Recentemente, i supermercati più evoluti dal punto di vista etico e sociale (che poi si scopre sempre che i dipendenti fanno turni di 12 ore con tre minuti per il WC e 1 per il pranzo) hanno affisso una segnaletica particolare in prossimità delle casse. Traduco letteralmente i simboli: dare la precedenza a donne incinte; dare la precedenza a donne con bambini piccoli; dare la precedenza a portatori di handycap.
Allora, posto che a questo punto ci stava bene anche una precedenza agli anziani, mi chiedo se un uomo con bambino o bambini al seguito può godere degli stessi diritti.
Già mi figuro la scena: sabato mattina, fila interminabile a tutte le dieci casse dell'ipermercato, cassiere che hanno l'obiettivo di venedere entro tre ore 100 sacchetti etici in cotone cuciti a mano dai carcerati, per cui non vanno in bagno da quando si sono svegliate, carrelli stracolmi di viveri come alla vigilia di un conflitto nucleare. E un uomo, con due bambini piccoli. Uno sul carrello, che urla disperato la sua protesta contro la mercificazione della sua vita, l'altro, ormai in stato d'incoscienza, che ciondola appeso al braccio del padre. Nel raggio di 5 metri, tutti si girano a vedere chi è il bambino che grida come un indemoniato. Ovviamente tutti sfoggiano il miglior sguardo di disappunto possibile, frutto di anni di allenamento nel farsi i cazzi degli altri.
Mi viene in mente The beach, con Di Caprio, quando il ragazzo attaccato dallo squalo viene isolato in una tenda lontano dall'accampamento perché le sue urla avrebbero turbato la pacifica vita quotidiana dei suoi amici. Questi i pensieri dei vicini di cassa: "Il padre dovrebbe far qualcosa" "Eh, non si portano bambini così piccoli a fare la spesa" "Ma perché non lo prende in braccio?" "Ma dov'è la madre?"
Ad un certo punto il padre decide di fare qualcosa. Interpreta il linguaggio iconico dei segnali di precedenza alle casse ed estende alla categoria maschile la precedenza, in quanto bambino-munito. Insomma, è logico che il cartello significhi "genitore" con bambini. Quindi chiede di passare avanti. Ma nella lotta per la sopravvivenza al supermercato, non c'è spazio per l'interpretazione. "Scusi, lei non è mica una donna...porti pazienza...gli dia un dolcetto"
Ecco. Ora vorrei parlare con chi ha concepito il cartello. Si sa che nel meccanismo delle generalizzazioni, il maschile viene traslato sul femminile. Per esempio, se dico che l'uomo è l'evoluzione della scimmia, intendo "uomo" come insieme di uomini e donne. Se invece dico che la donna è l'evoluzione della scimmia, mi viene subito spontaneo chiedermi da dove venga l'uomo, segno che la generalizzazione da donna a uomo non funziona. Quindi, se si vuole significare che alle casse bisogna dare la precedenza al genitore con bambini, si deve necessariamente usare il simbolo maschile. Il punto è che chi ha concepito il cartello ha dato per scontato che fossero solo le madri a fare la spesa con i figli. Del resto, che altro dovrebbero fare nella loro vita?
Quindi, cari uomini, se vi trovate a fare la spesa con qualche bambino al seguito, rassegnatevi a una lunga attesa.
In compenso sugli autobus i pochi uomini che si azzardano a salire muniti di figlio (figlio e basta: niente passeggino, borsa della spesa, zainetto dell'asilo, triciclo e marsupio con l'altro figlio) vengono fatti accomodare dalle solite signore attempate, che prima lanciano loro sguardi pietosi e poi cedono il posto, certe di avere di fronte totali incapaci ancora prima di averli visti all'opera. Nei loro occhi il solito pensiero "dov'è la madre?". In compenso le donne 99 su 100 in autobus rimangono in piedi, tanto loro sono acrobate dalla nascita.
RispondiEliminaCredo che in questo caso ci sia un altro problema, legato a una sorta di razzismo all'incontrario. Serpeggia, soprattutto tra le donne di una certa età, un senso di superiorità nella gestione degli istituzionali compiti femminili. In pratica, nessun uomo sarà mai in grado di accudire un figlio meglio di una donna. Anzi, probabilmente farà solo dei danni. Ma credo che l'argomento sia così vasto da meritare un post a sé. Grazie per l'input.
RispondiEliminaTerribile! Si ride per non piangere…
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