venerdì 29 ottobre 2010

Per esempio

Quando dico che i genitori e le famiglie dovrebbero educare le nuove generazioni al rispetto reciproco e alla parità delle opportunità, parlo sul serio. Con piccoli gesti quotidiani si possono cambiare molte cose e abbattere molti luoghi comuni e stereotipi. I bambini assorbono tutto ciò che li circonda: i nostri atteggiamenti e comportamenti, sentono i nostri discorsi e soprattutto, attraverso il gioco, imparano a diventare adulti. È per questo che ho scritto spesso di favole e di giocattoli. La presenza dei genitori è necessaria non solo quando i bambini guardano Profondo rosso, ma anche quando vedono un cartone animato, che è comunque un prodotto della nostra cultura. E si sa, questa cultura non è sempre perfetta. Per esempio, un cartone animato a cui sono sempre stata molto affezionata è Barbapapà. Un cartone rivoluzionario per gli anni Settanta, quando è nato. La famiglia di questi esseri gommosi e un po' strani era una sorta di comune ambientalista impegnata nella lotta all'inquinamento e amante degli animali. Ancora oggi, quando il mio primogenito di quasi quattro anni lo guarda, ne scopro l'attualità e il grande potere educativo. La rottura degli stereotipi è netta già da subito, visto che il capofamiglia è rosa. Ogni personaggio segue le proprie inclinazioni: tra le barbabambine, una sta sempre davanti allo specchio, un'altra suona e la terza è un'intellettuale. Dei fratelli, uno è forte, uno è una specie di Mc Giver in erba, il terzo dipinge. Insomma, di tutto un po'. Ieri sera, quando Barbapapà veniva cacciato dallo zoo perché era troppo strano, le mamme allontanavano i loro figli perché avevano paura e il capotreno non lo faceva salire nel vagone passeggeri, indirizzandolo in quello degli animali, mio figlio mi chiede: "Ma perché Barbapapà è triste?"
"Perché nessuno lo vuole e tutti lo evitano".
"E perché?"
"Perché è un diverso".
"Ma non è un animale, però".
"No".
"È solo un personaggio, vero?"
A volte i bambini riescono veramente a stupirci con la loro ricercatezza terminologica. Sono in grado di cogliere delle importanti sfumature. Dipende da cosa insegni loro.
Dopo il cartone animato, arriva il momento del gioco. Tanto per rendervi l'idea che parlo sul serio, vi faccio vedere uno scorcio di casa molto rappresentativo.


C'è il garage con seimila macchine, e c'è la cucina con le pentole. Regali di un Babbo Natale particolarmente attento alle pari opportunità. Lorenzo gioca con entrambi: fa benzina alle macchine e poi mi prepara un ottimo caffè. Certo, Babbo Natale ha avuto qualche difficoltà quando è entrato nel negozio di giocattoli. Ha dovuto sostenere lo sguardo interrogativo della commessa che doveva fare due pacchetti regalo: "Sicuro? Tutti e due con il fiocco azzurro?" La cucina, se l'è dovuta andare a prendere nel reparto bambine, dove il rosa era il colore dominante. Rosa come Barbapapà. Povero Babbo Natale, quest'anno dovrà tornare in quello stesso negozio per prendere l'upgrade della cucina, perché mancava la lavastoviglie. Per fortuna lo salva la tecnologia: gli acquisti online garantiscono sempre una certa privacy.

3 commenti:

  1. Meno male che per qualcuno esiste ancora una felice vita reale da vivere in alternativa a quella virtuale :)
    Passa un bel fine settimana. Tanto il blog non scappa.

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  2. A proposito di mamme che vogliono instradare i figli alla vita reale... la mia mamma da piccola mi ha comprato i seguenti giochi:

    - una barbie nera.
    ... perché quando Barbie bionda esce dalla sua splendida casa a due piani è giusto che si confronti con vite diverse. L'ho fatta diventata la vicina di casa che dormiva sul parquet con una copertina sopra mentre Barbie si toglieva la vestaglietta per entrare nel suo lettone a baldacchino.Poi un giorno Barbie che è bellissima ma anche buonissima l'ha fatta entrare. Sono diventate inseparabili.

    - una skipper in attesa. Perchè la skipper baby sitter, la skipper roller blade non davano l'idea del problema delle ragazze madri. La skipper aveva un cuscinetto sotto la pancia dal quale usciva un kenino minuscolo... non vi dico quanti parti gli ho fatto fare...

    - un secondo ken. Casomai vada male col primo. anche se era un pò furbetto.. perché ogni volta che barbie faceva la vanitosina lui scherzava con la nera...

    A scuola però nessuna bambina riusciva ad entrare nelle mie soap.

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  3. Probabilmente le tue ex compagne di scuola oggi non leggono questo blog.

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