Eccola lì: ho trovato un'altra tarma che si annida invisibile e silenziosa tra le pieghe della nostra vita quotidiana. La tarma del luogo comune donna-mamma-moglie-amante-casalinga Vs. uomo-forte-lavoro-carriera-denaro-potere-indipendenza. Cioè, non esiste il luogo comune uomo-padre-marito-amante-casalingo. Infatti, di fronte ai pochi che sposano questa impostazione di vita, c'è sempre uno sguardo sbalordito, un complimento: "Ma che bravo...", a sottolineare che si tratta di una fortunata coincidenza. Oggi, avere un partner "paritario" è solo una questione di culo. Chissà perché non ho mai sentito nessuno dire a un uomo: "Che fortunato che sei ad avere una moglie che sta coi bambini, cucina e tiene la casa in ordine" Perché? Che altro dovrebbe mai fare? O CHI altro dovrebbe mai occuparsi di queste cose?
Dicevo, ho trovato una tarma dove meno me l'aspettavo. Non l'ho trovata parlando con un ottantenne di un piccolo paesino di provincia del Sud (ma anche del Nord). L'ho trovata in un luogo "illuminato". Nell'asilo dei miei figli. Un asilo molto attento all'educazione sana dei bambini. Un asilo che in passato è stato anche molto sperimentale. Che ha sempre posto al centro della sua attività il dialogo tra genitori, educatori e bambini. Un asilo molto avanti insomma.
Bene. Ad ogni nuova famiglia che iscrive il figlio in questo asilo, viene dato un questionario per sapere com'è cresciuto il bambino fino a quel momento, quali sono le abitudini in famiglia, come si passa il tempo libero, ecc. Le educatrici raccomandano caldamente di compilare il questionario tutti assieme: madre e padre. Dopo le domande: "Com'è stato il parto?" "Come dorme il bambino?" "Come lo vedete (aggettivi e impressioni)?" arriva la tarma:
"Il padre è collaborativo?"
I più progressisti non si fanno alcun problema a rispondere: certo! E si dilungano in descrizioni minuziose sulla sua bravura nel cambiare i pannolini, sulla sua affidabilità nel dargli da mangiare o vestirlo, sulla sua tenerezza nel coccolarlo, sulla sua emotività nell'esprimere gioia e commozione. E non si accorgono di essere caduti nella trappola. Stanno rispondendo a una domanda che dà per scontato il fatto che l'uomo potrebbe non essere collaborativo nell'educazione dei figli, e che sia sempre la madre a doversene occupare al 100%. Se poi riceve un aiuto, è una donna fortunata. Siamo molto lontani dal concetto di uguaglianza. Perché non mi si chiede se la madre è collaborativa? Che altro avrà da fare il padre durante il giorno che non faccia anche la moglie? Ecco qua il problema. Ci si concentra sulle questioni sbagliate. L'obiettivo non è quello di essere felici se anche gli uomini si occupano dei figli. L'obiettivo è dare per scontanto che questo avvenga. E non trovare più domande di questo tipo sul questionario di uno degli asili migliori della città.
Il capitolo del luogo comune su questo argomento credo sia sterminato. Facendo riferimento al linguaggio, che è la materia prima del luogo comune, pensa semplicemente alle espressioni "uomo di casa" e "donna di casa" e a quanto substrato culturale e storia sociale si portano addosso!
RispondiEliminaEppure sono due espressioni morfologicamente identiche, nate con pari opportunità, ma cresciute separate in casa (una sul divano, l'altra in cucina).
Circola su Facebook un elenco molto rappresentativo delle differenze/discriminazioni tra uomo e donna nel linguaggio. Non so chi sia l'autore (anzi, che si faccia vivo!), ma mi pare utile pubblicarlo qui.
RispondiEliminaCortigiano: gentiluomo di corte
Cortigiana: mignotta
Massaggiatore: chi per professione pratica massaggi, kinesiterapista
Massaggiatrice: mignotta
Il cubista: artista seguace del cubismo
La cubista: mignotta
Uomo disponibile: tipo gentile e premuroso
Donna disponibile: mignotta
Segretario particolare: portaborse
Segretaria particolare: mignotta
Uomo di strada: uomo duro
Donna di strada: mignotta
Passeggiatore: chi passeggia, chi ama camminare
Passeggiatrice: mignotta
Mondano: chi fa vita di società
Mondana: mignotta
Uomo facile: con cui è facile vivere
Donna facile: mignotta
Zoccolo: calzatura in cui la suola è costituita da un unico pezzo di legno
Zoccola: mignotta
Peripatetico: seguace delle dottrine di Aristotele
Peripatetica: mignotta
Omaccio: uomo dal fisico robusto e dall'aspetto minaccioso
Donnaccia: mignotta
Un professionista: uno che conosce bene il suo lavoro
Una professionista: mignotta
Uomo pubblico: personaggio famoso, in vista
Donna pubblica: mignotta
Intrattenitore: uomo socievole, che tiene la scena, affabulatore
Intrattenitrice: mignotta
Adescatore: uno che coglie al volo persone e situazioni
Adescatrice: mignotta
Uomo senza morale: tipo dissoluto, asociale, spregiudicato
Donna senza morale: mignotta
Uomo molto sportivo: che pratica numerosi sport
Donna molto sportiva: mignotta
Uomo d'alto bordo: tipo che possiede uno scafo d'altura
Donna d'alto bordo: mignotta (di lusso, però)
Tenutario: proprietario terriero con una tenuta in campagna
Tenutaria: mignotta (che ha fatto carriera)
Steward: cameriere sull'aereo
Hostess: mignotta
Uomo con un passato: chi ha avuto una vita, magari sconsiderata, ma degna di essere raccontata.
Donna con un passato: mignotta
Maiale: animale da fattoria
Maiala: mignotta
Uno squillo: suono del telefono o della tromba
Una squillo: mignotta
Uomo da poco: miserabile, da compatire
Donna da poco: mignotta
Beh, questo merita un post tutto suo!
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