domenica 17 ottobre 2010

Il giorno del Signore (e delle signore)

Per celebrare la domenica, pubblico un post tratto da una storia vera, che mi è stata raccontata ieri sera da un'amica.
La domenica, a messa in una chiesa qualunque della mia città, madre e figlia di sei anni raccolte in preghiera con gli altri fedeli.
"Nel nome del Padre, del Figlio, e dello Spirito Santo"
Bambina: "E la madre?"

Ho molta fiducia nelle nuove generazioni.

3 commenti:

  1. e la madre e' a cucinare per il padre, il figlio e pure per lo spirito santo. io odio la domenica, perche' per me non e' altro che un giorno come gli altri, con un piatto in piu' , semmai, essendo la mensa chiusa. perche' noi donne la domenica non abbiamo i buoni pasto???
    da madre penso che se non insegno alla mia piccola a cucinare, posso contribuire in modo concreto al cambiamento...

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  2. Sacrosanto. Ma per essere veramente precisi, tutti i genitori dovrebbero insegnare ai tutti i figli (maschi e femmine) a cucinare. A casa mia il papà insegna a fare la focaccia, io la pastasciutta. E nel mio caso la soddisfazione è amplificata, perché ho due figli maschi. Insomma, tutti dovrebbero saper fare tutto.

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  3. Le future generazioni sono fondamentali, per questo secondo me, è necessario insegnare ai bambini, fin da piccoli, a gestire a 360° la propria vita.
    Tutti dovrebbero saper cucinare o saper usare un trapano, imparare ad "arrangiarsi" senza distinzione tra i lavori da uomo e quelli da donna, perché sono solo aspetti complementari di una vita vissuta responsabilmente.

    Ricordo ancora una frase che mi disse mio nonno, ormai parecchio tempo fa: "Hai già 5 anni, è ora che le ruote della bicicletta te le gonfi da sola!"
    Allora mi suonò strano, anzi per dirla tutta l'impresa mi sembrò titanica, ma alla fine ce la feci.

    Molti dei lavori manuali che so fare me li insegnò lui, ex muratore e costruttore edile.
    Non l’ho mai ringraziato abbastanza, per tutto quello che mi ha trasmesso in pratica, ma anche per quello che mi ha trasmesso inconsapevolmente: ho sempre pensato che, per un uomo nato nel 1920, insegnare a una ragazza come usare “calce e cazzuola”, denotavano sicuramente un’apertura mentale inusuale.
    Questo per dire, che sei hai un buco nel muro da tappare puoi contare su di me :-)

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