lunedì 13 dicembre 2010

Le pari opportunità di Belen

Non so se tra voi c'è qualche cliente Tim. Probabilmente sì, anche perché la scelta dell'operatore telefonico non è poi così varia. Ecco, a voi clienti Tim (ma anche Vodafone, Wind, 3, Fastweb) voglio chiedere: qual è stata la ragione che vi ha spinto ad aderire a quel marchio? Io sono un'esperta nel cambio di gestore. Nel giro di un anno ne riesco a cambiare fino a tre. Stessa cosa per la telefonia fissa. Faccio una specie di corsa al ribasso per punire tutti gli operatori che mi bombardano di telefonate in ufficio. Devono pagare la loro insistenza, e così li faccio impazzire come nella battaglia contro la burocrazia di Asterix e Obelix. Rispondo a tutti, vedo chi offre la tariffa più bassa e firmo contratti a manetta. Nel frattempo il gestore in corso, per non perdermi, fa ulteriori sconti e io accetto. Interrompo le trattative con quello nuovo, che però rilancia. E così praticamente telefono gratis e mi regalano un sacco di smartphone. Faccio la stessa cosa con i finanziamenti in banca. L'ultima volta sono riuscita a far abbassare del 25% la rata della mia banca, dopo una serie di trattative concitate con la concorrenza. Giuro: da 400 euro al mese siamo arrivati a 300. Il che ti fa pensare quanto paghiamo più del necessario su TUTTO. Ma non divaghiamo. Io scelgo l'operatore telefonico solo in base alla tariffa. Poi c'è anche il discorso della ricezione. Diciamo che Vodafone e Tim prendono praticamente ovunque, e questo è un plus rispetto agli altri. Poi c'è il discorso dell'assistenza. Ma dopo anni, posso dire che l'inefficienza è il denominatore comune di tutti, quindi non va presa in considerazione.
Qualcuno ha scelto Vodafone perché gli piace Totti o Ilary Blasi? O, quando c'era Omnitel, avete scelto quella compagnia perché il testimonial dello spot era Megan Gale? Vi piace così tanto Panariello o la Incontrada da scegliere Wind? A me no. I motivi per cui adesso sono con Tim non dipendono da Belen. E nemmeno da De Sica. Eppure adesso si fa un gran parlare dell'inefficacia degli ultimi spot Tim. Crociata contro Belen, che "non vende". Sgomento nel reparto marketing di Tim.
"Oddio! Forse dovevamo mostrare più culo".
"O forse più tette".
"Secondo me è per via che è extracomunitaria".
"Le facciamo fare un corso di dizione?"
"Vestiamola da casalinga. Alle famiglie piacerà".
"Sì, ma che si intravedano le autoreggenti però".
Povera Belen. Sì, va bene, è la carriera che ha scelto consapevolmente di fare. Sapeva che non sarebbe andata là a recitare Shakespeare. Sapeva che in pubblicità sarebbe diventata puro oggetto, al pari del prodotto di cui fa la testimone. Ma forse Belen un po' di parità di trattamento se la sarebbe aspettata. Avrà pensato: "Perché dev'essere tutta colpa mia?" "Perché quel pirla di De Sica se ne esce pulito?" Già, perché se le famiglie che disdicono i contratti Tim si sono sentite così offese dall'uso improprio e indecente che la pubblicità fa delle donne, non hanno avuto nulla da eccepire sulle battute di De Sica? Che, riferendosi alla macchina recita: "Mi raccomando, trattala come una bella donna". O forse hanno eccepito. Ma l'agenzia e l'azienda hanno preferito discriminare: la colpa non può essere che di Belen. Che non va bene. Che è stupida. Che non vende. Detto questo, si può aprire la strada a diverse riflessioni. La prima, che però non verrà fatta, è che questo sistema di pubblicizzare un prodotto solo con la presenza di un testimonial famoso nel mondo dello spettacolo, non funziona più. E non funzionano più nemmeno culi e tette. A meno di non ripeterci la stessa scenetta un milione di volte (e con milioni di euro spesi). Alla fine, volenti o nolenti, ce la ricorderemo. La seconda, che nemmeno verrà fatta, è quella di concentrarsi sui reali vantaggi che offre il prodotto rispetto agli altri. Ma per questo sarebbe necessario abolire cartelli e accordi sotterranei per tenere alte le tariffe. La terza, che si sta prendendo in considerazione, è di sostituire i testimonial. E qui cascherà l'asino. Cascherà Belen, e cascherà il livello della comunicazione. Chi verrà adesso? L'ultima miss Italia? L'ultima ex velina? La Canalis? E cosa le faremo fare a questa nuova Tim girl? La mettiamo sul cofano della macchina? La facciamo inseguire da un branco di uomini col telefonino? Sì, dai, così lei poi deve mandare un sms a tutta la community per essere salvata. E l'uomo che ruolo avrà nel prossimo spot? Beh, sarà simpatico, piacione, un po' maldestro, ma tanto amante delle donne. Che tenerezza. Ecco, staranno pensando adesso, quando c'era solo De Sica sì che si vendeva. Quando lui faceva il marito farfallone per scappare da quella moglie grassa e brutta che stava sempre a casa, sì che era divertente. Ecco che cosa piace alle famiglie! Torniamo un po' ai sani principi di una volta. Le donne lasciamole a casa a cucinare e a lamentarsi dei mariti farfalloni. Il divertimento sta tutto lì. Nelle cose genuine di una volta. E io, nell'attesa del prossimo spot Tim, continuo a contrattare con gli altri operatori.

3 commenti:

  1. Io credo che per un certo tipo di target il testimonial funzioni, eccome. Personalmente lo trovo inutile, ma probabilmente sono l'eccezione e non la regola.
    Secondo me le lamentele su Belen e le sue assolutamente inutili grazie in primo piano negli spot hanno cominciato ad arrivare alle orecchie dei piani alti di TIM, e quindi hanno deciso di darsi una mossa, temendo una crescita eccessiva del problema.
    Se tanto mi dà tanto, nel prossimo spot non ci sarà solo De Sica, quanto una bella famigliola (Totti docet).
    E comunque... Grazie per le dritte sulla contrattazione delle tariffe.
    Mi attivo subito :-)

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  2. intanto fai benissimo a contrattare, io non lo faccio con il telefono perchè strippo, ma nell'agenda 2011 mi ero già riproposta di andare a ricontrattare il mutuo e di cedere al miglio offerente. già il fatto che tutti ci tengano tanto a prestarti soldi dovrebbe far pensare...
    tornando alle tariffe, bè, danno tutti un prodotto pessimo, fanno cartelli a gogò, sfruttano proletari nei call center, martellano di telefonate la mia privacy: è incredibile che si chiedano se è il troppo poco culo mostrato ad aver fatto calare le vendite. è evidente che i cda sono esclusivamente maschili.

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  3. mmmhhh, mi trovo per caso con l'unico operatore mobile che non aderisce al dogma tettaculistico (wind) e tiro un sospiro di sollievo, ma con il fisso+internet sono con quei viscidi bavosi della telecom. Mi sento pertanto dilaniata, ma i tentativi di cambiare(per convenienza economica) si sono risolti tutti con catastrofi sulla connessione e, quindi, aspetto il licenziamento della docilmente sorridente sottomessa per potermi sentire meno in colpa.

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