lunedì 6 dicembre 2010

Donne e motori

Faccio eco a un post del blog Dalla parte delle donne, che mi ricorda che a Bologna prende il via l'annuale appuntamento del Motor Show. Avete presente? Un turbinio di nuovi modelli di automobili (anche moto? Non so, non sono in target), tecnologie avveniristiche, design fantascientifici e tutto ciò che ci può fare intuire come saranno le auto del futuro. E chi ci va al Motor Show? Beh, prevalentemente uomini, direi. Oddio, la mia è solo una deduzione, poi magari non è vero. Ma mi viene un leggero dubbio guardando le immagini con cui Repubblica.it ci presenta l'evento: tanto per rendere l'idea. È curioso come per una manifestazione che parla di motori, non se ne veda nemmeno uno. Se il famoso marziano venuto sulla Terra volesse capire che cos'è il Motor Show, penserebbe che si tratti di una fiera dove si elegge Miss Italia. L'altra cosa che mi lascia perplessa è che nell'acquisto di un'automobile è risaputo che la scelta viene per la maggior parte delle volte determinata dalla donna. Cioè, gli uomini vanno al Motor Show, si ringalluzziscono vedendo ogni genere di ben di dio, sognano di guidare l'auto di Ritorno al futuro, ma poi tornano a casa e la moglie decide l'acquisto. Questo è il mercato, prendiamone atto. Ed ecco che in ragione di ciò, forse un po' tardivamente, gli organizzatori quest'anno ci deliziano con una proposta nuova: il "Percorso donna". Una sorta di corsia preferenziale per disabili, che ovviamente tralascia tutti i modelli più belli, per farci apprezzare le solite city cars. Le donne possono così ammirare le nuove utilitarie create ad hoc per loro. Non parlo a sproposito: mi sono appena scaricata il catalogo del percorso dal sito ufficiale della manifestazione. Inizia tutto con un logo dove un rossetto lascia una traccia di pneumatico su sfondo rosa. Bene. Poi iniziano la presentazione dicendo: "Percorso Donna è un'iniziativa mirata a evidenziare tutte le possibili declinazioni in cui una donna utilizza e vive l'automobile". Chissà quale strano e particolare uso fanno le donne della macchina. Quali saranno mai tutte queste "declinazioni"? A meno di non mettermi tra gli accessori un vibratore, non vedo differenze dall'uso che potrebbe farne un uomo. Quindi continuo a leggere incuriosita. Mi parlano di un veicolo elettrico adatto per la città, poi della possibilità di vincere un test drive grazie a una partnership tra Ford e Marie Claire: "Al Motor Show di Bologna le lettrici di Marie Claire potranno salire a bordo della Fiesta Hot Magenta, un colore molto vivace che si avvicina al rosso". Che si chiama fucsia. Che fa molto donna. Poi parlano di un'altra city car. Poi mi spiegano che Marie Claire organizzerà tanti incontri per parlare di auto: "Si parlerà di passioni, competizione, sicurezza, consigli pratici e auto emotive". AUTO EMOTIVE? Cavolo. Non ditemi che hanno inventato un'auto che si mette a piangere davanti a un gattino che attraversa la strada! O che a seconda del ciclo ormonale della sua guidatrice cerca di sedurre gli automobilisti maschi (quattordicesimo giorno), o li insulta (ventottesimo giorno)! Sarebbe veramente geniale e molto utile. Non capisco, ma continuo. Mi parlano della nuova Twingo, presentata come auto sensuale. Ah! Allora l'hanno messo veramente il vibratore! No: "Saranno, infatti, i tratti tipici di femminilità, sensualità ed ironia che contraddistinguono il fashion brand a dettare il mood della nuova proposta Renault". Sarà, ma non credo che a un uomo basti vederti su una Twingo per avere voglia di invitarti a cena. Insomma, dove sono tutte queste "declinazioni" dell'auto al femminile? Possibile che se ho voglia di farmi un giro su una Ferrari devo uscire dal Percorso Donna ed entrare in quello molto più divertente dedicato agli uomini? Okay, dovrò farmi largo tra tutte le bambole gonfiabili che hanno messo per dare un senso alla manifestazione, ma pazienza. Questo Percorso Donna è iniziato da poche ore, ma già mi viene voglia di uscirne. W la libertà.

4 commenti:

  1. cara Benedetta, su questo argomento ho proprio un nervo scoperto!
    Concordo con te su tutta la linea. Personalmente il cliché "donne e motori…" è quello che odio di più.
    Il fatto che ci siano automobili "dedicate” alle donne già mi indispone. A meno che, come dici tu, non ci siano particolari optional a bordo, la cosa proprio non è giustificata.
    E se ce li mettono, voglio che sia incluso nel sedile di guida, non in quello del passeggero!!! :-)
    Ai fatti non credo ci siano differenze tra uomini e donne al volante. Ci sono differenze tra automobilisti impediti e non. Che siano uomini o donne. Sono quelli che probabilmente nella vita sono imbranati anche in altre attività in cui si richiede coordinazione (mera opinione personale).
    Se poi essere attente al codice della strada, mantenere una distanza di sicurezza senza entrare nel portabagagli di chi ti sta davanti, dare la precedenza quando è necessario e non strombazzare a tutti quelli che non vanno a 150 all'ora in città solo perché il "pilota" dietro di te ha premura vuol dire non saper guidare…
    E infatti, come credo già saprai, da qualche tempo le assicurazioni auto hanno prezzi agevolati per le "donne al volante" in quanto statisticamente provocano molti meno incidenti dei colleghi maschi.

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  2. A questo proposito, proprio ieri sera, sotto casa mia, un pirla con una city car da donna, dopo essere arrivato a 180 in zona parcheggio, con relativa sgommata, facendo manovra ha tirato giù il paletto del posto auto. Probabilmente un fan del Motor Show.

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  3. che poi se vai a vedere questa Twingo fa proprio schifo...con quel colore mutanda scambiata è evidente che non è stata neanche minimamente pensata, almeno, con una donna. Ah, pero' ha come testimonial Belen...

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  4. Confesso di scrivere questo solo per leggere i vostri commenti: "quel colore mutanda scambiata" mi ha fatto morire dal ridere. Belen invece non fa ridere. Anzi.

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