È stata pubblicata la classifica per il 2010 sul Gender Gap del World Economic Forum. In pratica, ci dicono in che condizioni stanno le donne quanto a pari opportunità, a prescindere dalla distribuzione delle risorse economiche nei vari paesi. L'indice valuta quattro elementi: "partecipazione e opportunità economica delle donne - materia per la quale l'Italia occupa la 97esima posizione - l'accesso all'educazione (qui l'Italia ha una relativamente buona 49esima posizione), le differenze tra uomo e donna in termini di salute e di aspettative di vita (95esima) e l'accesso femminile al potere politico (54esima)" (fonte: Repubblica.it).
Io, che sono una persona semplice, leggo così la situazione italiana: le donne studiano e poi devono restare a casa.
Comunque, in termini assoluti i dati relativi al nostro Paese non significano nulla. Come quando ci andava male un compito in classe a scuola e dovevamo dirlo ai nostri genitori.
"Gli altri come sono andati?"
"Mamma, MALISSIMO."
"Anche Alessandra?"
"No, ma lei non fa testo."
Alessandra è un nome di fantasia per indicare la secchiona della classe, di tutte le classi del mondo.
Allo stesso modo, la 74esima posizione dell'Italia nella classifica mondiale non ha nessun valore. Bisogna vedere come stanno messi gli altri. E allora togliamo la prima della classe, l'Islanda, che non fa testo perché non solo ha un premier donna, ma anche omosessuale, quindi è troppo avanti per essere presa in considerazione da noi. Gli altri chi sono? Norvegia, Finlandia, Svezia, Nuova Zelanda, Irlanda, Danimarca. E vabbè, ma lo sappiamo che il Nord Europa va forte e che in Nuova Zelanda giocano tutti a rugby, per cui le donne sono le uniche a mandare avanti il Paese. Allora lo volete proprio il dato interessante? Sapete chi c'è, fra gli altri, prima dell'Italia? Mozambico, Cuba, Mongolia, Uganda, Malawi, Ghana. In questi Paesi le donne stanno mediamente meglio che da noi. Cioè, per esempio, il Malawi è uno degli Stati più poveri al mondo, dove il 42% della popolazione vive con meno di 1 $ al giorno, piagata dall'AIDS e dalla corruzione. In Malawi è costante l'emergenza umanitaria. Eppure, da un punto di vista di opportunità per le donne è più avanti rispetto all'Italia. E non credo soltanto perché Madonna ha deciso di comprarsi là il suo ultimo figlio.
Ho scritto recentemente che meditavo di andarmene in Andalusia (la Spagna è all'undicesimo posto della classifica) per godermi un po' di sana parità, ma adesso sto rivalutando altre destinazioni. Vi manderò delle cartoline. La prima potrebbe essere provocatoriamente questa:
"Questa donna ha più possibilità di diventare dirigente di una donna italiana. Tanti cari saluti dal Malawi."
un altro dato interessante (che ho sperimentato di persona) e' che in paesi comunisti o ex-comunisti c'e' una partia' di genere da far invidia sia in termini di accesso all'educazione che in termini di accesso a posizioni di potere...
RispondiEliminaIn effetti la posizione in classifica di Cuba conferma questo dato. Ovviamente c'è parità anche in negativo: le donne hanno le stesse opportunità degli uomini di essere perseguitate quando si oppongono al regime.
RispondiEliminaTi ricordo che la più brava della nostra classe al liceo si chiamava Alessandra! ;-)
RispondiEliminaciao ciao,
Valentina
Ogni riferimento era puramente casuale :)
RispondiEliminaDa una decina di giorni ho scoperto dell'esistenza di questo blog, che ha subito suscitato il mio interesse, sia per il tema affrontato, che per il fatto che l'autrice è una mia amica ed ex compagna di liceo (il suddetto interesse è dimostrato dal fatto che in piena notte sono ancora qui a leggere!).
RispondiEliminaQuasi subito ho avuto la tentazione di fare qualche commento, ma poi mi sono ripromessa di leggere tutto e di valutare bene il mio intervento... (e già dopo questa affermazione posso immaginare una certa disapprovazione!)...
Beh insomma, ancora non sono riuscita a leggere tutto (spesso stramazzo nel momento stesso in cui riesco a mettere a letto Valentina... o forse è lei che mette a letto me?), ma a questo punto non posso più tirarmi indietro...
Sono piuttosto tradizionalista e conformista, credo di avere avuto l'istinto materno sin dalla nascita, sono stata molto contenta di avere vicino mio marito durante il parto (lui forse un po' meno, dato che gli ho stritolato le mani, e comunque si è rifitato di tagliare il cordone ombelicale), ho allattato mia figlia al seno fino ai 23 mesi, vorrei essere onnipotente (ma ovviamento non lo sono neppure lontanamente) e credo anche di avere una vaga tendenza al martirio, ma la mia vita mi piace (a parte qualche sbavatura dal punto di vista lavorativo).
Aggiungo che una delle ultime volte che sono venuta a Trieste ho incontrato i tuoi genitori ai quali ho detto "Vi trovo bene!" e tua mamma ha risposto "Insomma..." ... a questo punto sono preoccupatissima... spero non si siano offesi...
Comunque, nonostante abbia definitivamente appurato che il tuo giudizio sul mio stile di vita sarebbe poco lusinghiero, sono contenta di trovarmi citata qui proprio nel giorno del mio compleanno...
Chiudo quindi facendoti i miei complimenti, perchè trovo il tuo blog divertente e interessante, e sicuramente continuerò a leggerti, anche se non sempre condivido le tue opinioni.
Quasi dimenticavo... penso anch'io che San Nicolò abbia fatto molto bene a portare la cucina a Lorenzo!
Un bacione, Alessandra
Alessandra, mi hai fatto morire dal ridere. Veramente hai detto ai miei "Vi trovo bene"?
RispondiElimina:))
Comunque, e spero che si evinca almeno da qualche parte, io non giudico chi fa delle scelte di vita diverse dalle mie, purché siano consapevoli. Quello che contesto, piuttosto, è la mancanza di libertà che hanno molte donne (la maggioranza? la minoranza? non lo so, ma sono tante) di soddisfare le loro aspirazioni di madri, di donne, di lavoratrici. Contesto gli stipendi inferiori del 20% rispetto agli uomini. Contesto le domande ai colloqui sulle intenzioni di mettere al mondo figli. Contesto l'assenza di servizi per bambini nelle città, l'impossibilità di circolare. Ecco, tutto questo, per molte, per me, è molto pesante.
Detto questo, ti abbraccio e spero di vederti pesto, così almeno anch'io potrò dirti che ti trovo bene :)
Giuro! Mi sono sembrati in splendida forma e mi è venuto spontaneo dire così.
RispondiEliminaComunque, tutto ciò che hai elencato adesso lo trovo assolutamente condivisibile e posso anche dire di conoscere molte di queste difficoltà, dato che oltretutto qui a Milano io e Guglielmo ci troviamo a crescere una bimba senza nessun supporto esterno, con i miei striminziti 25 giorni all'anno di ferie e con tutto ciò che ne consegue.
Diciamo solo che mi sono più volte ritrovata nelle descrizioni un po' macchiettistiche di un certo tipo di donna/coppia... ma il mondo è bello perchè è vario, no?!
Comunque spero anch'io di vederti presto e di conoscere i tuoi bimbi... prima o poi organizziamo!
A presto, Alessandra
PS: Oggi ho un sonno tremendo!