Un'amica mi ha segnalato una notizia spaventosa riguardante Trenitalia. A dire la verità, il binomio spaventoso-Trenitalia non fa nemmeno più notizia, ma in questo caso sono riusciti a superarsi. Prima leggetevi l'articolo: Treni, ottobre è il mese dei "Frecciarosa"
Avete letto? Siete riusciti ad arrivare fino in fondo? Senza vomitare? Bene.
Non vi ricorda qualcosa? Non vi vengono in mente inquietanti analogie con un mondo molto lontano (ma neanche tanto) dal nostro? Non so perché, ma la prima immagine che mi è venuta in mente quando ho letto l'articolo, è stata quella della protagonista di Mille splendidi soli di Khaled Hosseini, che non poteva circolare da sola per le strade della città. Doveva essere per forza accompagnata. Per legge. Altrimenti veniva arrestata e bastonata dal marito o da qualche suo parente. E allora mi sono subito visualizzata sul mio Eurostar, da sola, col mio iPod e le mie cuffiette, diretta a Roma per conoscere la creatrice di Lady Oscar. Il controllore mi chiede il biglietto. Guarda con chi sono. Sola. Sguardo di disapprovazione suo e dei miei vicini di posto, che scuotono indignati la testa. Un bambino mi indica col dito sghignazzando, mentre la madre gli copre gli occhi per non farlo assistere a quello spettacolo.
Non ridete. Questo è un fatto grave. Una discriminazione alla luce del sole.
Credo ci siano degli elementi anche per intentare una causa. Anche solo per truffa. Perché si parla di iniziative per agevolare le donne, ma l'agevolazione, di fatto, non c'è. Statistiche alla mano. Perché le donne che viaggiano sui treni veloci sono in maggioranza da sole. Sono donne che lavorano, e che non prendono un treno per farsi una scampagnata con la famiglia. Donne che adesso, se volessero risparmiare il costo del biglietto, saranno costrette a chiedere a un collega di farle da accompagnatore. O fermare qualcuno in biglietteria chiedendo se per caso prende lo stesso treno. Già mi ci vedo, in stazione, con un cartello tipo autostoppista: "Cercasi partner per condividere viaggio sulla Frecciarosa diretta a Roma".
Ma Trenitalia ha voluto fare di più, mettendo a disposizione dei consulti medici sui treni. Consulti dedicati alle donne. La cosa in un primo momento ha soddisfatto la mia inclinazione all'ipocondria. Ma è durato poco. Qual è la ratio che sta alla base di questa iniziativa? Le donne sono malate e hanno difficoltà ad andare da un medico? C'è per forza la necessità di venir loro incontro facendo salire dei dottori a bordo? L'impressione di essere la protagonista di Mille splendidi soli viene sempre più rafforzata. In effetti, se vivessi in Afghanistan, sarebbe una bella iniziativa quella di trovare un medico sul treno, visto che gli ospedali sono rasi al suolo. Verranno distribuiti dei depliant informativi sul tema donne e viaggio. E su cosa dovrei essere informata? Veramente non riesco a immaginarlo. Forse mi spiegano come individuare il simbolo della donna in prossimità dei wc. O forse mi insegnano come caricare una valigia in alto quando nessuno si degna di darmi una mano (questo sarebbe già più utile). O mi spiegano cos'è un treno. O cos'è un ritardo (concetto con cui comunque noi donne siamo abituate a convivere). Ve lo saprò dire, perché VOGLIO quell'opuscolo.
Ultima idiozia: le donne poliziotto a bordo. Per vegliare sul gentil sesso che, si dice, sia il bersaglio più frequente delle aggressioni. Peccato che i bersagli più frequenti siano sempre le donne che viaggiano da sole, non certo quelle con la famiglia. Ma le donne sole, si è visto, non sono contemplate nell'offerta. E a questo punto mi viene anche il dubbio che se ho una domanda da fare al medico di bordo, mi verrà risposto: "Mi dispiace signora, ma non potrei mai permettermi di visitarla o di parlarle in assenza di suo marito o di suo padre". E temo anche che di fronte a un'aggressione, la polizia, dopo aver verificato che non viaggio in compagnia, mi lasci lì, in balia dell'aggressore. Come quelli che ti dicono: "Se non voleva essere stuprata non doveva mettersi la minigonna". Meno male che dopo l'aggressione è previsto un menù rosa: cioccolatini, caffè e degustazioni.
Si è fatto tardi. Vado in stazione a spendere i miei 82 euro per prendere il treno per Roma. E che Dio me la mandi buona.
Non ridete. Questo è un fatto grave. Una discriminazione alla luce del sole.
Credo ci siano degli elementi anche per intentare una causa. Anche solo per truffa. Perché si parla di iniziative per agevolare le donne, ma l'agevolazione, di fatto, non c'è. Statistiche alla mano. Perché le donne che viaggiano sui treni veloci sono in maggioranza da sole. Sono donne che lavorano, e che non prendono un treno per farsi una scampagnata con la famiglia. Donne che adesso, se volessero risparmiare il costo del biglietto, saranno costrette a chiedere a un collega di farle da accompagnatore. O fermare qualcuno in biglietteria chiedendo se per caso prende lo stesso treno. Già mi ci vedo, in stazione, con un cartello tipo autostoppista: "Cercasi partner per condividere viaggio sulla Frecciarosa diretta a Roma".
Ma Trenitalia ha voluto fare di più, mettendo a disposizione dei consulti medici sui treni. Consulti dedicati alle donne. La cosa in un primo momento ha soddisfatto la mia inclinazione all'ipocondria. Ma è durato poco. Qual è la ratio che sta alla base di questa iniziativa? Le donne sono malate e hanno difficoltà ad andare da un medico? C'è per forza la necessità di venir loro incontro facendo salire dei dottori a bordo? L'impressione di essere la protagonista di Mille splendidi soli viene sempre più rafforzata. In effetti, se vivessi in Afghanistan, sarebbe una bella iniziativa quella di trovare un medico sul treno, visto che gli ospedali sono rasi al suolo. Verranno distribuiti dei depliant informativi sul tema donne e viaggio. E su cosa dovrei essere informata? Veramente non riesco a immaginarlo. Forse mi spiegano come individuare il simbolo della donna in prossimità dei wc. O forse mi insegnano come caricare una valigia in alto quando nessuno si degna di darmi una mano (questo sarebbe già più utile). O mi spiegano cos'è un treno. O cos'è un ritardo (concetto con cui comunque noi donne siamo abituate a convivere). Ve lo saprò dire, perché VOGLIO quell'opuscolo.
Ultima idiozia: le donne poliziotto a bordo. Per vegliare sul gentil sesso che, si dice, sia il bersaglio più frequente delle aggressioni. Peccato che i bersagli più frequenti siano sempre le donne che viaggiano da sole, non certo quelle con la famiglia. Ma le donne sole, si è visto, non sono contemplate nell'offerta. E a questo punto mi viene anche il dubbio che se ho una domanda da fare al medico di bordo, mi verrà risposto: "Mi dispiace signora, ma non potrei mai permettermi di visitarla o di parlarle in assenza di suo marito o di suo padre". E temo anche che di fronte a un'aggressione, la polizia, dopo aver verificato che non viaggio in compagnia, mi lasci lì, in balia dell'aggressore. Come quelli che ti dicono: "Se non voleva essere stuprata non doveva mettersi la minigonna". Meno male che dopo l'aggressione è previsto un menù rosa: cioccolatini, caffè e degustazioni.
Si è fatto tardi. Vado in stazione a spendere i miei 82 euro per prendere il treno per Roma. E che Dio me la mandi buona.
Allora? Te l'hanno insegnata l'autopalpazione del seno?
RispondiEliminaDovevamo saperlo che Trenitalia scherzava: nessun medico a bordo. Non ho visto poliziotte e non c'erano infopoint rosa nelle stazioni. Ma soprattutto niente cioccolatini. Sigh.
RispondiEliminaTe pareva! Passi per il resto, ma i cioccolatini!!
RispondiEliminabeata inefficienza insomma...anche se hanno delle idee sessiste e/o retrograde, almeno possiamo contare sul fatto che non le metteranno in pratica, cosi' come le promesse di treni puliti o puntuali
RispondiElimina(perche' vi pare normale che un paese del G-8 debba promettere che i treni in un futuro non molto lontano saranno puliti e puntuali?!...forse il medico a bordo serve per disinfettare le punture delle pulci!)
la proposta puzzava parecchio anche a me, ma l'avevo solo sentito dire, non mi sono affrettata a sparare a zero senza prima andare a informarmi. ed eccola là, sul sito, la generosissima offerta per donne con famiglia e generoso marito/compagno che si presta alla presa in giro. come dire che io, studentessa squattrinata, fedele e paziente (e ce ne vuole) pendolare da 5 anni, non sono tanto donna quanto quelle che rientrano nei parametri dell'offerta.
RispondiEliminada notare che trenitalia spara fuori un'offerta praticamente tutti i giorni per i "favolosi" e "modernissimi" antidiluviani treni alta-velocità e freccia-qualcosa, forse per rimediare almeno in parte al fatto che viaggiano immancabilmente semideserti (creando di fatto ben poco guadagno, se non perdita, alla geniale azienda). di sconti per i pendolari, che viaggiano su regionali lerci e perennemente agonizzanti verso un sicuro ritardo, non se ne parla. anzi! eppure un'80% degli incassi vengono da noi. checcevoifà.
brava per il post, e spero che l'incontro con Riyoko Ikeda ti sia piaciuto!
Riyoko Ikeda meritava una promozione ad hoc e treni speciali :)
RispondiEliminaScusami sai, ho letto solo adesso i due post sull'argomento!
RispondiEliminaComunque spero che Riyoko non abbia visto le condizioni di viaggio su rotaia italiane, che a confronto con i traporti giapponesi fanno venire voglia di piangere (e poi emigrare). Lo so, è una banalità, ma sono stata testimone della differenza e non riesco ad esimermi! =)