Leggetevi questo articolo. E poi ditemi se Prince non poteva nascere in una città più fortunata.
Per chi ha poco tempo per leggere (e io so che ne avete poco, perché gli infallibili report di Blogger mi dicono che accedete al blog negli orari di lavoro. Bravi, bravi...), vi faccio un sunto.
Minneapolis è stata eletta da Forbes "Best US city for working mothers". È la città degli Stati Uniti dove la parità tra uomo e donna è stata pressoché raggiunta. Merito degli antichi coloni scandinavi che l'hanno fondata e popolata. Il binomio protestantesimo-Europa del Nord (e temperature polari) ha prodotto eccellenti risultati. I mezzi pubblici sono pensati per le donne (e per i passeggini), le aziende hanno il 35% di donne nei consigli di amministrazione e le retribuzioni non sono discriminatorie. In un colosso americano nel settore dell'alimentazione che ha sede proprio lì, le madri che lavorano possono far visita ai loro bambini nel nido aziendale durante la pausa per il pranzo, perché, dice serafica una dipendente, "Una madre serena è anche una lavoratrice più produttiva". Che banalità, eh? Inoltre, le mamme possono lavorare da casa (si sono accorti che esiste la tecnologia), ottenere dei part-time, godere di periodi sabbatici e dopo la maternità rientrano al lavoro gradualmente. Ovviamente non è tutto oro quello che luccica. Dice un'editorialista del giornale locale, che Minneapolis è una città studiata per le donne sposate e per le famiglie, mentre per le donne single che superano i 35 anni è molto difficile avere una vita sociale felice (e a questo punto mi viene il dubbio che la promozione Frecciarosa di Trenitalia sia stata pensata a Minneapolis). Pare che sia per un tabù legato alla cultura protestante, che a parte una facciata progressista, è in realtà molto bigotta e chiusa. Sarà, ma non mi risulta che dove prevalga la cultura cattolica le cose vadano diversamente. Insomma, anche là hanno ancora molto da lavorare. Ma è come quando si organizza una cena. Loro il primo l'hanno già cucinato. Manca ancora il secondo. Noi non sappiamo ancora quali ingredienti andare a comprare.
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