martedì 22 marzo 2011

Motivatemi

Nella quinta stagione di Dexter, compare un tale Jordan Chase, che di professione fa il motivatore. In pratica è uno di quelli che ti insegnano a credere in te stesso, a prendere in mano la tua vita, a ottenere quello che vuoi. "Se vuoi qualcosa, prenditela!" Alla fine questo motivatore induce tre sfigati a rapire, stuprare e uccidere un sacco di donne. Ma non voglio rovinarvi il finale, perché quello che volevo dirvi è tutt'altro. Volevo dirvi che oggi mi servirebbe un motivatore (possibilmente che non mi stupri e non mi uccida), perché mi è venuta la recente idea di uscire un po' dall'orticello che mi sono costruita in questi ultimi mesi. In pratica ho smesso di frequentare i blog amici, quelli in cui si respira tanta solidarietà tra donne, in cui si ride insieme e si discute e in cui si esulta per la recente notizia per cui pare che le quote rosa partiranno dal 2015 e non più dal 2018, come sembrava all'inizio. E dove sono andata? Dappertutto nella rete. Senza meta. Un po' qua e un po' là. Ma soprattutto tra i commenti della gente, tra i post su Facebook, nei tweet di Twitter. Orrore e raccapriccio. Altro che Dexter.
L'esternazione più diffusa è: "Ma di cosa vi lamentate, se siete dappertutto?" Siamo dappertutto. Tipo invasione degli ultracorpi, o, per restare in tema di citazioni da teledipendente, tipo "gli altri" di Lost. Per chi non fosse appassionato di telefilm americani dell'ultima generazione, Lost racconta la storia di un equipaggio di un aereo che si schianta su un'isola tropicale. I sopravvissuti si organizzano come possono per trascorrere al meglio le loro giornate, ma ad un certo punto scoprono che sull'isola ci sono GLI ALTRI. Cioè persone che erano lì già prima di loro. Ecco, le donne, per la gran parte dei commentatori della rete, sono GLI ALTRI. Sono ovunque e prima di loro. E soprattutto, non si sa se siano buone o cattive.
Seconda osservazione molto frequente: "Voi donne comandate già". Come se azionare una lavatrice o ordinare un etto di prosciutto fossero espressioni di comando. E magari lo sono. Ma, voglio dire, se provocano una tale invidia da parte degli uomini, facciamo volentieri a cambio, eh.
La cosa sorprendente è che queste opinioni provengono dai soggetti più disparati: il comune cittadino, il poliziotto, il consigliere regionale, lo studente, l'ingegnere, l'idraulico, il manager, l'insegnante (ma di ginnastica, però). Cioè, persone che magari leggono anche. Eppure i giornali hanno più volte parlato della discriminazione di genere in Italia e in Europa. Hanno più volte scritto che le donne guadagnano in media il 20% in meno degli uomini a parità di preparazione. Hanno evidenziato il pessimo posizionamento del nostro paese nella classifica mondiale della parità di genere. E fino alla fine, in questi ultimi giorni, hanno scritto chiaramente che le donne nei CdA delle società italiane sono praticamente assenti. E non perché siano tutte morte mentre prendevano l'ascensore per arrivare in sala riunioni. Insomma, è tutto scritto. Persino sul Giornale. Ma niente. Da una parte entra e dall'altra esce. E io mi chiedo: devo stare calma e appellarmi alla tolleranza, perché in fondo si tratta semplicemente di opinioni diverse dalla mia, oppure si tratta di un fatto più grave? Dire che i negri puzzano, è un'opinione o un'istigazione al razzismo? Quanto spazio si può dare all'ignoranza? Quanto si può giustificare la persona che "non legge"?
Insomma, sono proprio demotivata. Jordan Chase, dove sei?

6 commenti:

  1. Ciao,
    ho trovato il tuo blog e posso dirmi d'accordo su quasi ogni singolo post.
    Mio figlio ha 14 mesi, da neanche 2 anni ho una mia attività in proprio con altri due soci (maschi), conciliare come già saprai è una faticaccia che non ti dico.
    E ho come la vaga impressione che anche il mio liberale e progressista dia per scontate una serie di coseucce ceh tanto scontate non sono.
    Vogliamo poi parlare delle cure alle nonuagenarie della famiglia ceh ricadono inevitabilmente su figlie, nuore, e, nel mio caso, nipoti femmine???
    Poi uno dice la famiglia.
    Così, solo per dirti che anche io sento un gran bisogno di motivazioni...
    Se vuoi passare da me io scrivo su:

    http://susibita.blogspot.com/

    RispondiElimina
  2. Mio marito è cresciuto in una famiglia dove babbo lavorava e mamma dava ordini alla cameriera e alla baby sitter.
    Io la cameriera non ce l'ho, e nemmeno la baby sitter.
    Per cui "martirio" si è visto catapultato in una realtà assolutamente diversa da quella in cui è cresciuto.
    Appena nato Marco si dimenticava che "ogni tanto" il pannolino va cambiato e quelle volte che lo cambiava credeva di meritarsi la medaglia al valore...
    Ho dovuto lavorarlo ai fianchi, per fargli capire certe cose.
    Diciamo che ora sa che non esistono lavori da uomo e lavori da donna.
    Certe mogli gettano la spugna, perchè a volte è più facile fare da sole che perdersi in mille spiegazioni per far capire all'uomo che della casa e dei figli può occuparsene pure lui.

    RispondiElimina
  3. vabbe no comment senno non smetto più di parlare, poi proprio in questi giorni che ho il dente avvelenato (contro gli uomini ovvio)
    benedetta ti abbraccio smak

    RispondiElimina
  4. dicono spesso anche : "avete voluto la parità?" o, molto peggio: "abbiamo voluto la parità?" come dire: "emmò pedaliamo". io rispondo sempre: sì, l'abbiamo voluta. peccato che non l'abbiamo ottenuta.
    seconda considerazione: una volta ho letto un testo di qualcosa che aveva a che fare con la psicologia elettorale, "l'elettore pigro", di d. campus. pare che gli elettori (e le persone) si informino cercando di non sconvolgersi (parole mie che forse non ho capito nulla del libro). esempio tipico: io che sono tra virgolette di sinistra, compro la repubblica. qualche anno fa, leggendo solo la repubblica e abitando in e.r., ci sono rimasta stronza, quando è stato eletto berlusconi. ma come, non dicevano tutti che silvio aveva distrutto il paese? ecco, per traslato volevo dirti che quel genere di persone che tu citi magari leggono anche, ma sorvolano quei dati che dici (20% in meno di stipendio, etc, etc). come io sorvolavo sul fatto che tanti italiani stima(va)no berlusconi.

    RispondiElimina
  5. Dici che quindi potrei sorvolare anch'io su quelli che sorvolano sui dati della disparità? Dai, sorvoliamo tutti. Poi ci organizziamo per l'acquisto di LSD.
    Comunque anch'io ho letto più di qualcuno che diceva a proposito delle quote rosa: "Volete la parità? Allora dovete farvi il culo a lavorare come gli uomini". Bene, inizia a tenermi il bambino, intanto.
    Lavinia, "martirio" è fantastica!
    Susibita, passerò volentieri :)

    RispondiElimina
  6. Sono passata dopo un po' e ho trovato questo post.
    Qua in america la questione e' davvero sentita e ci provano a fare qualcosa. Il problema e' che a volte la soluzione e' peggio del male. Ad es. nel mondo accademico, cercano di bilanciare la sproporzione assumendo donne. Putroppo, pero', vengono assunte donne solo in quanto tali, non perche' meritevoli, che non reggono il confronto con un pari uomo.
    Per contro, hanno fatto uno studio in cui e' risultato che lo stesso cv con nome di donna, invece che di uomo, non veniva promosso (o molto meno he quello col nome maschile) e riceveva molti commenti negativi.
    Insomma, e' un problema annoso e non so bene quale potrebbe essere la soluzione. io vorrei essere giudicata per quello che sono, non in quanto donna. Non trovi?

    RispondiElimina