domenica 26 settembre 2010

Educazione sessuale








Okay, alzi la mano chi non ha mai finto un orgasmo. Lo sapevo.
Oddio, qualcuna c’è. Qualche dura e pura delle pari opportunità. Quelle che ti dicono: “Io sono onesta con il mio compagno”. Ammirevole. Ma non ti sei mai mostrata più entusiasta di quello che eri? Non hai mai dimostrato un appagamento un po’ sopra le righe? Sicura? Sicura, sicura? Le ricerche dicono che quasi una donna su due finge. Che poi non è specificato se OGNI VOLTA, oppure solo ogni tanto. Particolare secondo me non irrilevante.
Pare che il grosso del problema inizi dai preliminari.
Diciamo che il termine “preliminare” ha in ogni contesto sempre lo stesso significato. Quando compro una casa, prima del rogito finale, da cui ne uscirò felice, ma completamente sfinita (almeno dal punto di vista economico), devo fare un accordo preliminare, in cui ci si promettono delle cose: la casa te la vendo così come l’hai vista, ha l’abitabilità, gli impianti sono a norma e tu ti impegni a versarmi il suo controvalore in denaro. E si fissa una data per il rogito, che il venditore vuole che arrivi il prima possibile, mentre l’acquirente tende a ritardare per avere il tempo di avere tutti i soldi disponibili. Al rogito, tutte le promesse devono essere mantenute.
Sessualmente è la stessa cosa. Nei preliminari si lavora perché al “rogito” vada tutto bene e nessuno si senta fregato. Ed è per questo che è importante dedicare molta cura e attenzione a questa fase. Dei preliminari fatti frettolosamente possono portare al fallimento totale dell’intera trattativa. Ti sei dimenticato il preservativo? Mi dispiace: manca l’abitabilità. Non mi hai detto che il tuo impianto non è a norma? Beh, in questo caso, parliamone. Anche qui, di solito, c’è uno che ha più fretta dell’altro. E di solito è l’uomo. Sempre per quella peculiarità secondo cui il maschio, una volta concentrato su un obiettivo, non riesce a dedicarsi ad altro, mentre la donna è abituata ad essere multitasking e a godersi simultaneamente tutti gli stimoli che le vengono dati. Ma non divaghiamo. Il punto focale è che già dai preliminari molte donne sono in grado di stabilire se quel rapporto sessuale sarà un successo oppure no. Cioè: se lo sentono. Come un presentimento. Non lo so, il notaio ha detto qualcosa…il venditore ha fatto un cenno…mi sa che al rogito non ci arriviamo. E in quel momento scatta qualcosa, una sorta di piano B dettato dal corredo cromosomico: l’imperativo di andare avanti comunque. Probabilmente un retaggio della nostra vita animale, quando per garantire la continuazione della specie, la femmina doveva comunque aspettare che il maschio finisse, non è che poteva dirgli: “Senti, perché non vai a cacciare un mammut?” Insomma, ancora oggi, nel 2010, gran parte delle donne aspettano che l’uomo finisca. Senza dire niente. Qualcuna finge. Qualcuna dice: “Scusa, avevo altro per la testa”. Tutte comunque molto attente a non urtare la suscettibilità dell’uomo. Come se l’intera faccenda girasse tutta intorno a lui, unico artefice della soddisfazione sua e della donna. Che poi, se guardiamo ad esempio i gatti, anche là la femmina aspetta rassegnata la fine, ma poi mica finge. Avete mai visto come si conclude il coito dei gatti? La gatta è incazzata nera e il gatto è costretto a fuggire a zampe levate. Perché invece noi ci siamo caricate di tutte queste sovrastrutture? Non potremmo semplicemente prendere a testate il nostro partner per aver saltato a pie' pari i preliminari? O, ancora peggio, per aver creduto che i preliminari si potessero risolvere in due minuti di sesso orale, tipo film porno? Non potremmo avere la stessa dignità delle gatte?
I risultati delle ricerche dicono che le donne fanno così per non ferire l'uomo, per non imbarcarsi in discussioni inutili, per tenere tutto sotto controllo. La cosa mi fa sorridere. Cioè: quando il vostro compagno semina in giro i suoi calzini puzzolenti con religiosa puntualità, lo condannate a ore di ramanzine, perfide ritorsioni, angosciosi silenzi. Ma se a letto le cose non vanno, meglio tacere. Per evitare "inutili discussioni". Mi pare che la scala delle priorità sia completamente invertita. Che poi non è che si debba inscenare un dramma in tre atti. Basterebbe soltanto non simulare un orgasmo. Sarebbe anche meno impegnativo. E alla fine si può dire elegantemente: "Sarà per la prossima". Oppure: "Ti va un panino?"
In termini di uguaglianza tra i sessi, qua non ci siamo proprio. Su una sfera così importante come quella sessuale, quasi una donna su due preferisce appiattirsi nel silenzio, senza quindi alcuna speranza di miglioramento. Per fortuna gli uomini questa volta ci vengono incontro, o meglio, il marketing dell'editoria ci viene incontro, mettendo sul mercato i periodici maschili che dispensano utili consigli su come maneggiare le donne. Speriamo che li leggano integralmente, senza arrivare subito all'ultima riga.

2 commenti:

  1. Accidenti,purtroppo hai ragione.Non lo dico affatto con cattiveria,
    intendiamoci:amo profondamente il mio compagno(col quale sto da 7 anni e convivo da 4),ma col tempo mi sono resa conto che persino un'impulsiva,ribelle,ultra-anticonformista,testarda qual'ero io da ragazza,ogni tanto si è trovata a ragionare esattamente nel modo da te appena descritto,anche solo semplicemente per evitare la possibilità che insorgessero per questa ragione inutili tensioni,nervosismi,ecc..
    Da quando ero una bimba l'idea di avere figli e/o di sposarmi da grande mi ha sempre ferocemente irritata,ero la classica bimba un po' maschiaccio sola tra tutte le sue compagne di scuola a rifiutare questa idea ,imposta quasi fosse(in realtà lo è)un dogma,ostinatamente difesa invece da tutte le altre bambine.

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  2. Quella del quieto vivere non sempre è una strategia sbagliata. Io sono una convinta fautrice della pace e dell'armonia a tutti i costi. Per cui, qualche sporadica finzione potrebbe pure starci bene. Come quando il nostro compagno ci dice che stiamo benissimo con quel nuovo taglio di capelli, anche se non ne è proprio convinto. Il problema è che la tendenza al quieto vivere non è assolutamente paritaria. Nel senso che gli uomini difficilmente si tengono una cosa che non va loro bene. Soprattutto a letto. E quando non la dicono, finiscono per cercarla da un'altra parte (pure soltanto da soli davanti al computer). E allora mi viene spontaneo chiedermi: ma chi ce lo fa fare di avere tutti questi riguardi? Forse hanno ragione loro. Anzi, probabilmente è così, perché se la vivono meglio a non tenersi niente. Forse dovremmo iniziare anche noi a vivercela meglio. E magari può essere anche da sprone per i nostri compagni, motivati a fare sempre del loro meglio. In alternativa, il computer c'è anche per noi :)

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