima che Lady D morisse). È come il parto, che passato un po' di tempo non ti ricordi più quanto hai bestemmiato in quei momenti. È la stessa storia che si ripete da secoli: la favola del principe e di quella fortunata che diventerà sua consorte. Perché, diciamocelo, la fortunata è Kate, mica William. La fortunata era Diana, mica Carlo. La fortunata era Cenerentola. Avete mai sentito qualcuno dire: "Certo che William ha avuto veramente un gran culo a trovare una come Kate che accettasse di sobbarcarsi tutta la sua famiglia ingombrante con regole, regolette, invidie e pettegolezzi. Che accettasse di firmare un accordo per cui, in caso di divorzio, rinuncerebbe a figli e denaro". Eh già, proprio fortunata questa Kate, che fra l'altro, di suo è già ricca e bella.
E allora, per cortesia, celebriamo oggi il grande amore di Kate per William. Lasciamo perdere la storia del regno e dei fasti di corte. Riflettiamo su quanto questa donna è disposta a rischiare di perdere pur di stare con la persona che ama. E questa cosa, più che farmi sognare, mi fa un po' preoccupare. Ecco sì, sono un po' in apprensione. Speriamo che vada bene. Speriamo, sì, che lei sia veramente fortunata e che William la ami nello stesso modo, e che anche lui sia disposto a rinunciare a tanto per lei.
E infine gioiamo anche per la volontà della regina Elisabetta, che ha dichiarato di voler modificare la legge che impedisce alle figlie femmine di salire al trono, anche se primogenite, quando è presente un fratello. Pare che sia veramente complesso modificare questa regola, perché ci vuole l'approvazione di tutti i membri del Commonwealth. Ma sembra che regina e Parlamento siano del tutto intenzionati a farlo, costi quel che costi. God save the Queen (e anche Kate).
Una rettifica: ieri sera in uno di quei fantastici programmi notturni in cui erano presenti Signorini e personalità varie, è stata smentita dall'inviato a Londra la storia del contratto prematrimoniale. Pare sia stata una bufala di un tabloid tedesco e non sia vero niente. Infatti i tabloid inglesi, sempre pronti a massacrare i reali, non ne hanno parlato. La notizia mi rincuora. Anche se la motivazione non mi convince: "William è così innamorato di Kate che non le avrebbe mai chiesto una cosa del genere". Sarà anche vero, ma se lo statuto Windsor l'avesse previsto, non credo che i piccioncini reali si sarebbero potuti sottarre.
RispondiEliminaGrazie per la rettifica. Non so come ho fatto a perdermi Signorini.
RispondiEliminaNon lo so neanche io. Vergognati! Noi fuori a far baldoria e lui collegato a notte fonda dal suo ufficio. Comunque faceva notare anche il fatto che in effetti dopo il divorzio tra Diana e Carlo, i figli erano stati affidati alla mamma.
RispondiEliminaQui http://videochat.corriere.it/index_GodSaveTheWedding01.shtml la diretta video, se vi interessa :D
io ho visto un "interessante" articolo-guida de La Repubblica su come accaparrarsi un principe e sposarlo...tra l'altro non sospettavo neppure (mia ignoranza o menefreghismo) che il mondo pullulasse di principini celibi...della serie, dopo la carriera di escort ecco la scalata per diventare principessa, mah...
RispondiEliminaSai Benedetta qual è per me la cosa terribile della giornata di oggi? Che mio marito sta guardando il royal wedding!!! E a me non potrebbe fregare di meno ( scusa il francesismo). Ben tornata, cara... :-)
RispondiEliminaCiao Benedetta, ti leggo da un po' e colgo l'occasione per esprimerti tutta la mia ammirazione: i tuoi post sono geniali, un grande contributo all'umanità, veramente. Per quanto riguarda questo matrimonio, io lo sto seguendo perché su la7d c'è la diretta con dose e presta, che adoro, e poi perché mi sposo ad agosto e ogni occasione è buona per me per guardare i matrimoni degli altri, chiunque siano gli sposi. E devo dire che questi due sembrano proprio sposi normali, nei sorrisi, negli sguardi, nella sobrietà dei vestiti e dei comportamenti, etichetta a parte. E in Italia (almeno su la7d) ovviamente trovano assurdo che lei non si sia vestita da meringa e comportata come la classica cenerentola, commossa e patetica. Quindi, in conclusione, a me sembra che col loro comportamento questi sposi stiano smontando proprio questa insopportabile retorica da favola, e credo che davanti a 2 milioni di persone sia un colpo niente male.
RispondiEliminarossella, io non ho seguito il tutto perchè non ho la tv, però la prima impressione che ho avuto sbirciando su un sito, non è stata quella di sobrietà. comunque opinione mia :)
RispondiEliminabenedetta, lo sapevi che kate oggi, come diana ieri, ha rifiutato di giurare di obbedire al marito? (l'ho letto da qualche parte, non mi chiedere dove)
ciao polly! beh, sobrietà relativa, è pur sempre una specie di festa nazionale...parlavo del loro atteggiamento. E del vestito di lei, che è stato criticato proprio per questo.
RispondiEliminaDite quello che volete, ma questa Kate è proprio sfortunata: pure la sorella Philippa detta Pippa...
RispondiEliminaMomento migliore:
RispondiElimina"... in ricchezza e in povertà..."
trullalléro trullallà!
Sì, questa battuta l'avevo colta anch'io.
RispondiEliminaCiao a tutti, di solito ti do man forte quando rifletti sulla posizione della donna. Ma qui mi sembra che il punto vi o mi sfugga quando scrivi "Riflettiamo su quanto questa donna è disposta a rischiare di perdere pur di stare con la persona che ama". La storia dei compromessi e di mettere da parte qualcosa di te al momento del matrimonio o qualunque tipo di unione a 2 e' parte di del mondo nobile e non. Qualunque matrimonio/unione puo' anche andare male e cosa succederebbe nel suo caso? Tornerebbe alla sua vita..come fanno tutte le donne e uomini che si separano.
RispondiEliminaFrancesca
Francesca, in linea teorica è vero. In pratica, credo che il matrimonio di Kate porti con sé delle rogne aggiuntive, che noi, per fortuna o per sfortuna, non abbiamo. In questo caso la sposa, oltre a mettere da parte qualcosa di sé come faremmo noi, dovrà adempiere ad obblighi (idioti) che nel lungo periodo non aiutano di certo.
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