martedì 19 ottobre 2010

Donne in stallo

Ormai mi arrivano con una certa frequenza numerose segnalazioni da parte vostra: guarda questo sito, leggi questo articolo, senti questa storia...Praticamente il blog nato da poco più di un mese rivela già i suoi limiti: dovrei creare una vera e propria community, dove ognuno può portare il proprio contributo originale. Se solo avessi vinto quel famoso superenalotto (a cui non ho giocato).
Ormai mi avvalgo addirittura della collaborazione di fotoreporter che scovano tracce indelebili delle storture del nostro sistema. Ecco quello che mi segnala Massimo da un parcheggio di Udine.




















Si tratta del parcheggio Magrini di Udine, livello -1, circa dieci posti. Il cartello dice che non si tratta di una prescrizione del codice della strada, ma di una semplice indicazione affidata al senso civico degli utenti. Come dire: "Se sei un uomo, dovresti parcheggiare il più lontano possibile dall'uscita". Su questo cartello ci sarebbero molte cose da dire. Intanto mi domando come mai abbiano scelto una libera interpretazione del simbolo femminile, anziché il classico omino nero con la gonna, universalmente riconosciuto e privo di ogni riferimento seduttivo. Forse che curando l'acconciatura di questa simbolica donna, ci si aspettano risultati migliori? Forse gli uomini ci pensano su due volte prima di posteggiare sulle strisce rosa? Come se dicessero: "Mmm, carina questa qua...le cedo volentieri il posto, altro che quel cesso con la gonna a triangolo".
La seconda cosa che mi crea disagio è il termine "stallo". Voglio dire, non credo si faccia un torto alla lingua italiana scrivendo "area" o "zona" o, per essere addirittura precisi: "parcheggio". Perché chiamarlo stallo? L'uomo medio è più incline a comprendere "stallo" anziché "parcheggio"? Stalla, forse. Ma stallo proprio non credo.
Al di là delle questioni terminologiche e iconografiche, c'è comunque da rilevare l'assoluta idiozia di questa iniziativa. Capirei lo "stallo" per le donne incinte. Per i disabili. Per gli anziani. Per i genitori con bambini (sia uomini, sia donne). Ma perché avvantaggiare solo le donne? E infatti la polemica arriva subito, perché il fotografo Massimo commenta nell'e-mail che mi ha mandato: "Non parla di donne incinte. È chiaro che siete più deboli e non potete fare due rampe di scale". L'ironia ci sta tutta. E allora perché non raffigurarla su una sedia a rotelle quella donna con la messa in piega? Perché si deve sempre travisare il senso delle cose? Essere donna non significa avere dei problemi di deambulazione. Nemmeno "in quei giorni". Il cartello si appella al senso civico degli utenti. Ma senso civico in questo caso significa soltanto discriminare ulteriormente. E soprattutto fare confusione.
Concludo con un'osservazione trasversale. Per evitare che gli uomini si parcheggino in quell'area, potremmo tranquillamente fare a meno del cartello e fare affidamento soltanto sulle linee rosa sull'asfalto. Vista l'omofobia dilagante tra gli uomini, quello sarebbe stato il deterrente migliore. Eh già, il senso civico è proprio in stallo.


7 commenti:

  1. Sono scoppiata a ridere quanto ho letto "Mmm, carina questa qua...le cedo volentieri il posto, altro che quel cesso con la gonna a triangolo" :)

    ...chissa' se il fatto che la ministra per le pari opportunita' sia cosi' carina aiuta a trasmettere meglio il messaggio agli uomini italiani? E se cosi fosse, si tratterebbe di un geniale uso delle "falle" del sistema proprio per rimediare a tali falle?

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  2. Io sono convinta che il cartello non vale per le donne oversize ma solo per le gnocche...Carfagna docet. Le altre, magari con qualche kilo di troppo o con qualche dettaglio femminile carente, non sono da prendersi in considerazione come esponenti della categoria "donne dell'Italia di oggi"...

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  3. Ciao Benedetta,
    personalmente il fatto di avere un'area dedicata per parcheggiare non mi disturba. Vidi questa iniziativa per la prima volta a Ginevra qualche anno fa: parcheggi destinati alle donne, più illuminati e più vicini all'uscita.
    La trovai una cosa intelligente, soprattutto perché trasmetteva un messaggio di maggiore sicurezza ed attenzione nei nostri confronti.
    Se esco da sola la sera, mi sento più tranquilla se ho la macchina vicina all'uscita, rispetto ad averla lontana in un angolo buio.
    Retaggio atavico, forse, non so.
    Cosa certa però è che lo preferisco.
    Quello che invece mi disturba in questa iniziativa "all'italiana" (dove se copiamo, copiamo male e prendiamo solo il peggio) è il cartello, perché per me "stallo predisposto per le donne" non significa niente... E il disegno della donnina poi...
    Complessivamente il messaggio che mi trasmette è questo: "Sono delle poverine, non sanno guidare... Lasciale parcheggiare qui, prima che combinino danni...".

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  4. Per un'eccentrica idea di un'agenzia eventi, si organizza a Udine una conferenza scientifico sportiva a cui prendono parte personaggi famosi da tutto il mondo. Tra gli ultimi, arrivano Fiona May, Steve Hawking e nonno Giovanni, che vuol capire se le fasi lunari influiscono sugli effetti del Viagra. I parcheggi al silos Magrini sono tutti occupati. Ne resta libero solo uno, delimitato da strisce rosa. A chi spetta dei tre, seguendo il cartello? Ecco, non mi pare giusto...

    Ok, la situazione della storiella è esasperata, ma riportandola con i piedi per terra, beh, posso dire di essere più in forma del mio compagno. Mi sentirei una ladra a parcheggiare lì vicino e far fare più strada a lui. Perché poi? Perché col tacco 12 faccio più fatica a camminare forse... Ma allora mettiamo i tacchi alla donnina nell'immagine e specifichiamo che quel parcheggio è per amanti del fashion ;)

    Insomma, sono completamente d'accordo con Benedetta e in generale con il fatto che tutte queste iniziative pro donne tout-court mi innervosiscono un sacco.

    Non vedo l'ora di leggere il post dell'8 marzo :D

    Ah, "Stallo" lo metto in Panni in Arno.

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  5. Sulle falle del sistema dobbiamo assolutamente discutere. La bellezza della Carfagna può essere un incentivo per gli uomini ad ascoltare volentieri il suo messaggio. Ma noto che invece si rivela spesso un'arma a doppio taglio, perché quegli stessi uomini tendono ad associare la bellezza (e soprattutto la provenienza dal mondo dello spettacolo) alla stupidità e all'assenza di competenze. A dire il vero questo ragionamento lo fanno anche molte donne.
    Stefania, sono assolutamente d'accordo sul maggiore senso di sicurezza che dà un parcheggio vicino all'uscita. Il concetto è: siccome in giro ci sono maschi stupratori e violenti, meglio che ti diamo una possibilità in più di cavartela. Ecco, io con questo tipo di impostazione non sono d'accordo. A livello pratico anch'io preferirei posteggiare in un luogo illuminato e con facile via di fuga, ma a livello di principio mi sembrerebbe una sconfitta. Siccome non si può fare nulla contro stupratori e aggressori in genere, allora ti aiutiamo a scappare più velocemente. E' come se fosse una delega della responsabilità. Lo Stato e le amministrazioni locali non fanno abbastanza per prevenire reati e stabilire un clima di sicurezza nelle città e allora si appellano al senso "civico" e di responsabilità dei cittadini, che in pratica se la devono vedere da soli. L'ho già scritto in precedenza: non riesco ad accettare il discorso "se non vuoi essere stuprata, non ti devi mettere la minigonna". Allo stesso modo, se non vuoi essere aggredita, devi posteggiarti vicino all'uscita e sotto un lampione. So che il mio è un discorso un po' utopistico. Forse devo ancora crescere.

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  6. Benedetta: bel post, come sempre!
    io sono però d'accordo con Stefania. nel migliore dei mondi possibili non ci sarebbero maschi stupranti e le amministrazioni sarebbero accorte in questo. ma finché questo non accade è meglio avere qualche posto illuminato vicino all'uscita. poi a ts è ridicolo, ma ti assicuro che a Detroit ridurrebbe almeno di un po' il tasso di stupri. cambiare la mentalità è un processo molto lungo. nel frattempo si può agire con queste accortezze

    Cian

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  7. Grazie Cian da Detroit. Per chi non lo conoscesse, è uno dei molti uomini che seguono questo blog in silenzio. Dovevamo parlare di stalli per farlo venire allo scoperto :)

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